Primavera di Praga
Di antichi fasti la piazza vestita
grigia guardava la nuova sua vita
come ogni giorno la notte arrivava
frasi consuete sui muri di Praga
Ma poi la piazza fermò la sua vita
e breve ebbe un grido la folla smarrita
quando la fiamma violenta ed atroce
spezzò gridando ogni suono di voce
Son come falchi quei carri appostati
e corron parole sui visi arrossati
corre il dolore bruciando ogni strada
e lancia grida ogni muro di Praga
Quando la piazza fermò la sua vita
sudava sangue la folla ferita
quando la fiamma col suo fumo nero
lasciò la terra e si alzò verso il cielo
Quando ciascuno ebbe tinta la mano
quando quel fumo si sparse lontano
Janus ancora sul rogo bruciavo
all'orizzonte del cielo di Praga
Dimmi, chi sono quegli uomini lenti
coi pugni stretti e con l'odio fra denti
Dimmi, chi sono quegli uomini stanchi
di chinare la testa e di andare avanti
Dimmi chi era che il corpo portava
la città intera che lo accompagnava
la città intera che muta lanciava
una speranza nel cielo di Praga
Dimmi chi era che il corpo portava
la città intera che lo accompagnava
la città intera che muta lanciava
una speranza nel cielo di Praga
una speranza nel cielo di Praga
una speranza nel cielo di Praga
1 commento:
Poiché i nostri popoli sono sull'orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto l'onore di estrarre il numero 1, è mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana. Noi esigiamo l'abolizione della censura e la proibizione di Zpravy (il giornale delle forze d'occupazione sovietiche). Se le nostre richieste non saranno esaudite entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il nostro popolo non darà un sostegno sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s'infiammerà"
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Antonio Luppino
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