Da Facebook
La grande forza di Riccardo Lombardo oggi, non è il pensiero legato all'alternativa di sinistra, che ha caratterizzato peraltro un periodo importante del dibattito interno al PSI degli anni '70, ma il suo essere contemporaneamente riformista e rivoluzionario. Come diceva lui profondamente "riformatore".
Uomo di governo, che conosceva da riformista il valore della cultura di governo anche stando all'opposizione. Uomo di lotta e capace di indicare la rotta verso grandi obiettivi. Quindi grandi speranze. Non era un politico delle piccole cose. E questo motivava e formava soprattutto i giovani. Non era settario, e ci insegnò che la politica si vive dal di dentro ed è movimento. Continuo movimento in trasformazione.
La politica dei grandi ideali e dei grandi obiettivi, l'esatto contrario di ciò che passa oggi il convento.
Ma, anche se il convento è quello che è, mai Lombardi si sarebbe sottratto o ritirato.
Avrebbe alzato nuovamente l'obiettivo e indicato nuove battaglie.
Roberto Biscardini
1 commento:
Bravo Roberto Biscardini, da soli però oggi è difficile lottare, l'assenza dei partiti e la mancanza di unità ha tolto lo strumento primario di lotta a ogni militante, gli uomini di governo oggi non praticano azioni di riformismo perché non rappresentano né partiti e né popolo. L'ultima creatura del riformismo Renziano, la legge elettorale, che relega il cittadino ad un ruolo di subalterneità o a ricercarsi quello della clandestinità. Lombardi un socialista tradito perché era vero ed il rischio di oggi è proprio questo. Il socialismo per riemergere ha bisogno di questi uomini, ma finiranno i tradimenti ?
Franco Santangelo
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