lunedì 24 febbraio 2014

Elio Veltri: Manuale Cencelli a 360°

Manuale Cencelli a 360 gradi Che dire del governo Renzi? Età media molto bassa, capo del governo e ministre con la battuta pronta, il sorriso accattivante in una mano e il veleno per i competitori nell'altra come ha sperimentato Enrico Letta e , anche Civati, al quale hanno scippato la sindaca Maria Carmela Lanzetta, diventata ministro a sua insaputa. Diciamoci la verità: i metodi che ha usato Renzi per arrivare a palazzo Chigi ricordano tanto quelli delle signorie rinascimentali nelle quali la menzogna e l'omicidio dei familiari era all'ordine del giorno. L'uso del manuale Cencelli a 360 gradi tra i partiti, all'interno del PD e fra le correnti e persino fra le associazioni imprenditoriali come le cooperative rosse e la confindustria, uno a me( Poletti) e una a te( Guidi), fa impallidire le spartizioni della prima repubblica. Il risultato è davvero un governo modesto. Inadeguato alla gravità della situazione. Si potrebbe parlare di un governicchio ma non lo facciamo per non scoraggiare i giovani ministri che hanno tanto bisogno di incoraggiamento e di imparare. Parafrasando la battuta fulminante di Giancarlo Paietta sul compagno Berlinguer il quale “si è iscritto alla direzione del partito”, possiamo dire con altrettanta ironia, fatte le dovute distinzioni tra un gigante e gli altri, che alcuni ministri si sono iscritti direttamente alla segreteria del PD e al governo. Eppure in televisione imperversano e risultano anche simpatici. D'altronde, ci sarà pure una ragione se Alessandro Baricco, Oscar Farinetti, Andrea Guerra, frequentatori della Leopolda, all'offerta di ministeri importanti hanno risposto:” no grazie”e se altrettanto hanno fatto Guido Tabellini, Lucrezia Reichlin, Luca di Montezemolo, Romano Prodi, Fabrizio Barca, e lo stesso Enrico Letta. Il giudizio generale degli organi di informazione è molto critico e improntato a riserva: aspettiamo e speriamo bene! In poche righe il più impietoso l'ha scritto il direttore di Sole 24 Ore con un titolo che si commenta da solo:” Da De Gasperi a Beautiful, la speranza di essere clamorosamente smentiti”. Anche noi coltiviamo la stessa speranza nell'interesse del paese. A chi spera che Renzi salvi qualche briciola di socialismo del PD aderendo al PSE diciamo che anche quello è un gioco di prestigio. Renzi non ha nemmeno tentato di farsi dare i voti da Vendola e dai dissidenti di Grillo. Il tandem con Alfano e Berlusconi funziona a meraviglia. Perchè dovrebbe complicarsi la vita? Tanto il paese è pieno di grulli che abboccano, anche se va a rotoli. Elio Veltri __________________________________

1 commento:

Vittorio Melandri ha detto...

Caro Elio, purtroppo la tua analisi è amaramente corrispondente al vero. Se si può sperare di essere smentiti dai fatti circa i dubbi che velando di sè le capacità di ministre/i compreso il "Primo", la maggioranza che sostiene questo governo è, oltre che risicata al Senato, pure meramente numerica. Sempre che i fatti non ci dicano che quello che si presenta come un governo di centrosinistra, arrivi in fondo al suo percorso da governo di centrodestra. Nella patria del trasformismo dove almeno due forni sono sempre accesi non ci sarebbe di che sorprendersi.

Nel frattempo comunuque....

Nel Paese dove “non ci sono alternative”, oggi 24 febbraio 2014, la stessa ‘compagine parlamentare’, che l’11 dicembre 2013 (ovvero 74 giorni or sono), ha votato alla ‘camera alta’ la fiducia al Governo Letta con 173 sì e 127 no, si appresta a votare la fiducia al Governo Renzi (quando scrivo, obiettivo dichiarato 176 sì).



Matteo Renzi che stando al neo Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Del Rio, “non ha defenestrato Letta. ha solo dato una lettura diversa di diversi contesti”.



Preciso che ho usato la locuzione “compagine parlamentare” perchè la ritengo più idonea oggi, al nome “Parlamento”, parendomi più aderente a quella realtà comunque inquinata da un passaggio elettorale che ancorché “legittimo”, è stato identificato dalla Corte Costituzionale viziato da elementi di “incostituzionalità”.



Qualsiasi sia il giudizio che si voglia spendere come pronostico per il futuro, mi pare evidente che almeno uno dei pilastri concettuali usati negli ultimi anni per far ingoiare al “popolo sovrano” scelte politiche a dir poco dolorose, ovvero quello per cui si affermava di continuo …..



“non ci sono alternative”



….. è clamorosamente smentito nei fatti.



Basta volerlo ed in democrazia una alternativa si trova sempre, compresa, appunto volendolo, quella di non prendere, almeno a parole, per i fondelli gli italiani.