mercoledì 13 febbraio 2013

Roberto Biscardini - Cosa ci unisce e cosa ci divide dal PD - Avanti della domenica

Roberto Biscardini - Cosa ci unisce e cosa ci divide dal PD - Avanti della domenica

2 commenti:

roel ha detto...

E vero che la condizione del Socialismo italiano è ridotta al lumicino e vive nel disagio subalterno dell'ancella. Ma non basta riconoscerlo, quanto invece doveroso diventa ricercarne le cause, lontane e vicine. Trai tanti, anch'io dopo tangentopoli ho scelto l'astensionismo politico ed elettorale, nè trovo ancora motivi forti per non persistere. Una delle grandi delusioni, fu rappresentata in passato dala pietra tombale che si volle porre sulla corruttela denunciata dallo stesso Craxi in pieno parlamento quando disse che "tutti prendevano i soldi", accusando di correità quasi tutti i partiti, tra i quali addirittura, ce n'era qualcuno che i soldi li prendeva dall'interno e dall'estero, salvo poi, con grande disinvoltura e col solito "vizio", a porsi come il "pierino" di turno. Alla mancanza di un esame critico su quanto accaduto, si aggiunse il silenzio anche dei socialisti perbene che erano in maggioranza e avrebbero potuto lanciare un appello forte per "fare quadrato" intorno alla bandiera per rammendarla e ripulirla. Perchè questo appello dei galantuomini ai galantuomini mancò? Possibile che tra quanti si trovavano all'interno delle rappresentanze del potere non ce n'erano? E fuori da esse nel partito?

roel ha detto...

Trattasi di domande che in molti si son poste, purtroppo senza risposte.

Qualche giorno fa, fui stimolato ad un riscontro che riporto, sulla magrezza del PSI e sull'inutilità di qualche poltrona in parlamento:

Personalmente non credo che la rinascita del Socialismo libertario e
umanitario possa dipendere dalla visibilità di una poltrona occupata in
parlamento, specie se a renderla disponibile sono gli stessi che con
accanimento e in base ad un disegno macchiavellico di egemonia, si
scagliarono contro il PSI, che colpevole era della corruttela e di tangentopoli,

ma come ebbe a dire allora lo stesso Craxi, non era il solo e che "tutti

prendevano i soldi", anzi c'era chi li prendeva dall'interno e dall'estero.

La sorpresa, con grande delusione dei macchiavellici, venne dopo,

quando, in modo imprevisto scese in campo Berlusca che li spiazzò.

Potrebbe verificarsi ancora, tant'è che il pericolo è avvertito dallo stesso

Bersani che, pur alleato di Vendola, tende una mano a Monti per un'intesa,

sebbene ripetutamente smentita da più parti in precedenza. La vicenda di

MPS non va sottovalutata, nè gli impegni recenti di Berlusconi, sono da

considerere senza effetti, quando invece potrebbero produrre fenomeni di

spostamento di consensi. C'è anche M5S che in parlamento sarà

certamente una presenza consistente: destabilizzante? Di cambiamento

certamente. Molti "marpioni" potrebbero trovarsi con le spalle al muro.
Di fronte a tali prospettive, che senso può avere una poltrona in
parlamento? D'altronde, non è la prima volta che alcuni ritengono opportuno
rinviare le polemiche a dopo la consultazione elettorale. Fatto sta che quasi
sempre i rinvii sulle questioni scottanti divengono definitivi. A ben
riflettere, chi non ha perduto la capacità di raziocinio, al di là di ogni
demagogia strumentale, padroneggia ormai una verità conclamata:

dopo aver saccheggiato l'Italia per un cinquantennio, creando privilegi, caste,
supercaste, arricchimenti facili, povertà da una parte e ricchezze crescenti
dall'altra, spianato il terreno ad un capitalismo vorace e schiavista, con
responsabilità indubitabile della partitocrazia, con le pratiche anche di
parentopoli, del clientelismo, dei boiardi di St., delle connivenze con
ambienti malavitosi, dei vitalizi, della finanza allegra dei rappresentanti
elettivi e non; quando cioè, irresponsabilmente, quest'andazzo ha portato

il Paese sull'orlo della bancarotta, i furbastri di sempre e i mantenuti di
regime, hanno concepito il disegno di scaricare sui cittadini onesti, sui
lavoratori e sui pensionati, cioè sui "soliti noti", i costi del loro malaffare.
A tanto si è aggiunta la decisione subdola di non assumere in proprio
l'opera dello spogliamento , dei soprusi e dei prelievi, ma di affidarla ai
cosiddetti tecnici, pensando che gli italiani rappresentino il solito gregge da

tosare impunemente., perchè senza memoria. Di fronte alla catastrofe d'una

intera generazione condannata alla fame, con la corruzione dilagante o, come

ha detto la Corte dei C., "sistemica", con un'evasione fiscale di 120mil.di Eu,

con centinaia di migliaia di disoccupatti, con la sfiducia dell'astensionismo di
massa, ecc., ecc., nutrire l'illusione che abbia rilevanza
una poltrona il parlamento, sigifica essere fuori da ogni logica di realismo
politico.
Nè i tanti servitori prezzolati che godono di stipendio RAI, possono più
ingannare l'opinione pubblica quando sottolineano come essclusive le

responsabilità del governo Berlusconi.

Un saluto dalla sponda del Socialismo libertario ed ereticale, Roel