martedì 26 agosto 2014

Pier Paolo Pecchiari: Prepariamoci alla battaglia contro il semi-presidenzialismo

..."La razionalizzazione del parlamentarismo, imposta brutalmente nel 1958, il sistema elettorale maggioritario e infine l'elezione del Presidente della Repubblica a suffragio universale hanno prodotto l'effetto atteso: la stabilità del potere esecutivo. Ma questo risultato è stato ottenuto pagando un costo esorbitante in termini di democrazia: l'esercizio solitario del potere da parte di chi occupa il vertice dello Stato, e la sua conseguenza immediata, la scomparsa del principio di responsabilità politica. La celebrazione quinquennale delle elezioni presidenziali ha perso la sua capacità di impulso carismatico. Il Parlamento, che si è trasformato in un club di anziani maschi bianchi, borghesi e sessuagenari. che pensano solo ad accumulare mandati, non assomiglia più ai Francesi e alle Francesi. La legge elettorale aggrava la situazione: l'insieme dei deputati, destra e sinistra insieme, rappresenta a mala pena la metà degli iscritti ai registri elettorali"... A quanto pare, la crisi di governo in Francia ha avuto anche diversi effetti collaterali. Tra questi, il riaccendersi del dibattito sulla necessità di superare il modello di tipo semi-presidenziale. Un modello francese qui da noi si vorrebbe copiare - come al solito, con più di cinquant'anni di ritardo... In questo intervento - per la verità di qualche tempo fa - di Bastien François, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche alla Sorbona, tutti i pericoli di una strada sulla quale ci stiamo allegramente incamminando, e che altri vorrebbero abbandonare perché hanno capito che termina in un vicolo cieco. http://www.lemonde.fr/.../changer-de-regime-avec-une-vie...

1 commento:

felice ha detto...

Le ultime vicende francesi dimostrano che non è tutto oro quel che riluce. La combinazione di elezione diretta e sistema maggioritario di collegio, se premiano un partito lontanamente rappresentativo della maggioranza della popolazione, non evitano le crisi. La perdita di popolarità del Presidente e persino i disastrosi risultati elettorali del PS alle amministrative non obbligano alle dimissioni. Tutti i governi francesi con la sola eccezione della ultima Presidenza Chirac di sciogliere l'Assemblea Nazionale anticipatamente, son giunti alla fine del mandato. TUTTAVIA NON SI DEVE MAI CONFONDERE LA MAGGIORANZA IN SEGGI CON L'EGEMONIA POLITICA. Se non ce l'hai la tua maggioranza parlamentare non ti serve a realizzare il tuo programma o la sua negazione. Tuttavia il sistema ha una sua logica, specialmente dopo la riduzione del mandato presidenziale a 5 anni, cioè la stessa durata della legislatura e con le elezioni parlamentari di poco successive a quelle presidenziali . Il PS alle elezioni legislative del 2012l ebbe, come si può vedere dalla tabella che segue


7.617.996 29,35% 9.420.426 40,91%
un risultato vicino al 30% al primo turno salito al 40% al secondo con un incremento di voti assoluti,e che si tramutarono nel 48% dei seggi,vicino alla maggioranza assoluta mancata per 9 seggi. Tuttavia la maggioranza presidenziale era superiore al 50% al secondo turno. La maggioranza presidenziale tuttavia non era politicamente omogenea. Con un Porcellum il PS avrebbe avuto il 54% dei seggi, ma non si troverebbe in miglior situazione. Pur con tutti i difetti il sistema semi-presidenziale francese è più onesto di quello italiano scaturente dalla riforma approvata dal Senato. Si introducono istituti francesi, ma senza l'elezione diretta, che almeno individua con chiarezza un capo politico della maggioranza, che deve ricercare il consenso e che risponde politicamente. Il governo potrà chiedere una corsia privilegiata e tempi certi di approvazione e con una procedura che lascia al Parlamento la scelta tra prendere o lasciare. Tuttavia la legge va votata articolo per articolo e sul testo finale. In Francia quando il Governo si impegna su un governo l'approvazione della legge è automatica a meno che sia presentata ed approvata una mozione di sfiducia. Per chi teme la concentrazione del potere il sistema semi-presidenziale da al Capo dello Stato un potere maggiore che al presidente USA, che non ha una maggioranza parlamentare garantito, ma il Presidente francese ha meno potere del Presidente del Consiglio italiano con leggi tipo porcellum o Italikum, perché si deve conquistare la maggioranza collegio per collegio. Da noi è scomparsa la divisione dei poteri è presto verrà meno anche lo Stato di diritto quando c'è in ballo l'interesse nazionale. Su richiesta del Governo si può con legge statale derogare alle competenze esclusive dell Stato e invadere le competenze delle Regioni e in tal caso non mancherà la richiesta di procedere in tempi certi. Una tale vaghezza nel fissare le competenze normative non ha precedenti in stati democratici:il solo precedente che mi sovviene era nella Costituzione dell'U.R.S.S., che dopo aver dettagliato le competenze della federazione rispetto a quelle degli stati membri si chiudeva con " la decisione di altre questioni di importanza federale"(art. 73 n. 12 Cost. Urss 1977), che consentiva di decidere in qualsivoglia caso e/o materia.Un bel precedente.

Felice C. Besostri