(NEV) - Uno spazio simile a quello che per circa due anni ospitò Anna Frank e i suoi familiari ad Amsterdam fu allestito a Firenze, dal pastore valdese Tullio Vinay e consentì a diverse decine di ebrei di salvarsi dai rastrellamenti e dalle deportazioni. Lo ha raccontato Valdo Spini, presidente della Fondazione Circolo Rosselli, sulla base di alcuni particolari venuti alla luce grazie a un libro che la figlia di Vinay, Paola, sta ultimando.
Spini ha proposto al Comune di Firenze il conferimento del Fiorino d'oro alla memoria a Tullio Vinay. "E’ giusto ricordarlo alla vigilia della Giornata della Memoria, dedicata proprio al ricordo della terribile tragedia dell’olocausto - ha spiegato Spini - ed è giusto che ora anche Firenze renda a Vinay il tributo che merita. Per questo propongo ufficialmente che Palazzo Vecchio tributi un fiorino d’oro alla memoria a Lui e agli altri fiorentini cui è stato dedicato un albero nel viale dei Giusti a Gerusalemme". Il rifugio era stato realizzato in una intercapedine al secondo piano dell'edificio di via Manzoni che allora ospitava la chiesa valdese, poi trasferita in Via Micheli.
L'impegno di Vinay a favore degli ebrei era già noto, tanto che Israele gli conferì nel 1981 il titolo di "Giusto della nazione".
da
NEV - NOTIZIE EVANGELICHE
28 gennaio 2009
settimanale - anno XXX - numero 4
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