domenica 7 gennaio 2018

Paolo Bagnoli: Qualcuno fermi Eugenio Scalfari

Qualcuno fermi Eugenio Scalfari e lo faccia tutte le volte che vuole scrivere di Carlo e Nello Rosselli. Oggi, nel fondo di Repubblica, ci offre alcune perle che, prima ancora di farci indignare, ci impietosiscono. Da tanti anni ci occupiamo dei Rosselli e sappiamo bene chi erano e cosa facevano. Ora Eugenio ci dice che i fratelli Rosselli erano "due antifascisti emigrati in Francia dove facevano uno il medico e l'altro l'insegnante di Lettere e Filosofia". Di questo passo verremo a sapere che la signora Amelia, madre dei due, svolgeva pure lavoretti a domicilio!! Ma come si fa; come si fa a far passare cose del genere? E' chiaro che nessuno a Repubblica rilegge i pezzi del fondatore. Sulla sostanza politica della tesi di Scalfari per cui l'avvicinarsi dei radicali della Bonino al Pd è solo il frutto di un lungo percorso che parte proprio dalla vicenda rosselliana ci limitiamo a dire che, tra le tante libertà esistenti, c'è anche quella alla menzogna .Naturalmente tramite processo storico-politico ha nell'azione scalfariana e nel ruolo di Repubblica il suo centro motore. Assurdità, falsità e - lo diciamo con dolore - malafede si mescolano segnando, anche per questo verso, la miseria culturale e politica cui siamo giunti. PAOLO BAGNOLI

2 commenti:

PERCHE' LA SINISTRA D'ALTERNATIVA RITORNI NEL PARLAMENTO ITALIANO ha detto...

Non solo: nello stesso pezzo Scalfari rivendica e fa rivendicare al defunto Pannella il referendum sul divorzio. E’ necessario chiarire una volta per tutte che la legge sul divorzio fu iniziativa di un liberale, Baslini, e di un socialista, Fortuna. La legge fu votata dal parlamento con una ampia maggioranza comprendente: PCI, PSI, PSDI, PRI, PLI, PSIUP e Manifesto, contrari soltanto la DC e i fascisti ( i radicali non erano presenti) Il referendum fu richiesto dalle organizzazioni cattoliche più retrive e legate alla curia (testimonianza personale di autenticatore di firme: ruolo all’epoca riservato a pochi soggetti rispetto all’inflazione di oggi: anche la legge sui simboli era molto più rigorosa. Scusandomi della deviazione). Pannella e Scalfari con la richiesta di referendum non c’entravano nulla. Poi diedero entrambi un forte contributo alla campagna elettorale, ma senza i voti dei grandi partiti di massa della sinistra ( il PCI tra mille convulsioni da non dimenticare) il referendum non sarebbe stato vinto. E’ bene che qualcuno, ben più autorevole del sottoscritto, metta una volta per tutte le cose in chiaro chiedendo a Repubblica di precisare definitivamente sia l’aspetto riguardante i fratelli Rosselli come giustamente segnalato dal compagno senatore Bagnoli, sia quello relativo al referendum sul divorzio. Basta per favore! Grazie Franco Astengo

Massimo Matteoli ha detto...

La Bonino è di sicuro uno dei protagonisti migliori della politica italiana, ma con il socialismo anche liberale di Carlo e Nello Rosselli non c'entra proprio nulla.
Lei corre su una gamba sola, quella dei diritti individuali.
La grande intuizione dei Rosselli è che con questi senza la giustizia sociale si va poco o punto lontano. E viceversa