lunedì 26 maggio 2014

Felice Besostri: Commento

Le proiezioni danno il PD al 40%, il M5S al 22%, Altra Europa sopra soglia ma non consolidata. Il PD sostituisce la DC come partito centrale dello schieramento politico. Renzi ha vinto, ma paradossalmente è morto il bipolarismo e anche il maggioritario.Per governare non c'è bisogno di premi di maggioranza e altri trucchi. Al successo ha contribuito il timore di una vittoria dei 5Stelle e il meccanismo della Union sacré per salvare il paese, un meccanismo che ha mobilitato l'elettorato responsabile della missione nazionale dal PCI. Grillo è stato percepito come il pericolo populista, più pericoloso degli attentati alla democrazia costituzionale delle proposte renziane di riforma elettorale-istituzionale. Alla sinistra del PD c'è poco, quasi niente, se la sinistra è nel migliore dei casi appena sopra soglia, per di più intorno a una coalizione elettorale e non a un nucleo di un movimento politico. Prendiamone atto. Paradossalmente resto convinto che una nuova sinistra sia necessaria in Italia e in Europa per ridare speranza a chi da questa crisi esce massacrato. Felice C. Besostri

19 commenti:

giovanni ha detto...

concordo sull'analisi di felice. Qui ormai è cambiato paradigma: destra/sinistra sostituito da sistema/antisistema. I socialisti vengono di norma identificati col sistema (e quindi puniti). In Italia sono una corrente minoritaria del PD (la sinistra di base...), ma con poco peso specifico, visto che Renzi, come Fanfani, ricopre vari ruoli e non c'è una dialettica PSI-DC.
Ciao
G

mario ha detto...

Il primo commento più obiettivo, pregnante e lapidario a questo netto trionfo del PD renziano è stato espresso da Bruno Vespa (che su certe cose se ne intende, eccome!) ieri sera a "Porta a porta" sulle prime proiezioni che davano tale partito al 40%: "QUESTI SONO NUMERI DA DEMOCRAZIA CRISTIANA!".
Parole da scolpire a lettere di fuoco.
Rimangono la relativa soddisfazione del serio ridimensionamento politico più che elettorale dei 5 Stelle e la considerazione ineludibile sul fatto che non pochi di noi avevano messo in guardia quella parte di area socialista che ha inteso votare PD sol perché infantilmente allettata dall'effimera sigla PSE posta sotto al relativo simbolo.
I risultati, oggi, sono sotto gli occhi di tutti e se la Lista Tsipras, per una manciata di voti, non dovesse passare o ridursi a mera testimonianza individuale, qualcuno a Sinistra e nell'area socialista dovrà assumersi pesanti responsabilità politiche tali da minarne definitivamente credibilità ed autorevolezza.

Mario Francese

roel ha detto...

Le amare constatazioni di Besostri trovano fondamento oggettivo nella realtà dei fatti e dei risultati elettorali. E' vero che Grillo è stato percepito come "pericolo".

Personalmente ritengo che molto negativamente ha influito la minaccia di "processi politici" espressa da Grillo alla vigilia elettorale. Tutte le componenti sociali orientate al conservatorismo delle posizioni raggiunte, hanno preferito convogliare i voti verso Renzi, sulle cui spalle, più che mai, grava ora la verifica della prassi conseguente alle promesse riformiste. Che il PSI abbia "poco peso" nello schieramento PD mi trova d'accordo. Ripropongo una seria valutazione del parziale sorteggio nell'assegnazione dei seggi, da me più volte segnalata come possibile tentativo di rinascita. Recentemente a sostegno indirettamente della mia tesi, è stato dato alle stampe uno studio condotto su basi scientifiche e di cui consiglio la lettura: AA:VV-"Democrazia a sorte-ovvero la sorte della democrazia".

Ed. Malcor D'-Catania,2012 . Un saluto, Roel

lorenzo ha detto...

Avrei alcune osservazioni:

1) Affluenza. Forse è il caso di dismettere una autosuggestione proveniente dal passato, secondo cui “si deve andare a votare”. E’ una convinzione che risale al tempo dei blocchi contrapposti, dei cosacchi in piazza San Pietro (paura o speranza). C’è stato un periodo storico in cui venivano addirittura minacciate sanzioni (mai applicate) a chi non andava a votare. Oggi va a votare chi vuole, e non è una catastrofe per la democrazia, se si sta su percentuali simili a quelle delle democrazie mature. Basta anche col giochino della percentuale sugli aventi diritto (non ultimo ieri sera Marco Travaglio): il Pd ha preso il 40%, ma in realtà è un 20% perchè ha votato la metà; Tsipras ha preso il 4 ma in realtà è un 2, eccetera. Il Pd ha preso il 40%, Tsipras il 4%, punto.

2) E’ da salutare positivamente secondo me, l’affermazione della lista Tsipras, sia perché così si chiarisce la dimensione di questa sinistra, che è appunto intorno al 4%; sia perchè così la lista manda, insieme ai greci, una pattuglia di rappresentanti in Europa che sicuramente difenderà giuste cause; sia perchè potrebbe essere il coagulante di una sinistra alternativa che superi l’atomizzazione, per formare un insieme coerente e perseguire gli stessi obiettivi. Ci sarà questa capacità? O la sinistra alternativa è dannata in eterno alla frammentazione?

3) Da dove vengono i voti di Renzi? Anche dal centro destra, sicuramente: ma perché farne una tragedia, se così si vince? La tragedia, casomai, bisognerà farla quando verranno prese misure di destra. Allora, Renzi ha preso voti: dallo zoccolo duro degli ex Pci ed ex Dc; ha preso voti da chi vuole pragmaticamente governabilità e continuità; ha preso voti da chi spera che renzi sia in grado di produrre i cambiamenti che ha promesso; ha preso voti da chi vota con il portafoglio e non con la testa (Berlusconi per venti anni ha preso voti con il miraggio della diminuzione delle tasse, mai avvenuta: perché la stessa strategia, buona per vincere, non dovrebbe funzionare con Renzi).

4) Grande soddisfazione (shadenfreude) per lo sbertucciamento dei lugubri profeti di sventura che si auguravano il sorpasso di Grillo (nella miglior tradizione della sinistra, di azzuffarsi con il compagno di banco piuttosto che con il nemico comune... )

Cordiali saluti. Lorenzo Borla

mario ha detto...

Credo di poter concordare in larghissima parte con quanto osservato da Lorenzo Borla.
Sul punto 1) mi pare che esprima valutazioni molto sensate;
Sul punto 2) è espresso lo stesso auspicio (o meglio, l'idea-forza) che ha mosso e determinato molti socialisti e socialdemocratici a scegliere Tsipras anziché Renzi....si perdoni la mia semplificazione "personalistica" ma è per intenderci bene;
Sul punto 3) ho solo da aggiungere che alla vittoria strabordante del PD di Renzi hanno contribuito molto le folli e truculente spacconate di Grillo che hanno letteralmente "impaurito" una buona fetta dei suoi (ex) elettori, convincendoli a riversarsi sul "quasi emulo ma più tranquillizante" Renzi. Quest'ultimo particolare mi induce a pensare che molto difficilmente il PD potrà ripetere questo risultato in futuro, pur rimanendo saldamente attestato tra i partiti in "pole position". Purtroppo rimane il fatto che Renzi ed il suo PD, attualmente al governo, stanno già prendendo (o confermando precedenti) "misure di destra" o quantomeno "non di Sinistra" e probabilmente neppure "democratiche" (vedi jobs act, mancato annullamento della controriforma Fornero, tentativi illegittimi di clamorose manomissioni della Carta costituzionale e dei relativi organi istituzionali comprese le leggi elettorali, attacchi indiscriminati al Sindacato come istituzione etc. etc.).
Fraterni saluti.
Mario Francese

lorenzo ha detto...

Quella parte di area socialista che ha inteso votare Pd sol perché infantilmente allettata dall'effimera sigla Pse, che personalmente conosco, ieri ha festeggiato sia il successo del Pd che quello di Tsipras. Non si assume dunque le pesanti responsabilità politiche tali da minarne definitivamente credibilità e autorevolezza (!!!)


Cordiali saluti. Lorenzo Borla

sergio ha detto...

Come tutti gli infanti, sono comunque tranquillo perché c’è un papà che ha capito tutto e sa tutto. Che poi riesca a modificare la realtà, come ben spiegava il compagno Carlo Marx, è tutta un’altra storia.

mario ha detto...

Caro Lorenzo Borla, sarà un mio limite ma personalmente non conosco compagni (spero si possa ancora usare questo termine riferendosi agli elettori e militanti piddini !) che abbiano "festeggiato" (!?!?) i successi sia del PD sia di Tsipras. Tuttavia riconosco che sarei stato curioso di vederli stappare bottiglie di champagne (o di prosecco italiano) e brindare inneggiando bizzarramente sia alle larghe intese neo-liberiste, al jobs act ed all'Italicum sia alla tassa patrimoniale progressiva, alla cancellazione della controriforma Fornero e del debito dei paesi più colpiti dalla crisi.
Se esistono tali compagni, si tratta, a mio modestissimo e rispettoso avviso, di persone dalle poche e confuse idee....e credo, sinceramente, neppure tanto in buona fede, fatta ovvia eccezione per i sempre più rari ed inguaribili sognatori ad occhi aperti.
Le responsabilità del tracollo della Sinistra socialista (in Europa ed in Italia, checchè se ne dica!) sono nei fatti. Ed è anche chiarissimo chi siede sul banco degli imputati di questo tracollo.....ovviamente non la residuale Sinistra Europea-GUE che non contava nulla ieri e conta ancor meno oggi.
Se poi ci si vuole continuare a illudere sull'esistenza in vita di "questo" PSE.....in tal caso non rimane che citare Pirandello, Kafka, Ionesco e fors'anche Freud.
Fraterni Saluti.
Mario Francese

luigi ha detto...

La tragedia, casomai, bisognerà farla quando verranno prese misure
di destra.
Caro Borla, lucida riflessione ... questa a mia avviso il depositato
finale ... dunque vincere ... ma se è per questo quello che Renzi
farà ... e lo farà perchè dietro il mimetismo "vogliamo un'europa che
risponda ai problemi dei cittadini" (certe frasi come questa o ora
dobbiamo fare le riforme, mi ricordano i test proietivi ... una ci
vede quello che gli pare e si illude)m a noi socialisti di sinistra
resta pesante il pronostico verranno prese misure di destra ...
neoliberista sicuramente perchè chi tira i fili dei burattini
Napolitano-Renzi ( prima Letta - Monti Berlusconi - Prodi - D'Alema -
Amato - Ciampi, ecc.) è il potere plutocratico di finanza e economia
sovranazionale. Renzi non può fare altro che eseguire e realizzare il
disegno neoliberista, pena la sostituzione immediata in caso di
pensiero anche lievemente divergente.
Per chi del nostro infimo arcipelago socialista vuole mettersi di
traverso la scelta è a un bivio:
a- perseverare a voler essere il faro dell'intera sinistra,
pretendendo che i rimanenti compagni comunisti si ravvedano e
capiscano che avevamo ragione (qualcuno di noi magari si, ma non il
socialismo europeo e le elezioni europee lo confermano, ora il
maggiore partito del PSE è quello di Renzi, un bel risultato
paradosso che solo la fantapolitica poteva immaginare possibile);
b- andare a rafforzare i comitati Tsipras che non sono solo un nido
degli ultimi comunisti con la testa rivolta al passato, ma con tanti
personaggi pensanti, Gallino, Revelli, Spinelli, ecc., ecc, che hanno
scritto libri illuminanti che la diagnosi l'hanno già fatta da tempo
e che indicano la strada della ricomposizione a sinistra, di tutta la
sinistra diversamente declinata, dico io, per la Costituzione (dai
liberali di sinistra, socialismo liberale, liberalsocialismo,
azionismo, socialdemcrazia e comunisti con qualunque radice storica),
ma anche i moderni movimenti ecologisti, dei beni comuni, centri
sociali, ecc. ecc.
Ovviamente sono per l'ipotesi b.
Se ci sono altri che la pensano così mi facciano sapere, il percorso
sarà lungo e faticoso ma fruttuoso.
Un fraterno dialogante saluto socialista di sinistra.
Luigi Fasce

mario ha detto...

Caro Lorenzo Borla, sarà un mio limite ma personalmente non conosco compagni (spero si possa ancora usare questo termine riferendosi agli elettori e militanti piddini !) che abbiano "festeggiato" (!?!?) i successi sia del PD sia di Tsipras. Tuttavia riconosco che sarei stato curioso di vederli stappare bottiglie di champagne (o di prosecco italiano) e brindare inneggiando bizzarramente sia alle larghe intese neo-liberiste, al jobs act ed all'Italicum sia alla tassa patrimoniale progressiva, alla cancellazione della controriforma Fornero e del debito dei paesi più colpiti dalla crisi.
Se esistono tali compagni, si tratta, a mio modestissimo e rispettoso avviso, di persone dalle poche e confuse idee....e credo, sinceramente, neppure tanto in buona fede, fatta ovvia eccezione per i sempre più rari ed inguaribili sognatori ad occhi aperti.
Le responsabilità del tracollo della Sinistra socialista (in Europa ed in Italia, checchè se ne dica!) sono nei fatti. Ed è anche chiarissimo chi siede sul banco degli imputati di questo tracollo.....ovviamente non la residuale Sinistra Europea-GUE che non contava nulla ieri e conta ancor meno oggi.
Se poi ci si vuole continuare a illudere sull'esistenza in vita di "questo" PSE.....in tal caso non rimane che citare Pirandello, Kafka, Ionesco e fors'anche Freud.
Fraterni Saluti.
Mario Francese

lorenzo ha detto...

Intervengo in una un area politica che non è la mia. Franco Astengo scrive: . Io non considero il superamento della soglia del 4% della Lista Tsipras una debacle, bensì un successo, ed anche un chiarimento decisivo: oggi come oggi i voti che la sinistra alternativa (o, per chi vuole, la sinistra tout court) raccoglie, sono 1.102.000. Questo è il limite del consenso democratico, oggi, di quest’area. Non consideriamo gli astenuti perché, comunque, non è consenso, oltre ad essere un dato ipotetico. Resta da valutare la qualità di questo consenso. Un amico torinese mi dice che nella zona collinare di Torino, dove vivono i benestanti, la Lista Tsipras ha raggiunto il 15%! E’ evidente che non la votano “gli operai”. Cordialmente. Lorenzo Borla

felice ha detto...


Bene se non sei di Tsipras non sei di sinistra, quindi la sinistra in Italia è intorno al 4%. Propongo quindi di elevare la soglia di accesso al 5% così possiamo finalmente ragionare tra persone responsabili senza più avere tra i piedi una sinistra medio-alto borghese: un elemento di confusione



Felice C. Besostri

mario ha detto...

Caro Borla, è ovvio che s'impongono valutazioni oggettive sul risultato della Lista Tsipras. Ma non si va da nessuna parte se si parte con le generalizzazioni anche un pò meschine del ben noto "amico torinese" sempre intento a cercare la pagliuzza nell'occhio altrui per tentare inutilmente di occultare le travi da ponte di cemento armato precompresso che ci sono nel proprio.
Intanto il consenso dagli "tsiprassiani" raccolto nel Mezzogiorno, ed in parte nel Centro, è risultato in più casi maggiore della media nazionale e caratterizzato nettamente dalle fasce studentesche ed operaie, soprattutto nelle aree industriali, vedi per la Campania, la Fiat di Pomigliano d'Arco (era candidato con Tsipras e campano uno dei legali della Fiom-Cgil che hanno portato in tribunale e fatto condannare Marchionne, non solo dalla magistratura del lavoro ma finanche dalla Corte Costituzionale).
Nella mia città di medio-grandi dimensioni posta nell'area metropolitana di Napoli la lista Tsipras ha sfiorato il 9% ed il relativo voto è stato prettamente giovanile.
Credo che nello specifico territoriale il dato della lista Tsipras si debba ritenere un risultato molto incoraggiante per successive e positive evoluzioni, ma in termini generali tutt'altro che soddisfacente per la Sinistra di questo paese. Ma quest'ultimo e prevedibile aspetto era già chiaro a priori, data la presenza di un ircocervo politico elettoralmente bulimico e "facoltoso" come il PD renziano.
Mario Francese

lorenzo ha detto...

Non vorrei vedere nessuno seduto sul banco degli imputati. Quando si fanno i processi vuol dire che quasi tutto è perduto. Tuttavia, come ho già scritto vedo nell'esito della Lista Tsipras il pregio della chiarezza e forse un punto di ripartenza per le forze che stanno alla sinistra del Pd, se sapranno coagularsi. In caso contrario credo ci sia la condanna, senza processo, alla irrilevanza. Fraterni saluti. Lorenzo

lorenzo ha detto...

Caro Fasce,

1) Lascio da parte il complotto demo-pluto-giudaico-massonico-neoliberista-della finanza internazionale e sovranazionale - che tira i fili dei burattini Napolitano-Renzi Letta-Monti-Berlusconi-Prodi-D'Alema-Amato-Ciampi-Razzi-Scilipoti, perché si rischia di incorrere in facili sarcasmi.
2) Vorrei che tu mi suggerissi quali sono le misure “neoliberiste” prese finora dal governo Renzi.

3) Sono d’accordo con te che la sinistra tutta dovrebbe andare a rafforzare i comitati Tsipras adattandosi alla convivenza con chi non la pensa esattamente allo stesso modo (cosa certamente sovrumana; ma ci sono alternative?).

Cordialmente. Lorenzo

lorenzo ha detto...

Caro Fasce,

1) Lascio da parte il complotto demo-pluto-giudaico-massonico-neoliberista-della finanza internazionale e sovranazionale - che tira i fili dei burattini Napolitano-Renzi Letta-Monti-Berlusconi-Prodi-D'Alema-Amato-Ciampi-Razzi-Scilipoti, perché si rischia di incorrere in facili sarcasmi.
2) Vorrei che tu mi suggerissi quali sono le misure “neoliberiste” prese finora dal governo Renzi.

3) Sono d’accordo con te che la sinistra tutta dovrebbe andare a rafforzare i comitati Tsipras adattandosi alla convivenza con chi non la pensa esattamente allo stesso modo (cosa certamente sovrumana; ma ci sono alternative?).

Cordialmente. Lorenzo

peppe ha detto...

io credo che il più grande errore , per chi pensa di ricostruire uno spazio a sinistra del PD, sia quello di riproporre l'idea di una impossibile sinistra senza aggettivi. Questa sinistra è eternaente destinata a stare sotto il 4%. Come pure è da respingere in blocco l'idea che il PSE non è più di sinistra solo perchè vi è entato il PD. Una analisi seria del voto europeo dimostra che i voti che perdpno i partiti del PSE vanno verso l'astensione e non verso i partiti della GUE che resta una forza largamente minoritaria anche con il forte consenso a Syriza che però avviene in un paese marginale con 11 milioni di abitanti. La SPD ha preso il 27,5% (Syriza il 26%) ma la Germania ha 82 milioni di abitanti. La Linke prende il 7,5% ma solo perchè a Est ha il 18%. All'ovest ha meno dela lista Tsipras. Quello che propone Salvi (mio ex leader di corrente) non porta da nessuna parte Il fronte popolare bonsai serve solo a rimettere in gioco un ceto politico di una sinistra consunta che non ha nulla da dire. POsso dire come la vedo io : uno spazio politico si costruisce con le idee chiare. Intanto liberando definitivaete la sinistra dai funeral-comunisti e dai fru-fru alla Spneli e Maltese. E poi scegliendo come orizzonte strategico quello di un socialismo democratico nel XXI SEcolo che vada oltre i confini de PSE ma che lo comprenda come parte essenziale. E raccordi socialismo democratico ed ecologismo. Pensare a rimettere insieme le facce di Ferero, Diliberto, Fratoianni è cosa ai limiti della provocazione

mario ha detto...

Se Borla mi consente, mettiamola così: non mi pare affatto una misura anti-neoliberista il jobs act renziano ; non mi paiono affatto "democratici" e "costituzionali" l'Italicum e la prevista procedura di eliminazione del Senato adottati dal governo Renzi; non mi paiono affatto "di Sinistra" nè "democratici" gli attacchi/affondi generalizzati ed indiscriminati rivolti all'istituzione Sindacato.....potrei continuare ancora per molto, ma penso che quanto citato sia già "pessimo ed abbondante" e quindi mi taccio qui, per carità di patria.
Mario Francese

pierpaolo ha detto...

Difficile dire quali siano le riforme neoliberiste prese dal governo Renzi. Per adesso abbiamo visto solo fogli Excel e presentazioni in Powerpoint.

Certo, il ragazzo è universalmente ritenuto uomo di parola. E se immagina come alfieri del socialismo europeo del XXI secolo Blair, Ichino e Zingales (ma perché non anche Oscar Giannino???), qualche problema dovremmo porcelo.

Tuttavia, almeno fino ad oggi, l'unica "mission accomplished" è quella della Boschi in Congo.
Belle foto, tra l'altro, il che mi fa riflettere: siamo passati dai "governi del fare" ai "governi del fare foto"?

Pierpaolo Pecchiari