Cortese dott. Augias
Lei è un giornalista scrittore equilibrato, e non credo di peccare di piaggeria nel riconoscerlo a lei direttamente, e manco mi sembra, così facendo, di azzardare un “giudizio” fuori dalla mia portata, posto che l’opinione che esprimo, è sì certamente mia, ma si fonda sul suo pubblico parlare da anni in TV e sulla raccolta dei suoi scritti, libri, articoli, ed in particolare sulla raccolta della rubrica quotidiana di dialogo con noi lettori, che continua dal gennaio 2001 senza soluzione di continuità. Ovviamente equilibrio non significa equidistanza, e nemmeno vuol dire che si possa sempre essere d’accordo con quello che dice e scrive. Ciò premesso, trovo che abbia peccato proprio di mancanza di equilibrio, nello spendere proprio nella sua rubrica del 31 marzo u.s., la categorica affermazione che nell’immediato dopoguerra sarebbe stata “l’azione spesso irresponsabile del Partito socialista (che) aveva fatto montare un crescente bisogno di rigore e di ordine.” Lei è afflitto da anni dai miei scritti, e azzardo che un poco mi conosca, e si potrebbe essere fatto la giusta “convinzione” dell’esistenza di un mio “pregiudizio” favorevole al “socialismo”, prima ancora che ai Partiti che lo hanno impersonato in Italia, ma nel contestare la sua affermazione intendo spogliarmi del pre-giudizio, e tanto per fare un solo esempio, ricordo che se di una “azione irresponsabile” si è macchiato il Partito socialista dell’epoca, questa è stata quella di spendersi per la Repubblica contro la Monarchia, al referendum del 2 giugno 1946. Quella fu certo una azione capace di far “montare un crescente bisogno di rigore e di ordine”, che con qualche palese cedimento al sarcasmo, oso dire fu bilanciata quello stesso mese, il 13, dalla sobria partenza per l’esilio di Umberto II, e il 22, dalla cosiddetta “amnistia Togliatti”, che appunto al bisogno di “ordine e rigore” dette pronta risposta. Per concludere questa protesta che elevo nei suoi confronti, ricorro ad uno scambio di mail intercorso fra noi nell’aprile 2004. Al mio manifestarle disappunto per quanto scritto dal suo collega Pansa, che per celebrare il compleanno del fondatore de la Repubblica Eugenio Scalfari, scrisse che lo stesso Scalfari rivolgendosi alla redazione aveva fatto la battuta che se la Repubblica fosse diventata primo giornale del Paese “Voi”, della squadra avreste avuto diritto “allo stupro e al saccheggio”, lei rispose: “caro Melandri quella metafora che Scalfari avrà detto una o due volte facendo il verso ai romanzi della pirateria, vista scritta assumeva un tono gelido che non mi è piaciuto.” Ecco caro Augias, la sua affermazione che fissa nella mente dei suoi lettori l’esistenza nell’immediato dopoguerra di una “azione spesso irresponsabile del Partito socialista”, assume un tono gelido che non mi è piaciuto.
Con la cordialità di sempre, Vittorio Melandri
1 commento:
Questa che segue è la risposta che mi ha inviato Augias.
Può avere una qualche validità a fronte del mio avere interpretato che lui si riferisse al secondo dopoguerra mentre si riferiva al primo, ma resta la gelida genericità della sua affermazione sui socialisti, che in un contesto molto letto ma anche oggettivamente molto sintetico per sua natura, suona come una condanna ancora valida oggi, anzi valida soprattutto oggi per allora.
Fermo qui la mia polemica con Augias e mi chiedo se qualche socialista più autorevole di me si prenderà la briga di fare osservazioni.
vittorio
----- Original Message -----
From: Corrado Augias
To: Vittorio Melandri
Sent: Tuesday, March 31, 2009 3:03 PM
Subject: Re: "L'azione spesso irresponsabile del Partito socialista" (copia inviata a Giovanni Scirocco del Circolo Rosselli di Milano)
gentile melandri credo ci sia stato un equivoco - mi riferivo agli anni dal 1919 al 1922 durante i quali l'azione spesso irresponsabile dei socialisti favorì l'ascesa al potere di mussolini - sul che gli storici sono unanimi
molto cordialmente, corrado augias
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