venerdì 27 marzo 2009

L'obiezione di coscienza della cgil sulla legge sul testamento biologico

La Cgil lancia l'obiezione di coscienza
Ma.Bo., 26 marzo 2009, 17:02

Biotestamento La Fp Medici stigmatizza il ddl Calabrò approvato dal Senato perchè contrario alla Costituzione e al codice deontologico dei medici, oltre che antiscientifico. Per questo avanza la richiesta che venga almeno riconosciuta la possibilità di obiettare e si impegna a sostenere il ricorso alla Corte Costituzionale o al referendum. Ne abbiamo parlato con il segretario Massimo Cozza



Il sindacato di categoria fa sapere che non ci sta, che il biotestamento nella versione licenziata e approvata dal Senato deve essere rivisto alla Camera. Per il momento resta un ddl anticostituzionale, antiscientifico e in contrasto con il codice deontologico. Ci ha spiegato perchè Massimo Cozza, segretario della Fp Medici della Cgil. Se la legge dovesse essere varata così come è definita nell'attuale disegno di legge, Cozza annuncia che sarà mobilitazione con il ricorso alla Corte costituzionale o al referendum. La richiesta ai deputati è che sia almeno riconosciuta per i camici bianchi l'obiezione di coscienza.

Come giudichi il ddl sul biotestamento approvato dal Senato?
Non posso che avanzare una valutazione totalmente negativa perché si sono invertiti i termini della questione. Si era infatti partiti dalla necessità di varare una legge per garantire l'autodeterminazione sanitaria preventiva, cioè che le volontà di ciascuno circa i trattamenti sanitari a cui essere sottoposto o meno fossero rispettate anche negli stati di non coscienza, per arrivare invece ad un risultato di senso opposto, cioè una norma che impedisce ai cittadini di godere di tale possibilità. Si disconosce dunque il diritto alla libertà di cura e alla autodeterminazione sul proprio corpo.

Un contrasto con l'articolo 32 della Costituzione?
Si assolutamente, il principio costituzionale della volontarietà dei trattamenti sanitari è messo in discussione in maniera evidente, perciò si può parlare di una futura legge anticostituzionale a tutti gli effetti. Non si capisce perché può valere l'autodeterminazione sanitaria quando sono cosciente, ma non quando cesso di esserlo ma mi esprimo e prendo decisioni, certificate e in piena coscienza, sul mio futuro sanitario.

Solo una futura legge anticostituzionale?
No, anche una futura legge antiscientifica. Con un tratto di penna la maggioranza ha cancellato ciò che in tutto il mondo e in tutta la comunità scientifica è considerato un atto terapeutico per trasformarlo in sostegno vitale. Mi riferisco a flebo e sondino. Che non si tratti di sostegni vitali ma di cure vere e proprie è dimostrato dalla realtà dei fatti: alimentazione e idratazione artificiali non consistono nel fornire pane e acqua al malato non più in grado di farlo spontaneamente, ma sono operazioni che coinvolgono medici e infermieri che devono valutare le sostanze da somministrare, monitorare il paziente, stabilire gli effetti collaterali, spesso con modalità invasive. Questo fa capire quanto siano un atto terapeutico vero e proprio, che non può essere compiuto da qualsiasi persona, ma soltanto da specialisti sanitari.

Anticostituzionale e antiscientifica. E che altro?
Anche in contrasto con il codice deontologico dei medici. L'articolo 53 di questo stesso afferma che nessun medico può nutrire il paziente contro la sua volontà. Inoltre riconosce la possibilità da parte dell'assistito di esprimersi, attraverso un atto consapevole e certificato, sulla propria condizione sanitaria futura, rendendo noto a cosa voglia o non voglia essere sottoposto dal punto di vista sanitario. E il medico è tenuto a rispettare queste volontà anticipate. Si apriranno dunque dei conflitti anche su questo fronte.

Cosa chiede la Fp Medici?
La richiesta è che in occasione del passaggio del ddl Calabrò alla Camera venga prevista e inserita nella futura legge l'obiezione di coscienza, cioè che sia reso possibile al medico, ufficialmente, di obiettare ad essa stessa, come accade per l'Ivg. La Camera deve dunque impegnarsi a garantire che al medico venga consentito di agire in scienza e coscienza. Come nel caso dell'emendamento Bricolo, cioè dell'abolizione del divieto ai sanitari di denunciare gli immigrati clandestini. Sono battaglie importanti a cui la Cgil non rinuncia e in cui si impegnerà.

Come?
Sul testamento biologico ricorreremo alla Corte costituzionale perché si esprima e sosterremo anche un possibile referendum abrogativo.

Come ha reagito la categoria a questo ddl che presto potrebbe essere norma dello Stato?
Gli operatori sanitaria protestano. Per adesso in modo limitato, sono soprattutto coloro che sono a contatto diretto con pazienti terminali, che lavorano nelle terapie intensive o negli hospice, ad alzare la testa e dire no. Diversamente sulla norma leghista, i camici bianchi sono insorti in modo omogeneo e diffuso. Il tema del biotestamento è più complesso e ancora non è emersa nella sua potenzialità negativa la portata del ddl approvato dal Senato, ma credo crescerà e si diffonderà. E' stato inferto un vulnus all'etica professionale e al codice, oltre che alla Costituzione. In questo senso aiuterebbe una controinformazione, capace di alimentare una coscienza diffusa tra gli operatori del settore e la società.

Nessun commento: