sabato 15 febbraio 2014

COMUNICATO della Rete Socialista-Socialismo Europeo su crisi di Governo | Felice Besostri

COMUNICATO della Rete Socialista-Socialismo Europeo su crisi di Governo | Felice Besostri

2 commenti:

Lorenzo ha detto...

Anche se questo Parlamento di nominati non è all’altezza del ruolo che la Costituzione gli assegna; anche se l’imitazione del modello britannico è mal riuscita perchè il Pd è partito maggioritario alla Camera soltanto grazie a un incostituzionale premio in seggi e non per averne conquistato uno per uno la maggioranza; anche se, infine, in Gran Bretagna la sostituzione del Leader, quindi del Premier, è materia riservata a un Congresso e non ad un organo secondario come la Direzione. Ebbene, nonostante tutto ciò, io sono contento che ci siamo trasformati in un sistema britannico, ovvero in una forte premiership in cui l’investitura spetta al partito del Premier e coincide con il suo Leader. Sono d’accordo che il Governo Letta, come il Monti prima di lui, è durato fin troppo: la sua insufficienza era sotto gli occhi di tutti, a cominciare dal Pd e dal suo Segretario, che non ha mancato occasione, per la verià, di farlo rimarcare; e che l’ha indotto a compiere il grande passo nel suo interesse. Sono in totale disaccordo col metodo seguito, anche se ci possono essere argomenti razionali a giustificarlo (vedi ad esempio le tesi di Alberto Ferrari). Ma nel merito, noi elettori del Pd la fiducia gliela abbiamo data e adesso non resta che aspettare. Sono anche dell’idea che la legge elettorale, (forse) inapplicabile e (forse) lesiva della Costituzione, vada approvata al più presto, così come vadano realizzate al più presto le riforme istituzionali importanti. Di coinvolgere la società italiana tutta, nelle sue articolazioni politiche e sociali, società italiana che in prevalenza vota a destra e se ne frega delle istituzioni, dovremmo averne piene le palle: se così non fosse, si andrebbe avanti altri 10, 20, 30 anni a bocce ferme, come abbiamo fatto finora, riempiendo sterminati volumi di chiacchiere e discussioni inconclusive, mentre il Paese è veccho, obsoleto e va a rotoli. La fiducia si conquista sul campo e infatti è quello che speriamo di vedere,a prescindere da sindaci e consigli comunali senza potere. Ritengo assai probabile che il presidente della Repubblica sappia perfettamente cosa fare, e che le opposizioni non siano interessate a questioni di principio, ma a fare i loro interessi elettorali e personali, come è sempre stato.

Cari saluti. Lorenzo Borla

Paolo ha detto...

Cito e rispondo a Lanfranco Turci: sel che si imbarca per vecchie rotte, i partitini comunisti senza neanche gli occhi per piangere,Nencini che ormai fa solo l'apostrofo senza neanche il colore e la sinistra Pd che si sta accorgendo che non ha più l'apparato alle spalle, perchè lo stesso ha traslocato da tempo...tuttavia se siamo capaci di analisi, dovremmo prima o poi essere capaci anche di azioni.

E’vero, siamo in una situazione molto difficile. Per ora possiamo essere d’accordo solo su una cosa: su alcune grandi scelte ideali. Per esempio, quelle che in questo caso ci fanno dire: ha ragione Besostri e la Rete Socialista – non possiamo accettare la posizione di Borla. Non si può, per nessuna ragione, “approvare al più presto” una legge elettorale forse (forse?) incostituzionale. Non si può, non per venerazione al feticcio cartaceo della Costituzione, ma perché il testo sarebbe incostituzionale perché tradisce lo spirito della democrazia, coartando la volontà degli elettori. E questo non possiamo accettarlo, per nessuna ragione: è cosa che passa sopra a qualunque ipotetico vantaggio contingente.

Dite che il gruppo parlamentare PD approverà la legge a larga maggioranza? Avete ragione, lo penso anch’io. Cosa volete, la carne è debole …

Potrò soltanto manifestare il mio dispiaciuto dissenso.

Paolo Zinna