Parecchi anni fà ho trovato su alcune pagine di un giornale
cecoslovacco un bellissimo trafiletto su Jan Palach diceva:
Decise quindi di suicidarsi morendo carbonizzato, ma preferì non bruciare i suoi appunti e i suoi articoli (che rappresentavano i suoi pensieri politici), che tenne in uno zaino molto distante dalle fiamme. Tra le dichiarazioni trovate nei suoi quaderni, spicca questa: "Poiché i nostri popoli sono sull'orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la coscienza del popolo. Il nostro gruppo è costituito da volontari, pronti a bruciarsi per la nostra causa. Poiché ho avuto l'onore di estrarre il numero 1, è mio diritto scrivere la prima lettera ed essere la prima torcia umana. Noi esigiamo l'abolizione della censura e la proibizione di Zpravy (il giornale delle forze d'occupazione sovietiche). Se le nostre richieste non saranno esaudite entro cinque giorni, il 21 gennaio 1969, e se il nostro popolo non darà un sostegno sufficiente a quelle richieste, con uno sciopero generale e illimitato, una nuova torcia s'infiammerà".
Oggi la domanda che mi pongo nei nostri cuori nei cuori dei nostri giovani albergono simili sentimenti?
I nostri baldi giovani riescono a capirne il significato di quelle gesta?
L'andare a PRAHA può risvegliare i noi quei sentimenti?
Considerando e conoscendo che molti giovani cechi e slovacchi sono rimasti in letargo anzi hanno portato tutto nel dimenticatoio votando nella scorsa legislatura l'uomo tanto caro a SILVIO un certo V.MECIAR d'estrema destra ed a risollevare l'orgoglio di sinistra in questa legislatura sono stati i vecchi votando il caro amico Robert Fico socialdemocratico.Spero che un risveglio possa nascere in NOI
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