mercoledì 28 gennaio 2009

Felice Besostri: elezioni europee

Cari compagni,

l’accordo sulle europee è ormai vicino. Quali forme di mobilitazione intendiamo adottare? Se esiste una sinistra nel PD, è il momento che si pronunci o altrimenti stia zitta per sempre. Potremmo scrivere una lettera a tutti i componenti del gruppo parlamentare PD per dire che ci ricorderemo di come voteranno sulla riforma della legge elettorale. Io aggiungerei che se votano a favore non daremo mai il voto ad una lista che li comprenda.

Lo slogan della campagna potrebbe essere il seguente: PdL e PD come i militari golpisti brasiliani. Nel 1965 stabilirono con legge che ci fossero solo due partiti, uno di maggioranza e l’altro di opposizione.

Nel caso la legge passasse, l’unica risposta praticabile è quella di liste unitarie di sinistra intitolate: la sinistra vive, viva la sinistra. Il permanere dei voti di preferenza consentirebbe di misurare la consistenza degli accordi delle singole forze. È chiaro che dovrebbe riunirsi il coordinamento ma per non riunirsi a babbo morto, la legge sarà approvata con un blitz entro la prossima settimana, propongo di decidere in via telematica le iniziative da fare.

Cordialmente.

Felice Besostri

11 commenti:

Anonimo ha detto...

si, non stiamo a aspettare che Nencini sia preso dalla sindrome boselliana ( non dire niente per un mese mentre implora segretamente un posto dal PD), facciamo subito un appello di volpedo 2

Claudio bellavita

Anonimo ha detto...

Personalmente ritengo che si debba spostare lo scontro su tutt'altro terreno.

E' infatti inutile aspettarsi la carità o l'elemosina da Veltroni, D'Alema & C., che si stanno comportando in modo perfettamente logico e razionale, promuovendo la pulizia etnica di tutto quanto sta alla loro sinistra.

Peraltro in questo sono facilitati dall'insipienza dei gruppi dirigenti dei partitini della sinistra socialcomunista. Dico insipienza ma dovrei dire stupidità, perché il disegno del PD è stato chiaro sin dal momento in cui è stato deciso di liquidare Prodi, pur immaginando l'esito delle successive elezioni politiche, per privilegiare le esigenze di una crociata politica contro i cespugli e le erbacce collocati alla destra e alla sinistra di quel partito.
A sinistra, purtroppo, anziché mettere da parte le divergenze, e operare per la ricomposizione di tutte le forze socialcomuniste in un unico contenitore simbolicamente ancorato al socialismo europeo si è preferito confidare nell'appeal dei "richiami identitari".
Non perdonerò mai ai nostri le scempiaggini tipo "i socialisti con i socialisti, i comunisti con i comunistI", né ai compagni comunisti il ripercorrere sciocco degli stessi errori da noi commessi reiteratamente negli ultimi quindici anni, con questa idea bacata secondo cui, per motivi altrimenti imperscrutabili, mantenere un simbolo con la falce e martello sulla scheda elettorale sarebbe più importante di ogni altra cosa.

Purtroppo i gruppi dirigenti di partitini e partitucoli che pur si richiamano a una tradizione che fu gloriosa sono del tutto inadeguati, perché tesi a risolvere problemi che non sono di collocazione politica, ma di collocamento personale; in questo agevolati da leggi elettorali e sul finanziamento pubblico ai partiti scellerate e demenziali.

La soluzione è una sola. La "casta" può essere sconfitta attaccando su fronti secondari, ma su terreni per lei assai insidiosi:

quello su cui si combatte la battaglia per introdurre forme di democrazia diretta (abolizione del quorum, modifica degli statuti comunali per ampliare gli spazi per iniziative referendarie, introduzione di meccanismi di revoca degli eletti, ecc.). Vi segnalo il sito http://www.paolomichelotto.it/blog/ dove troverete una gran mole di informazioni relative a esperienze che nei paesi civili sono normali, ma che qui risulterebbero estreme ed estremiste
il terreno dell'introduzione di leggi che possano normare attività, finanziamento e meccanismi di selezione del personale politico. Felice potrà sicuramente spiegarci quello che succede in Germania, dove non ci sono le preferenze ma i meccanismi di selezione del personale politico sono del tutto trasparenti e nessuno si sogna di parlare di politicanti nominati e non eletti...
i referendum elettorali. Come Harrison Ford, che vent'anni dopo è tornato a interpretare Indiana Jones, così Mario Segni ha radunato intorno ad un appello per la riforma della legge elettorale alcuni suoi sodali, ed è pronto per iniziare una nuova campagna referendaria. Vogliono il bipartitismo? Bene, ma facciamo in modo che sia tra un partito socialista di stampo europeo e una risorta democrazia cristiana, non tra gli orrendi partiti di plastica che imperversano in questi anni.

Io proporrei di iscriverci e ravvivare con la discussione (cosa che sappiamo fare benissimo) i gruppi su Facebook che trattano questi temi, per tessere relazioni e passare poi ad organizzare iniziative concrete nel mondo reale.

Fraternamente,

Pierpaolo Pecchiari

Anonimo ha detto...

Sono d’accordo con la tua proposta; la realtà supera ormai ogni fantasia

Mauro Beschi

Anonimo ha detto...

questo va bene a Milano e Torino, non a lodi e chivasso.Perchè il passo successivo sarà lo sbarramento negli enti locali, e questo, forse, sarà la nostra salvezza, perchè non saremo più vincolati ai monoeletti dei consigli comunali e alla loro esigenza di diventare assessori. Con il loro pacchetto di preferenze, i nostri compagni degli enti locali busseranno alla porta chi del PD chi di DiPietro: e noi a organizzare convegni e raccogliere firme. Mah: mi sa che duriamo poco

Anonimo ha detto...

-Contrastare la riforma dellla legge elettorale è una questione di principio e politica. Di principio perché le elezioni sono già state indette e politica perché si misura l'affidabilità di chi si dice di sinistra ed è rimasto nel PD. Si parla di Casta e quale Casta più immorale di quella che prepone i suoi interessi elettorali a quelli della nazione. In piena crisi economica e sociale perdere tempo per modificare la legge elettorale è scandaloso.Tutti i partiti compreso l'IDV, che si voleva diverso, voteranno la legge.
Ci sono pochi esempi di modifica delle regole a comizi già convocati quello di Eltsin per far raggiungere il quorum al referendum sulla sua costituzione ed i militari golpisti brasiliani, che dopo aver sciolto i partiti esistenti stabilino che poessero essercene solo 2, uno di governo, l'ARENA, ed uno di opposizione lo MDB. Non sono contrario alle altre proposte di PECCHIARI, ma in una circostanza drammatica come l'attuale non c'è spazio per il "benaltrismo". Di grazia chi dovrebbe fare le riforme e come: una bella rivolta popolare?----

Anonimo ha detto...

Felice mi ha offerto involontariamente - o forse no, visto che mi conosce bene - una via di uscita: quella di incitare alla rivolta popolare come unico modo per cambiare e cose... In realtà è oggettivamente vero che io sono un provocatore nato, ma in questo caso ciò che mi premeva era indicare il pericolo insito nell'incaponirsi a far rinsavire i nostri amici del PD. Un pericolo duplice, perché da un lato si rischia di perdere tempo parlando con chi non vuol sentire; dall'altro perché a mio avviso col PD ormai si deve andare al "muro contro muro", evitando che un'elemosina (ad esempio uno sbarramento al 3% anziché al 4?) rimetta tutte le cose, almeno apparentemente, a posto. Soprattutto se l'elemosina, olytre cha all'abbassamento della soglia di sbarramento, prevede la gentile concessione di qualche collegio sicuro in occasione di questa o quella tornata elettorale. Ciò premesso, però, devo riconoscere che sui principi Felice ha ragione su tutta la linea. Purtroppo però principi che a noi paiono lapalissiani sono ormai oscuri e imperscrutabili per la maggior parte. Oggi ne ho avuto l'ennesima prova ascoltando una trasmissione a microfoni aperti su Radio 24. Quasi tutti quelli che chiamavano inneggiavano alla nuova legge elettorale che confermerà la definitiva scomparsa di Mastella e dei rissosi partitini di sinistra. Come se ciò non bastasse, mi è parso che, più che alla semplificazione del sistema politico, l'italiano medio miri all'eliminazione dei partiti politici, come al solito visti come la fonte di tutti i mali. Su questo dobbiamo davvero ragionare.
Pierpaolo Pecchiari

Anonimo ha detto...

Caro Felice, non si creda alla sinistra PD.....pero' possiamo usare la tecnica di radicamento nel popolo. europeo di sinistra ....e creare una sorta di Confedferalismo che possa capire sia I giovani precari sia ki ha difficolta' (non solo pensionati, ma anche strati della popolazione medio borghese impoverita, I contadini braccianti che in Italia sono anche , ma non solo, africani, cinesi...meccanici espulsi dal ciclo produttivo x effetto anche di processi economici di concorrenza extraeuropea....fatti non parole....come insegnava Turati a suo tempo....
solo uscendo da logiche di potere del PD si puo' sperare nel consenso elettorale....e serve individuare un "trasportatore high tech elettorale" usiamolo (CFR GIovanni Scirocco)....nel concreto l'alleanza utile che si intuiscve sono SPD in Germania, PSE in Spagna....senza trascurare il PS di San Marino......o quello Austriaco......in Italia il PD. ha una logica non socialista libertaria (es Pollastrini......O Bassolino o Morando...)
Per non parlare del dipietrismo....frutto della opposizione ombra del PD......
Poi tante giovani Donne.....sui 30anni....sono nevessarie......
Daniele

Anonimo ha detto...

Il campo drella sinistra è occupato da comparse che non cercano neppure più l'autore.Tuttavia la situazione di crisi è così drammatica che ci impone e giustifica una scommessa sul fatto che una parte della partitocrazia di sx sia ancora riconvertibile.Mi pare una proposta intelligente quella di una Volpedo 2 che, ovviamente, dovrà parlare di lavoro e e della centrralità dell'uomo (e quindi di uguaglianza e comprensione). va detto che in questo che l'unico che abbia detto qualche cosa di concreto in questo senso sia stato Nencini, con il suo seppur scarno vademecum su quali possano essere le iniziative di un Amministratore in tempo di crisi.va da sè che l'appello non dovrà essere indirizzato solo a lui. Dovrà spaziare dalla sx cattolica a quella sociale, passando per PS, SD, Vendola e gli altri.
Fraterni saluti
domenico ferraro

Anonimo ha detto...

Se passa la riforma elettorale con lo sbarramento due sono le strade:

1) inscriversi in massa al PD e far sentiore il peso socialista scontrandosi in specialmodo con l'ala vaticanocentrica

2) Costruire un nuovo soggetto politico con Sinistra Democratica e Nuovo Partito d'Azione e se vogliono i Verdi, il nuovo soggetto politico dovra chimarsi Partito Socialista Europeo, sbarramento totale con i comunisti del PRC e PCdI se si vogliono associare i fuggiaschi vendoliani devono accettare la denominazione PSE

Tertium non datur

Anonimo ha detto...

Ormai è troppo tardi, al massimo si riuscirà ad imbastire una frettolosa operazione elettorale, appiccicando insieme tutti i partitini che rischiano di non superare lo sbarramento. E in genere queste operazioni non sono gran ché fortunate...
Altro che CLN! Se si voleva fare una cosa seria si doveva iniziare a riflettere più seriamente sulla sconfitta elettorale dell'anno scorso. Invece, tutti, sia i socialisti che i comunisti, hanno pensato bene di potersi giocare ancora una volta la carta del richiamo identitario, perché con la vecchia legge l'1% sarebbe stato più che sufficiente a eleggere un parlamentare europeo (cosa di cui non frega niente a nessuno, a parte al parlamentare), e quindi a rientrare nel giro dei finanziamenti ai partiti e dei rimborsi elettorali (cosa di cui invece frega molto a molti).
Ma il diavolo fa le pentole e non i coperchi, per fortuna. Io, come molti altri, seguendo il provocatorio appello di Rondolino non andrò a votare, proprio per accelerare i disfacimento di questi partitucoli di nani (elettorali e politici), e determinare quella "tabula rasa" che è condizione necessaria e sufficiente per poter ricostruire la Sinistra in Italia.

Il compagno Nencini, perciò, ha la mia umana comprensione ma NON la mia solidarietà, come peraltro non ce l'ha nessuno dei sedicenti leader che hanno distrutto la sinistra italiana con i loro calcoli miopi.

Sul che fare, la mia risposta in sintesi è questa:

trasformare il PSE in partito transnazionale e chiedere la Costituzione Europea, per fare sì innanzitutto che il Parlamento nomini direttamente la Commissione sostenendola con una maggioranza politica
creare una rete di circoli, comitati e altre realtà associative che si sostituiscano ai partiti nazionali, residuato del '900, nel fare politica a livello locale
chiedere l'introduzione di meccanismi di democrazia diretta e partecipata a tutti i livelli di governo e amministrativi, seguendo un'onda che non a caso viene oggi cavalcata dai più avveduti dirigenti politici d'Europa
sfruttare lo spirito dell'antipolitica per sostenere i nuovi referendum elettorali di Segni, la richiesta di primarie regolate dalla legge, ma soprattutto per chiedere che i partiti ricevano personalità giuridica e che le loro attività, forme di finanziamento e meccanismi interni di selezione del personale politico siano definiti da una legge (come prevede, guarda caso, la Costituzione della Repubblica). Una legge che promuova democrazia e trasparenza, proprio ciò che ai partiti italiani manca da tempo.

Queste battaglie hanno, tutte, un effetto dirompente sul sistema. Tutte cose che credo discuteremo all'interno del famigerato "Gruppo di Volpedo".
Il resto è solo propaganda.

Fraternamente,

Pierpaolo Pecchiari

Anonimo ha detto...

Caro Felice,
come sempre hai ragione!
Ma seguendo dalla stampa l'evoluzione, anzi l'involuzione della sinistra, penso che oramai la sinistra tutta ha deciso di restare solo un ricordo.Le scissioni, gli accordi, i voli che si stanno effettuando non porteranno a niente.
I lavoratori, gli illuminati e tutti quelli che credono ancora in una società libera democratica è quasi di sinistra sarà ancora delusa.
Quanto spero di essere smentito.
saluti socialisti