giovedì 12 giugno 2014

Francesco Somaini: Bicameralismo perfetto

Sconfitto alla Camera sulla responsabilita' civile dei magistrati, il governo Renzi rassicura gli Italiani: "Rimedieremo al Senato". Ma come? Il bicameralismo perfetto non era il male? I palleggi tra un ramo e l'altro del parlamento non erano la palla al piede di una vera democrazia governante? E adesso invece vogliono rimediare al Senato (quello stesso Senato che vogliono trasformare in non si sa cosa). ...Un bell'esempio della coerenza renziana... Viene da chiedersi se siano più cialtroni loro, o più fessi quelli di noi che li stanno a sentire. Un saluto, Francesco Somaini

30 commenti:

Giampaolo ha detto...

Entusiasmante riflessione.
Purtroppo quelli che dovrebbero riflettere sono invece cosi succubi, da
accogliere supinamente le individuali decisioni di un Presidente del consiglio
inventato (chissà perché) da Napolitano, sulla scorta della prassi ex URSS,
dove è il partito che nomina il capo dell'esecutivo e non il Parlamento sovrano
(per quanto nel nostro caso delegittimato dalla sentenza della Corte
Costituzionale).
Povero Besostri, che tristezza vedele la sua battaglia vinta, con altri seri
professionisti, essere relegata nel dimenticatoio della maggioranza. Il cui
leader proclama altezzosamente che il governo durerà fino al 2018. Per fare
cosa, la rimozione dei rappresentanti non ossequienti pur garantiti ex art 67
Cost.?
Ma chi se ne frega: quelli neanche la conoscono la Costituzione!

claudio ha detto...





vorrei ricordare alle vestali della sacralità del mandato parlamentare che
stiamo parlando di parlamentari nominati in base a una legge
incostituzionale, e non eletti. Quelli del PD, poi sono stati nominati dal
vergine e martire Bersani , tanto caro a chi cerca alternative a Renzi, con
un atto di prepotenza interna: dopo primarie che avevano dato a Renzi oltre
il 30% i parlamentari designati col suo accordo sono stati meno del 15%, e
tra gli esclusi, per voluta provocazione , c’era Del Rio, attuale numero due
del governo. E’ vero che ora sono quasi tutti dignitosamente saliti sul
carro del vincitore, ma penso che a Renzi faccia comodo usare la mano
pesante sul voto in commissione (dove il parlamentare rappresenta il gruppo
e non sè stesso),mentre non lo usa con Giacchetti che annuncia pubblicamente
il suo voto in aula) per far capire ai berlusconiani e a altri terrorizzati
da immediate nuove elezioni che lui può benissimo andarci subito, anzi gli
conviene, quindi rispettino i patti senza tante storie. In caso di nuove
elezioni subito cosa succederebbe, per esempio, di SeL? secondo me una
spaccatura tra chi si presenterà in coalizione con Renzi e chi andrà a farsi
trombare, bandiere al vento in altra coalizione di sinistra docg, dopo aver
cercato affannosamente un podestà straniero per tenere insieme le ridotte ma
rissose fila nel suo nome




luciano ha detto...

Ogni tanto faccio fatica a seguire certi ragionamenti.

Bellavita ricorda che i parlamentari sono stati nominati in base a una legge
incostituzionale. Verissimo. E allora ?

Secondo logica questa considerazione dovrebbe indurre a sostenere che tale
legge debba essere al più presto cambiata, approvando una legge elettorale
rispettosa della Costituzione e ritornando a votare per dare al Parlamento
piena legittimazione democratica.

Invece no, si approda, a quanto sembra, a conclusioni totalmente diverse:

1) Renzi propone un’altra legge elettorale pressoché identica al
Porcellum, ma con un paio di drastici peggioramenti (soglie turche per i non
allineati e vampirizzazione dei satelliti che ti fanno guadagnare il premio)
e non si batte ciglio. Anzi, si sostiene che, trattandosi appunto di
nominati, i parlamentari del PD debbano credere obbedire e combattere.

2) Sempre per lo stesso principio, un parlamentare che, come Mineo,
dovesse considerare un disegno di legge del governo (e anche questa è bella:
le riforme costituzionali si consideravano riservate all’iniziativa
parlamentare …) contrario all’interesse della nazione, dovrebbe comunque
eseguire gli ordini del partito, così violando anche l’art. 67 Cost.

3) Nel merito, sempre la disciplina alla quale i nominati del PD
sarebbero tenuti dovrebbe indurli a votare una riforma istituzionale che,
anziché eliminare il Senato, lo riduce ad assemblaggio dopolavoristico di
governatori, sindaci ed una ventina di ottimati scelti dal Presidente della
Repubblica. Un organo totalmente estraneo alla logica della democrazia
rappresentativa e purtuttavia abilitato a riformare la Costituzione ed
eleggere gli organi di garanzia.

Si chiama piano inclinato.

Non solo non si sana il vulnus del Porcellum, ma facendosi forti di quel
vulnus si travolgono uno dopo l’altro i principi e gli istituti che fanno
dell’Italia ancora una democrazia occidentale.

Naturalmente direte che esagero ed io non pretendo di convincere nessuno.

Però vi ricordo che a furia di nutrire fiducia … si finisce come Facta.



Luciano Belli Paci



felice ha detto...

Proprio perché nominati e non eletti il divieto di mandato imperativo è ancora più importante. Elementare Watson!






Felice C. Besostri

giampaolo ha detto...

Personalmente credo molto alla mitologia. Quindi credo anche che Icaro, che non era Leonardo, andando troppo vicino al sole, abbia sciolto la cera delle sue ali.

Passando dalla mitologoa alla favola, ho presente le fantasticherie di quella ragazza con la ricotta che, immaginandosi via-via sempre più ricca fino a diventare la dama del castello, si dimentico inchinandosi della ricotta che aveva in testa.

Tornando poi alla saggezza popolare, molto più impertante di tutte le strategie politiche, ho sempre saputo che all'oca ingorda crepa il gozzo.

Terra terra, sono convinto che il venditore ambulante si sia un po' montato e, come tutti quando ci si sente invincibile si può anche fare dei passi falsi. Cosa che non auguro ovviamente, ma vista la squadra di emergenti, molto probabile.

Giampaolo Mercanzin

marilena ha detto...

Questa volta non posso fare a meno di concordare con Bellavita (mi capita
sempre più spesso ormai). L'anno scorso fui invitata come portavoce del Gruppo
di Volpedo a Grosseto, alla festa nazionale del PSI. In quell'occasione
partecipai a una tavola rotonda sull'Europa insieme a Vannino Chiti. Che
delusione! improvvisamente mi resi conto che questo "pilastro" della democrazia
era quanto meno assente non solo dai bisogni della gente qualunque (leggasi
popolo) ma addirittura era piuttosto carente persino riguardo le problematiche
politiche europee...mi chiesi cosa gli fosse successo, forse la sua capacità di
ragionare si era affievolita...

Per quanto riguarda Mineo , che ho visto ieri sera nella trasmissione di
Mentana, anche lì mi sorge un bel dubbio, perchè davvero in Commissione si
tratta di formare maggioranze e minoranze , ma quando le hai formate e ci sei
dentro dovresti portare avanti la decisione presa dal partito in nome del quale
sei lì. Se non ti sta bene, non entri in Commissione e rendi nota la tua
opinione diversamente.
Credo che di "primedonne" ne abbiamo le tasche piene! Se questo è uno
spaccato del senato, ebbene non vedo l'ora che sia riformato.
PS a chi dice che con la riforma Renzi si costruisce una Camera di non eletti,
rispondo che tutti coloro che la formeranno saranno stati eletti nei territori
(Regioni e Comuni) che sono la forma democratica più vicina ai cittadini.
Finalmente!

Marilena Arancio

felice ha detto...

Forse bisogna fare un corso accelerato di diritto costituzionale elementare. Il
vincolo dei gruppi riguarda le materie attinenti cosiddetto indirizzo politico
che in una forma di governo parlamentare( Renzi non è il Sindaco o Governatore
d'Italia) spetta al governo che ha ottenuto la fiducia del parlamento. Le
leggi costituzionali non fanno parte dell'indirizzo politico: sul punto secondo
il prof. Pace è già un vulnus che ci sia un'iniziativa del Governo, che non
può mettere la fiducia su un ddl costituzionale. Se lo facesse diciamo addio
alla divisione dei poteri-Se come fa Renzi si parte dall'idea che le riforme
istituzionali di fanno con tutti non si capisce perché i tutti non comprendano
i senatori perplessi.Perché far finta di non sapere che il testo non è quello
definitivi, ma una bozza presentata in fretta e furia per incardinare la
discussione. Il futuro del Senato è legato alla legge elettorale Camera, quindi
all'approvazione dell'ItaliKum. Si vuol abolire l'elettività del Senato perché
non si è stati capaci di fare una legge elettorale per la Seconda Camera.Se
siamo ridotti ad un monocameralismo con la Camera eletta con l'ITALIKUM la
democrazia è giunta al capolinea. Ci vorrebbe un Matteotti in Parlamento . Il
fatto che non ci sia è emblematico. Infatti Matteotti entrò in parlamento
nonostante la fascistissima Legge Acerbo: con l'ITALIKUM Gramsci e Lui
sarebbero rimasti fuori. Stiamo discutendo del SENATO, La proposta Chiti è
meglio della" Boschi", che c'azzecca che d'Europa non capisca nulla

lorenzo ha detto...



Di Corradino Mineo, al 96% degli elettori che hanno espresso un voto valido, posto che sappiano chi è, non gliene potrebbe importare di meno. Di quelli che non hanno votato, si può scommettere che siano il cento per cento. Sono invece interessati ad altre cose: a quanti soldi entrano in casa alla fine del mese, ai figli disoccupati, alle tasse, alle scadenze, alle infinite regole da osservare, alle pratiche di giustizia lentissime quando ci capiti dentro. Tirare in ballo la democrazia, a prescindere dalle argomentazioni specifiche (Mineo nominato non eletto; in commissione rappresenta il gruppo non se stesso; ha tutta la libertà di parola che vuole, quindi di dissentire pubblicamente in Tv, radio, giornali, Internet senza neppure essere espulso dal Partito), è come darsi la zappa sui piedi. Renzi è stato eletto sulla base di un programma ben chiaro che includeva l'abolizione del Senato elettivo, e su questo è stato votato. Salvo naturalmente gridare alla "dittatura della maggioranza" che come tutte le grida, lascia il tempo che trova. Lorenzo Borla

sergio ha detto...

Non sono esperto di procedure parlamentari, ma in Commissione dovresti rappresentare la linea del partito e poi in aula votare secondo le proprie convinzioni.

alberto ha detto...

caro felice, non credo che si tratti di fare un corso accelerato di diritto
costituzionale, ma di semplice correttezza. Mineo non è obbligato a
condividere le posizioni di Renzi e può fare all'interno del PD e in
parlamento tutte le battaglie che desidera in dissenso dalla linea della sua
maggioranza. Ma se rappresenta, in modo determinante, il PD in una
commissione e non ne condivide la linea, per correttezza dovrebbe chiedere
di essere sostituito perchè in tale veste non parla a titolo personale ma è
portavoce delle decisioni di un partito.

Lorenzo ha detto...

Anche io faccio fatica. . Come è noto, da noi c'è libertà di opinione, valutazione, espressione (seriamente minacciate?). Uno dei pregi di questo blog, e uno degli esercizi più praticati, è che si può usare la fantasia espressiva più colorita nell'argomentare. E ciò va benissimo. Ma spesso, come in questo caso, si insegue la pagliuzza trascurando il trave. Il trave è che da trenta o quaranta anni si depreca il bicameralismo perfetto: per esempio l'aveva già sostenuto Ingrao nel 1985; ma l'abbiamo sentito ripetere infinite volte (peccato che nessuno abbia accertato in quanti Paesi, oltre al nostro, esiste una tale istituzione). Così, invece di accettare che il bicameralismo perfetto debba essere superato, si discute sulla composizione del Senato che verrà. Mah...
Lorenzo Borla

simone ha detto...

Caro Lorenzo,
quando noi socialisti criticavamo il modello sovietico in nome della cosiddetta "democrazia formale" (che veniva anche definita "borghese", in senso spregiativo), i compagni comunisti, con un'alzata di spalle, ci rispondevano che i problemi veri erano altri, e che in quei fortunati paesi chiunque aveva diritto a una casa, a un lavoro, a un'automobile, all'istruzione, all'assistenza sanitaria, ecc. La disoccupazione non esisteva, la giustizia era efficientissima, e dal momento che regnava il sole dell'avvenire, non c'era nemmeno bisogno di scioperare.
Il tuo maestro Bobbio ci ha insegnato che la forma è anche e soprattutto sostanza, e che in democrazia lo stato di diritto conserva il suo primato persino nei confronti delle adunate oceaniche.
Alle recenti europee ho votato PD, perché era (purtroppo) l'unico modo per esprimere il proprio consenso al PSE e a Martin Schulz. Spero di non dovermene pentire.
Cordialmente
Simone Zecca

paolo ha detto...

Bisognerebbe però evitare di mischiare argomenti e piani di discussione diversi. Una cosa è sostenere che il bicameralismo vada parzialmente corretto, una cosa è trovarsi costretti, per questo, ad applaudire le soluzioni proposte dal segretario pro tempore del PD. Mi pare fastidioso sentir affermare che chi si permette di dissentire dalla proposta Boschi “non accetta che il bicameralismo perfetto sia superato”.

Paolo Zinna

felice ha detto...

Mi indicate in quale parte del programma di IBC per le elezioni 2013 era contenuta l'abolizione del Senato elettivo?? mi voglio pentire






Felice C. Besostri

martelloni ha detto...

giovanni ha detto...
«il trave» è che un parlamento illegittimo-incostituzionale si accinga a varare riforme costituzionali ed elettorali. E' un VULNUS democratico immenso. Tutto italiano - come al solito. Un'altra "roba" (come le primarie di Renzi) da manuali di storia costituzionale e delle istituzioni politiche. Bisognerebbe andare presto al voto con il proporzionale-consultellum, rilegittimare le forze politiche che si presenterebbero agli elettori con le loro varie e diverse proposte, così rappresentare davvero il Paese nelle istituzioni e poi, nel nuovo parlamento, procedere alle eventuali riforme. Allora lo peseremmo davvero quel 40.8 % (pari al 20,5 % del paese reale) che tanto eccita Borla e dintorni. E se verrà confermato ben venga. Il Paese avrà il governo che si merita. Altrimenti...

Pierpaolo ha detto...

Mettiamo in chiaro le cose.

Renzi è stato eletto da una minoranza di Italiani, che lo hanno votato alle "primarie del PD". Non riconosco al PD il ruolo di Partito Unico della Nazione (non ancora, almeno), perciò non ho letto il programma di Renzi (nè quello dei suoi avversari), anche perché, a differenza degli elettori di centrodestra, non mi interessa influenzare la scelta dei segretari politici dei partiti altrui.

Viceversa Mineo, gli altri tredici e, a onor del vero, tutti gli altri parlamentari del PD sono stati eletti dagli elettori di Italia Bene Comune, sulla base di un programma elettorale molto preciso. E questo non prevedeva nessuna delle scempiaggini, spacciate per riforme epocali, che abbiamo sentito negli ultimi mesi. Lo so, perché per Italia bene Comune ho votato, e fatto votare. Comunque, visto che è passato un po' di tempo, ricordo che la Carta di Intenti di IBC riportava, in tema di riforme istituzionali, solo questo:

..."Sulla riforma dell’assetto istituzionale, siamo favorevoli a un sistema parlamentare semplificato e rafforzato, con un ruolo incisivo del governo e la tutela della funzione di equilibrio assegnata al Presidente della Repubblica. Riformuleremo un federalismo responsabile e bene ordinato che faccia delle autonomie un punto di forza dell’assetto democratico e unitario del Paese. Sono poi essenziali norme stringenti in materia di conflitto d’interessi, legislazione antitrust e libertà dell’informazione.
Daremo vita a un percorso riformatore che assicuri concretezza e certezza di tempi alla funzione costituente della prossima legislatura"...

Quindi Mineo, gli altri tredici, e molti dei loro elettori sono assolutamente legittimati a far sentire la propria voce, se ritengono - come penso anch'io - che la riforma in campo non semplifichi e non rafforzi un bel nulla.

Se Renzi e la sua corte dei miracoli sono sicuri di poter ottenere nuovamente il 40,8% in base alla scombicchierata azione di governo che hanno prodotto negli ultimi mesi, si vada al voto subito, con il Costituzionatellum, e buon pro gli faccia.
Ma la smettano di raccontare la favoletta secondo cui il 40,8% ottenuto alle Europee giustificherebbe qualunque cosa e qualunque assurdità, perché questa storia del "mandato popolare" è pericolosamente simile alle favolette che raccontava Berlusconi sul "premier eletto dal popolo".

Pierpaolo Pecchiari


felice ha detto...

Non succede per caso. Chi la pensa diversamente è un nemico o un sabotatore. Se ci si ricorda l'abolizione/riforma del Senato nacque per risparmiare un miliardo di EURO, secondo la prof. Urbinati "una motivazione volgare" ma guai a non tenerne conto significa essere per aumentare i cosri della politica. Quindi alla fine Camera e Senato dovranno costare meno della sola Camera oggi, che Renzi vuole mantenere con 630 deputati + ex presidenti repubblica. Quindi 400 dep e 200 sen. o 500 dep. e 150 sen. L'importane che il Senato pertecipi alla revisione costituzionale, alle leggi elettorali, alla ratifica dei trattati internazionali e al recepimento drlla normativa comunutarian alla formazione degli organi di garanzia (Corte Costituzionale, CSM, Uffici di presidenza della Giustizia amninistrativa e contabile e Autorità di viglenza) e alla legislazione di principo delle materie di competenza concorrente Stato Regioni e infine all'elezione del Capo dello Stato. Basta stabilire che i ddl inizino sempre alla Camera, che nelle materie in cui residua una comptenza del Senato, in caso modifiche vi sia una terza lettura finale della Camera. Per il DEF e sul bilancio il Senato ha da esprimere un parere.






Felice C. Besostri

claudio ha detto...

Devo dire che raramente mi sono trovato in illuministica sintonia con altri compagni, analisti e teoretici politici, come con Pierpaolo.

La sua ragionevole e ragionata conduzione del partito milanese e le sue osservazioni politiche fondate sul pensiero razionale piuttosto che sul pensiero immaginifico (o peggio sull’immagine di un pensiero) sono degne di grande considerazione ma comporta in chi lo volesse seguire sul suo terreno il coraggio pertiniano di assunzione di responsabilità fino al sacrificio per difendere un progetto condiviso.

Con ciò, dato il contorno e le prospettive future, Renzi è per l’Italia oggi, digiuna di democrazia, ricca di faccendieri e imbevuta di opportunismo, il meglio che si può aspettare. Le elezioni ad un popolo che si fa irretire dagli 80 euro mensili renziani o dalle pensioni di 1000 € alle casalinghe berlusconiane sono solo un modo costoso per riproporre la vecchia palude. Qualcuno sperava nel socialismo. Ma questo è stato soffocato nella culla da chi lo doveva allevare, proteggere, edificare. Senza progetto, senza organizzazione, senza leader restano voci sparse, reminiscenze sconnesse, urla e lamenti.

Claudio Marra

felice ha detto...

invese di occuparsi del bicameraliso ol Govrno sblocchi le 500 leggi già approvate dalle 2 camere apprivando i Regilamenti di attuazione. Se si è ingorgato con una produzione lenta di 2 cAMERE CHE SUCCEDEREBBE SE CE NE FOSSE UNA SOLA, CHE SPARASSE UNA NUOVA LEGGE A SETTIMANA?






Felice C. Besostri

lorenzo ha detto...

Caro Simone,
non avevano mica torto, i compagni comunisti, a dire che i problemi veri erano altri. Quanto al fatto che che in quei fortunati paesi chiunque aveva diritto a una casa, a un lavoro, a un'automobile, all'istruzione, all'assistenza sanitaria, la disoccupazione non esisteva, la giustizia era efficientissima, e dal momento che regnava il sole dell'avvenire, non c'era nemmeno bisogno di scioperare, era solo nei loro sogni. Infatti noi socialisti non gli abbiamo mai creduto, e ci siamo tenuti alla larga dai falsi miti. Anche perché vedevamo che nel Pci mancava la libertà di pensiero e di parola. Quando nel Pd non sarà più più possinbile dissentire senza essere espulsi dal Partito, allora cominceremo a preoccuparci. Prendere sul serio la sostituzione di Mineo nella Commissione come minaccia (formale o sostanziale) alla democrazia mi sembra esagerato (Bobbio diceva: esageruma nen!)
Cari saluti. Lorenzo

lorenzo ha detto...

Non confondiamo Roma con toma. Il fatto che il bicameralismo perfetto debba essere superato, cosa auspicata per decenni dalla maggiorparte dei politici di ogni partito (dobbiamo andare a ripescare le frasi? Prima o poi Gian Antonio Stella lo farà) non c'entra niente con il ministro Boschi o con il segretario pro tempore (?) del Pd. C'entra col fatto che il presidente del Consiglio, tutt'altro che pro tempore, si è impegnato in campagna elettorale a "superare" il bicameralismo perfetto. E sta cercando, non senza problemi, di mantenere questo impegno. A titolo conoscitivo, qualcuno sa rispondere alla domanda:
Lorenzo Borla

lorenzo ha detto...

Sembra banale dire che le elezioni di riferimento sono quelle del 2014. Neanche un ingenuo sosterrebbe che non avevano niente a che fare con la politica interna. Lorenzo Borla


lorenzo ha detto...

E' improbabile che qualcuno abbia detto che l'abolizione del Senato faccia risparmiare un miliardo di euro, perché il costo del Senato, se non ricordo male, è intorno ai 500 milioni, o qualcosa di più (senza contare che il personale verrebbe trasferito). Quanto alla tolleranza del pensiero diverso, non è che qui da noi si vada proprio sul burro... Cosa faranno e cosa costeranno Camera e Senato è ancora molto incerto, quindi si può dare stura alla fantasia...
Lorenzo Borla

alberto ha detto...

Caro Felice perchè arrampicarsi sugli specchi? E’ vero che la materia costituzionale non fa parte dell’indirizzo politico del governo; ma si da il caso che Renzi oltre che capo del governo è anche segretario del partito di maggioranza del governo. Sarà un bene sarà un male?In Germania ed in Inghilterra, per esempio, avviene così.
Un caro saluto.

felice ha detto...

di quale campagn elettorale si sta parlando? Le primarie del PD? o l' europee? LA RIFORMA DEL SENATO E' MATERIA ESTRANEA ALLE UNE E ALLE ALTRE






Felice C. Besostri

lorenzo ha detto...

I disoccupati, i precari, i poveri probabilmente hanno votato … astenendosi. O forse votando Grillo. Cioè aderendo, magari anche inconsapevolmente, alla “cultura dominante” dell’antipolitica. Chi potrebbe rappresentare queste categorie sono, in teoria, tutte le forze politiche, cui dovrebbero far gola i voti; dalle quali però, appunto, i precari eccetera, non si sentono rappresentati. In particolare non si sentono rappresentati da quella forza politica, in teoria e per tradizione, più vicina alle loro istanze, ovvero la sinistra radicale. Quella insomma che potrebbe riassumersi nella lista Tsipras. Ma la responsabilità di non capirne le esigenze, di non farsi percepire dalla loro parte, non è certo dei precari eccetera, ma chiaramente della sinistra radicale stessa, che è fatta di intellettuali piuttosto che di poveri. Cordialmente. Lorenzo Borla

lorenzo ha detto...

Certo, mettiamole pure in chiaro. Mineo, come tutti i parlamentari Pd, e
> tutti gli elettori italiani, sono assolutamente legittimati a far sentire
> la propria voce. Nessuno, che mi risulti, ha cercato di farli tacere. Il
> fatto è che la linea del partito è cambiata. Faccio presente che Italia
> Bene Comune, le elezioni del 2013, in sostanza, le ha perse. Il
> segretario, non in condizione di formare un governo, si è dimesso. I
> parlamentari del Pd, eletti nel 2013, che non sono più d'accordo con le
> ultimi mesi> sono liberi di uscire dal partito ed entrare nel gruppo
> misto, o formre un gruppo autonomo. Ancora meglio, di dimettersi da
> parlamentari. Quasi mi proccupa di più una tendenza, presente in molti
> interventi in questo blog, a pronunciare qualsiasi opinione come giudizio
> perentorio, assoluto e definitivo. Se sono battute, ben vengano. Se non lo
> sono, iIn linea di massima sarebbe civile ragionare. Lorenzo Borla

mario ha detto...

Cioè, scusa Borla, sembrerà banale chiederlo ma ora basta votare per le europee per determinare il parlamento ed il governo nazionali? Siamo già al "paghi uno, prendi due"?
Altro che riforme.....siamo ben oltre l'Italikum ed il Demokratellum.....con buona pace di quelli che pensano solo a quanti soldi entrano in casa.....a proposito: ho già visto gente saldare il mutuo per l'acquisto della prima casa ed assicurarsi le provviste alimentari per cinque anni grazie ai sempre benedetti 80 euro di Renzi.
Ridiamoci su, tanto forse è l'unica cosa che possiamo fare ancora in piena libertà.
Pare.
Mario Francese

felice ha detto...

sull'art 67 Cost. comunque aveva ragione chi diceva che la distinzione tra
Commissione e Aula era un'invenzione. Il comunicato di Zanda conforta questa
tesi. Qui la discussione dovrebbe essere sul merito e la riforma del Senato è
una cagata anche se Mineo fosse d'accordo. Meglio abolirlo in cambio di una
legge elettorale tedesca alla Camera.Il Demokratellum è costituzionale
l'Italikum no . Sono stato sintetico?


Felice C. Besostri

felice ha detto...

che c'entra che Renzi sia il segretario del PD? Non vige il cechio art. 6 della Costituzione dell'URSS sul ruolo dirigente del PCUS. I partiti hanno il rilievo costituzionale assegnato dall'art. 49 Cost. si cominci a regolarli seriamente come in Germania o in Francia. In Germania l'Italikum sarebbe incostituzionale: il loro art. 38 è uguale al nostro 48. Fate quel che volete ma rispettate la Costituzione o cambiatela con le procedure previste. L'emergenza giustifica una certa disinvoltura: è una tesi. Ma allora fate una scuola di partito dove il costituzionalista di riferimento è Carl Schmitt (e non Valerio Onida) che queste cose le ha dette negli anni 20 e 30 in Germania. Abbiamo la forza, abbiamo la maggioranza sicura alla Camera, l'opinione pubblica è con noi, chi non è d'accordo smetta di rompere i coglioni. Se proprio non gli va si iscriva al PD, partito unico, e cerchi di diventare maggioranza. per eviare questo destino continuerò con successo AD ARRAMPICARMI SUGLI SPECCHI E MANDARE IN CORTE COSTITUZIONALE le leggi incostituzionali. So di avere poco tempo perché in accolut mancanza di traspenza si vuol cambiare la maggioranza della Consulta nominamdo chi si impegna ad approvare tutto senza avere nemmeno il coraggio di metterci la faccia candidandosi con quel programma: basta aspettare il bigliettino con i 2 nomi appena PD e FI trovano l'accordo






Felice C. Besostri