Il Circolo Carlo Rosselli è una realtà associativa presente a Milano sin dal 1981. http://www.circolorossellimilano.org/
venerdì 4 aprile 2014
Luciano Belli Paci: Riforme da pazzi
Trovo Marco Travaglio quasi sempre insopportabile, ma ieri sera durante la
trasmissione Servizio Pubblico di Santoro ha fornito una descrizione delle
grandi riforme renziane - italicum e Senato - semplicemente magistrale.
Se ve la siete persa, vi consiglio caldamente di ascoltarla:
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/04/03/servizio-pubblico-travaglio-renzi-
masterchef-ha-deciso/273016/
Inutile dire che la patetica Pina Picierno della segreteria PD (Caligola è
sempre all'opera !), mandata incautamente a spiegare il verbo di Matteo, non
ha neppure tentato di replicare nel merito delle follie tecniche descritte
da Travaglio, ma si è limitata a balbettare ossessivamente che chi si oppone
al nuovo è conservatore. Avrebbe potuto aggiungere "me ne frego" e "noi
tireremo dritto", oppure "Matteo ha sempre ragione", ma ha capito che non
era aria e si è limitata a pensarlo.
Al confronto, perfino la cavernicola sen. Taverna del M5S e l'ex boiardo
Corrado Passera sono sembrati dei giganti del pensiero.
Ciao.
Luciano
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2 commenti:
Caro Belli Paci, esprimere il proprio consenso alle idee espresse, e non subordinarlo a simpatie o antipatie, per quanto anche queste legittime, è a mio modestissimo parere un tratto distintivo di esercizio della libera intelligenza di cui ciascuno di noi in varia misura è dotato.
Libero esercizio tanto più prezioso ora ... ovvero al momento in cui....
Il “seduttore imbecille” è uno dei flagelli del nostro tempo!
Perdonate la ripetitività che per qualcuno può essere con ragione anche considerata banale, ma non mi stanco di citare le….
“Memorie di Adriano”, celeberrimo saggio-romanzo, come tanti in Italia, più citato che letto.
Marguerite Yourcenar ha impiegato moltissimi anni per scriverlo e approdare alla stesura definitiva di un testo, cui, per sua ammissione, ha cominciato a pensare ventenne, cioè negli anni venti del novecento, e che ha visto la sua prima edizione per i tipi de Librairie Plon, nel 1951.
Fra le moltissime parole fa anche scandire al suo Adriano:
“Per un uomo di gusto, poi, l’ostacolo più grave consiste nel fatto di occupare una posizione preminente, che implica ineluttabilmente il rischio dell’adulazione e della menzogna.
Il pensiero che in mia presenza qualcuno snaturi, sia pure di un’ombra, l’esser suo, può giungere a farmelo compiangere, disprezzare, odiare persino. Ho sofferto di questi inconvenienti della mia fortuna come un povero di quelli della sua miseria. Ancora un passo, e avrei accettato la finzione che consiste nel pretendere di sedurre, quando si sa bene che ci si impone: ma di qui si comincia a esser nauseati, o forse imbecilli.”
Fra adulazioni e menzogne, quella della abolizione delle province merita una chiosa.
ABOLITE LE PROVINCE AD INSAPUTA DELLA COSTITUZIONE
Art. 114
La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato.
Mi si dica se a qualcuno risulti che il cosiddetto provvedimento Del Rio, sia di rango costituzionale.....
E se no, vuol dire che l’Art. 114 della Costituzione risulta ancora in vigore; ovvero che le Province NON SONO STATE ABOLITE... oppure la Costituzione sulla quale il “bimbo prodigio” dice di aver giurato è diventata un optional?
Vittorio Melandri
Ho storpiato il cognome del sottosegretario Delrio in Del Rio, me ne scuso.
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