venerdì 8 novembre 2013

Antonio Caputo: Giù le mani dalla Costituzione

GIUSTIZIA e LIBERTA’ Federazione nazionale dei circoli G.L. Via Andrea Doria, 79 00192 ROMA - email capulex@inwind.it Sito: www.federgielle.it Giu' le mani dalla Costituzione, non e' cosa vostra:Fermatevi! Esprimiamo la nostra viva preoccupazione derivante dalla illegittima, se non illecita ,disapplicazione dell'art. 138 della Costituzione repubblicana per effetto del Disegno di legge costituzionale n.813. Il 23 ottobre, in seconda lettura, il Senato ha approvato la deroga dell’art. 138 Cost., per riformare la seconda parte della Costituzione nel corso della legislatura. L’approvazione è avvenuta a maggioranza dei due terzi, per soli quattro voti. A questo punto, il percorso sembra tracciato; la deroga giungerà intorno alla metà di dicembre all’approvazione della Camera dei deputati, dove la maggioranza dei due terzi pare anche più agevole .Con tale maggioranza,non ci sara' referendum confermativo e cambiera' la base stessa della Costituzione. Cio' che Governo e Parlamento perseguono con il d.d.l. 813 non e' solo l'approvazione della legge costituzionale "madre", ovvero la regola del 138 che disciplina il meccanismo di modifica della Carta costituzionale, ma, come mezzo al fine, l'approvazione di leggi costituzionali "figlie" e, a seguire, la concreta modificazione dell'impianto del nostro sistema costituzionale, facendo venire meno i contenuti minimi di garanzia della rigidita' della Carta fondamentale(che non significa immodificabilita', ma intende impedire manomissione e stravolgimento della stessa). I contenuti minimi desumibili dal vigente 138, come ricordava Costantino Mortati, sono due: il primo e' il carattere "parlamentare" e quindi anche "bicamerale" del procedimento che concorre a garantire la necessaria ponderazione che sempre deve essere presente in siffatto procedimento, quale espressa dalla necessita' di una doppia deliberazione con intervallo lungo di sei mesi ,ora dimezzato, inteso anche a consentire la partecipazione popolare alla vicenda. L'altro elemento essenziale di garanzia procedurale riguarda la forte tutela delle minoranze, la presbiopia costituzionale di Piero Calamandrei, quale data dalla maggioranza dei due terzi, oppure dalla maggioranza assoluta, unita pero' alla possibilita' di referendum "oppositivo", come nel 2006 con la bocciatura a furor di popolo della "devolution " in salsa autoritaria. La garanzia del 138 costituisce una regola costitutiva come tale ineludibile ed e' palesemente e inaccettabilmente contraddittorio pretendere di cambiare tale regola che disciplina i modi di cambiamento della Carta con una regola derogatoria difforme. Le regole costitutive come le regole del gioco degli scacchi e le regole elettorali , insegnava Norberto Bobbio, "creano o definiscono una forma di comportamento che non esiste di per se stesso al di fuori della regola". Si tratta di una regola di garanzia della rigidita' costituzionale (non nel senso di immodificabilita', ma di una modificabilita' limitata e specifica, alle condizioni previste dalla stessa Carta), senza cui i principi supremi della Repubblica tali piu' non sarebbero, fondamentale per il "goco" democratico. che lascia aperta al Parlamento la sola via di rispettarla e non gia' di violarla, come sta per avvenire. e come e' bene che non accada. Esprimiamo la nostra ferma contrarieta' alla deroga del 138, il cui rispetto significa salvare regole che rischiano di essere travolte dalla "procedura straordinaria di revisione costituzionale" dettata dalla nuova norma che, modificando il 138,lo sostituisce con 9 articoli, in particolare istituendo un Comitato parlamentare "per le riforme costituzionali ed elettorali" di cui non c'e' bisogno alcuno, in quanto Camera e Senato hanno entrambi una loro Commissione "Affari costituzionali", con compiti quasi redigenti, tempistiche accelerate e rigide, competenza vastissima,tale da realizzare un inaccettabile e abusivo “potere costituente" che riguarda i titoli primo, secondo, terzo e quarto della seconda parte della Carta (Parlamento, Governo, Presidente della Repubblica e organi ausiliari ) e ancora il sistema delle autonomie locali e anche in aggiunta altre "modificazioni strettamente connesse ad altre disposizioni della Costituzione" (come per la composizione e la struttura del Consiglio Superiore della Magistratura in relazione all'attuale ruolo del Presidente della Repubblica parlamentare messo in discussione da progetti presidenzialistici) .E' evidentemente inaccettabile ed illogico cambiare la Costituzione, che puo' essere modificata unicamente seguendo la procedura del 138, con una diversa procedura che stravolge lo stesso 138:come se , iniziata una partita di scacchi , si cambiassero le regole a gioco in corso. Siffatto stravolgimento e'incostituzionale rischia di deformare l'immodificabile forma repubblicana, garantita dal bilanciamento dei poteri della seconda parte della Carta ,posto a base dei principi contenuti nella prima, primariamente del principio di sovranita' popolare e dei diritti fondamentali. Il processo di revisione potra' estendersi fino al cambiamento radicale della forma di governo e per il momento lascia sul campo il logoramento del principio di rigidità della Costituzione,con un pericoloso espediente – la deroga all’art. 138 – che consegna la disponibilità della Costituzione nelle mani della maggioranza politica del momento. Al punto di approvare con maggioranza di due terzi la deroga, come sta per avvenire a breve, se la macchina non verra' fermata prima che sia troppo tardi, sottraendo ai cittadini italiani, fraudolentemente, anche lo strumento del referendum oppositivo allo stravolgimento. Occorre allora riaffermare con forza che la Costituzione è patrimonio inalienabile del popolo italiano. Proprio quest’ultimo(con il voto contrario al progetto di revisione della II parte della Costituzione (A.S. n. 2544, XIV legislatura, c.d. “Bozza di Lorenzago”)che circa 16 milioni di italiani hanno espresso nel referendum del 25 e 26 giugno 2006) , ha nuovamente eletto la Carta a “via maestra” e stella polare della vita pubblica e dei rapporti sociali. .Il Coordinatore della Federazione dei Circoli di GL (Antonio Caputo) 8 novembre 2013

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