martedì 17 maggio 2011

stefano rolando: ieri sera a milano

Dunque, è tardi, lo so. Ma i più leggeranno - se avranno voglia - domattina. A qualcuno sto rispondendo ora. Chi si è rallegrato, chi ha mandato foto (una l'accludo, quella della composta e festosa lunga accelerazione dei dati al Teatro Puccini a Milano), chi ha colto la discontinuità di un sistema ormai così prudente nell'ottimismo da non aver neppur immaginato (non dico previsto, malgrado la quantità di scienziati sociali e demoscopici circolanti) l'esito, ora acquisito.
I più avranno visto i risultati che ormai sono in completamento reale: 48,1 contro 41,5 (1121 seggi su 1251). 6,6 punti di distacco. In un contesto del centro-nord (i dati del prof. D'Alimonte questa sera all' Infedele erano la prima vistosa contestualizzazione del "caso Milano" dentro un arretramento complessivo di Lega e Pdl nel territorio in cui per anni si è parlato solo di avanzata del centro destra.
Con Piero Bassetti prima al Puccini, poi a Palazzo Marino poi in giro per una città sensibile a pelle al dato del cambiamento possibile (altra sensazione un po' dimenticata, questa volta segnata da una reazione diffusa alle diverse forme dell'abuso del potere), non sono mancate tante dichiarazioni alla stampa: un risultato collocato nell'allargamento del dialogo sociale e politico che Pisapia ha saputo svolgere con indipendenza, pacatezza, tenacia.
Poi un messaggio a tutti coloro che hanno dato vita, contribuito, interagito ad Iniziativa per il 51:
"Abbiamo fatto la prima frazione. Un applauso a Giuliano Pisapia. Adesso ci aspetta la seconda. Nessuno si sieda sugli allori. Il traguardo resta sempre il 51%. Con l'avvertenza che con il 51% si fa il sindaco, ma ci vuole di più per guidare una Milano davvero partecipata nel suo sviluppo. Voglio dire grazie a tutti, considerandoci impegnati anche oltre il 29 giugno".
SR

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