mercoledì 15 dicembre 2010

Fidel Romano: 14 dicembre più o meno

Ieri la (magistrato) finocchiaro chiude l'intervento contro la fiducia al
senato con frasi fuori luogo contro Craxi.

Ieri sera poi prima a Otto e mezzo e poi a Ballarò la (bigotta) Bindi parla
fuori luogo contro Craxi.

Bettino diceva che stavamo a sinistra quando c'era Stalin figurarsi con Natta
e Occhetto....ed infatti ci siamo e saremo sempre! Ma a forza di questi regali
è difficile mandare via il cavaliere e comunque creare una sinistra credibile
ed europea!


ciao ciao
fidel romano

52 commenti:

giuseppe ha detto...

caro fidel,
condivido quanto dici..anche a me è venuta la pelle d'oca quando a difendere Craxi (dall'analisi inutile della Bindi)
a Ballaro' è stato quel nano di Rotondi.
Ma questa è la classe politica che abbiamo..non sono nenache in grado di avere un'idea alternativa a Berlusconi..
a presto
GChiofalo

donatella ha detto...

Bravo Fidel, sono d'accordo con te ! E basta con questi post-
cattocomunisti e i loro attorcigliamenti mentali !
Ciao
Donatella

ezio ha detto...

Queste donne del gruppo dirigente dell'amorfo PD, sono sensazionali e lucidissime nell'analisi dell'attuale situazione politica che, in gran parte, è derivata dagli errori e dagli orrori degli ultimi 16 anni; in particolare a far data dall'anelito del gruppo dirigente dell'allora PDS di essere tra i protagonisti della "caccia al cinghialone" dal momento che, una volta tagliati a fette come il salame il PSI, il suo gruppo dirigente e Craxi in particolare, i ns "compagni"della Quercia (????) avrebbero finalmente garantito l'eden nell'Italia afflitta dalle ruberie socialiste (SOB!!!!!!!).
Solo che i fatti si sono incaricati di dimostrare che l'analisi politica- se così possiamo chiamarla- era totalmente irresponsabile e figlia di un cieco giacobinismo,del resto mai sopito del tutto nel PCI ed in quelle che furono le sue evoluzioni/involuzioni, sia nominalistiche che politiche.
Che dire? Se errare & egrave; normale, una classe dirigente degna di tal nome cambia strategia e cerca di rimediare. invece NO! Perseverano nella criminalizzazione spietata e largamente irragionevole( perchè ad onore del vero tutti sappiamo che i "mariuoli" x le proprie tasche nel PSI c'erano, eccome se c'erano) e continuano ad essere accecati e spiazzati, formulando considerazioni che si commentano da sole, ma che per gravità, in un momento così particolare,non possono e non debbono passare inosservate e replicate con un semplice comunicato o un dibattito nei siti d'area socialista.Allora CHE FARE???Urgerebbe una netta presa di posizione di Bersani e del gruppo dirigente del partito nato da una fusione a freddo.Ma avranno gli attributi? Forse da oggi-finalmente e recisamente - dovremmo interrogarci su tante cose, ancorando però il PSI dove è giusto che sia, ma con una politica degna di tal nome, così da evitare dichiarazioni dello splendido t andem BINDI-FINOCCHIARO.
SAluti siciliani

mario ha detto...

Non seguo più la politca del bla bla ma sono sempre sensibile sul tema Craxi (le cui responsabilità sulla genesi dell'attuale deriva politica ho sempre esplicitato - non solo come padrino di silvio e suo plurimo salvatore-). Che hanno detto di tanto grave qs due "staliniste"? Per altro 2 delle poche anime politche del nuovo pd che sembrano capaci di "sentire" il bisogno di un modo diverso di presentarsi.

mario ha detto...

Donatella ma qs é la politica del centro sinistra: gli ex pci e ex dc cercano di mantenersi in piedi con i loro modelli organizzativi vecchi e inefficaci che vivono x mancanza di alternative e mettono in risalto vecchi e giovani dell'apparato burocratico e le altre forze che si continuano a sbattere x difendere il proprio passato (come la maggioranza degli ex socialisti il cui unico obiettivo sembra quello di dimostrare la "santità" di Bettino). Purtroppo cosi non si va da nessuna parte o ci si libererà dal fardello del passato (senza vergogna o senza supponente arroganza)o sarà sempre peggio.

giovanni ha detto...

Caro Fidel,
devi però tener presente anche il clima politico di ieri. A tutti noi
spiace, ma non possiamo neanche far finta di niente e dimenticare che la
carriera (economica e politica) di Berlusconi deve qualcosa (poco o tanto)
anche a Craxi. Io, sinceramente, mi preoccuperei di più di quanto ha detto
ieri Bondi sempre a Ballarò (e lì la Bindi ha reagito) e cioè che questo è
un governo laburista, con la presenza di una forte componente riformista
socialista...
Ciao
Giovanni
PS Per i cultori di storia, che pure in questa mailing list abbondano. Nel
gennaio 1946, il consiglio dei ministri si riunì per decidere, tra l'altro,
alcune nomine di prefetti. Sulla nomina di Vittorio Craxi a Bergamo, Brosio
sollevò delle riserve, condivise da Lombardi (da poco ministro dei
trasporti), che ricordò che lo aveva avuto come vice a Milano. Di fronte
alle obiezioni di Romita, che dichiarò di aver avuto ottime notizie su
Craxi, lamentando che Lombardi gli impediva qualsiasi operatività, lo
stesso Lombardi precisò: <<<>, mentre De Gasperi, per stemperare la
discussione, aggiunse che Craxi era nativo di Bergamo e che la sede era
troppo vicina a Milano. Nel dicembre 1954, la direzione generale del
personale si oppose a conferire un riconoscimento per la loro opera prestata
come prefetti (rispettivamente a Como e Milano) durante la liberazione sia
per Craxi che per Lombardi. Le motivazioni erano però alquanto differenti.
Per Lombardi <>.
Per Craxi <> (forse
sulla base di due durissime relazioni dei carabinieri che anch'io ebbi modo
di vedere). Traggo queste notizie da Alberto Cifelli, L'Istituto prefettizio
dalla caduta del fascismo all'assemblea costituente, edito nel 2008 dalla
Scuola superiore dell'ammnistrazione dell'Interno, la cui biblioteca è oggi
dedicata a Riccardo Lombardi

diego ha detto...

Ma c'è ancora gente che difende Craxi? Che lo crede una vittima di una
congiura cattocomunista? Alcune sue giuste intuizioni politiche non lo
salvano dalla deriva - compreso il suo inciucio con uno della risma di
Brerlusconi - a cui ha portato il PSI. A Giolitti segretario - l'ultimo
congresso al quale ho partecipato lo vedeva contrapposto a Craxi - non
sarebbe successo.
DZ

mario ha detto...

Ecco Diego sono d'accordo con Te smettiamo di parlare di Craxi e delle Sue sventure. Smettiamo di guardare ai giustizialisti di allora e affrontiamo i burocratini dell'oggi incalzandoli con idee, progetti, donne e uomini in grado di offrire un'alternativa a questa squallidissima partita tra draìvinisti e reduci degli apparati

dario ha detto...

Caro Fidel

ci sarà pure un motivo per cui i 2/3 di coloro che furono iscritti al PSI oggi continuano a votare a destra, non solo perchè sono tutti cialtroni, io ne conosco molti che sono persone serie e squisite, ma soprattutto perchè l'asinistra continua nel suo malpancismo anticraxiano, d'altronde cosa possiamo aspettarci da personaggi come la Finocchiaro (giustizialista ante marcia) o dalla Bindi (cattocomunista della miglòior specie).

Se è un uomo di destra come Rotondi che difende la dignità di chi è stato socialista, per cui anche la mia, da quattro str... dell'asinistra, come si pensa, non dico di recuperare i voti, ma almeno di avere a sinistra una pari dignità per i socialisti?

La cosa però che più mi stupisce sono i socialisti che oggi militano nel PD, che furono craxiani di ferro, i quali continuano ad ingoiare giornalmente palate di cacca ma se ne stanno zitti per quieto vivere.

Una volta almeno esisteva un po' di orgoglio, oggi ci siamo ridotti a discutere di dove è meglio accasarsi per avere un posto al caldo, e proprio nel momento in cui emerge con tutta evidenza che quel che manca all'Italia è la cultura del socialismo riformista, democratico e liberale, partito che mai sarebbe arrivato a sperare in una vittoria di un post fascista pur di rientrare nei giochi.

Dario Allamano

dario ha detto...

Caro Mazzoleniveramente chi è andato a Mediaset a dire "qusta azienda è una risorsa per l'Italia" non fu Craxi ma D'Alema, e la conseguenza politica fu che i Governi di centro sinistra non produssero mai una legge sul conflitto di interesse, e last but not least il Partito che non si oppose, e tuttore non si oppone, alla "porcata" di legge elettorale che oggi abbiamo fu il PD , il quale anzi, mentore Veltroni, si acconciò rapidamente ad un accordo con Berlusconi per sfruttarla al meglio, onde far eleggere Calearo ed altri personaggi simili. Per cui i dirigenti del PD lascino perdere Craxi, ed imparino ad assumersi la responsabilità della loro incapacità a produrre una linea politica coerente ed in grado di battere Berlusconi, ricorrere a "Craxi amico di Berlusconi" è peraltro un sintomo di una impotenza infinita, che il vecchio PCI non avrebbe mai ammesso.Dario Allamano

mario ha detto...

Dario sono entrabe realtà che paghiamo! A me interessa poco continuare a ripetere sia che Craxi ha oggettivamente affossato un progetto politico riformista e ha oggettivamente cullato e salvato Silvio, sia sottolineare - come ho fatto più volte- la drammatica "furbizia" di dalema e compagni. Non ne usciamo cosi! Smettiamola definitivmente e proviamo a lanciare idee-donne-uomini-proposte. Chi se ne frega di dalema il furbo o del Bettino intrallazzatore o statista latitante!

gianluca ha detto...

Finalmente parole di buon senso! Grazie Dario Allamano! Basta vivere guardando al passato! Craxi e morto ed il PSI degli anni ottanta pure! Purtroppo a guardarsi intorno non si vede nulla di valido come alternativa, non i partiti rappresentati in parlamento, quelli di destra e quelli di ispirazione cattolica in quanto estranei a noi e quelli di sinistra (o che si definiscono tali), in quanto tutti composti da ex (?) comunisti e neo catto comunistii, cmq tutti derivati da quello splendido utopico ed inutile esperimento che fu il PCI! Coerentemente non ritengo interessante neppure Vendola (altro catto comunista) e rido di gusto alla proposta di ricostituire la RNP!!! Pensiamo al presente e facciamolo senza pregiudizi, senza condizionamenti e senza nostalgie! Dunque no a modelli sociali ed economici obbligati, no a dover per forza "dialogare" con le altre forze della sinistra anche quando da parte loro arrivano solo insulti e corbellerie, no a voler costituire di nuovo la RNP, il PSI di una volta, il Girasole, l'Unione degli Sfigati, etc. etc. Continuiamo ad elaborare proposte e idee, continuiamo a "convivere" con il PSI (comunque unico partito italiano aderente al PSE) e continuiamo a tenere duro! Entro i prossimi 18 mesi molto probabilmente terremoti e frane modificheranno strutturalmente il panorama politico italiano; se noi (GdV, Lega dei Socialisti, PSI.. insomma i Socialisti!!!) saremo in grado di essere al momento giusto con le proposte giuste, potremo giocarci la chance di ritornare ad essere i protagonisti diretti della rinascita della politica e della società italiana, se invece ci perderemo dietro a mille sirene...
Buone Feste!!! E che la luce, che in questi giorni torna a vincere sul buio, sia con tutti noi Socialisti!!!
Gian Luca Chiesa
GdV & PSI

sandro ha detto...

Per chi ancora non l'avesse capito, una politica di alternativa democratica a Berlusconi non potrà mai realizzarsi sino a quando la Sinistra italiana esiterà nel fare riferimento al Socialismo europeo e dimostrerà nei fatti di essere condizionata da ciò che rappresentano figure ingombranti quali Rosy Bindi, D'Alema, Veltroni e Di Pietro.

F.to
Un irriducibile socialista che ancora difende Craxì.

NB. Posso anche sbagliarmi, ma francamente non rammento lo svolgimento di un congresso del PSI con candidature alternative quali Giolitti e Craxì.

giovanni ha detto...

sandro, si riferiva probabilmente al cc del midas
ciao
giovanni

lanfranco ha detto...

al di là del dibattito su craxi che abbaimo già fatto in occasione dell'anniversario della sua morte, gli interventi della finocchiaro e della bindi in merito erano del tutto a sproposito.quello della bindi era addirittura da confusione mentale

paolo ha detto...

Si... non ci si spiega come sia possibile che Berlusconi dopo questo mese da pazzi fosse bello lucido da Vespa e lei invece allo stremo delle forze.

Paolo Gaiotto

donatella ha detto...

Caro Mario, per favore non ricominciate con questa storia del craxi
buono-craxi cattivo che avete invaso la posta rosselliana per mesi !!
Intervengo ora, cosa che non fatto prima, perchè mi pare che il
dibattito si rivolgesse giustamente a considerazioni dell'oggi, cosa
che è utile, lavorare per quello che Fidel definitva "sinistra,
credibile ed europea" . Così oggi il problema è smettere di girare
iintorno a un centrosnistra che possa avere anche la pur minima
possibilità di un'azione politica nel paese coagulato da una cosa che
solo serbatoio di voti è , cioè il PD. Purtroppo, o per fortuna, sono
intatte le motivazioni e le domande tutt'ora senza risposta per cui
avevo fatto il congresso di nascita del PD all'opposizione: ritenere
necessario la nascita di qualcosa che c'è in tutto il resto dell'Europa
e qui da noi no.
Cordialmente
Donatella

marco ha detto...

ovviamente, non c'è mai stato un congresso dove giolitti contendesse la segreteria a craxi.
se ricordo bene letture e racconti, giolitti poteva essere segretario al posto di craxi quando per la segreteria rinunciò a correre Mosca. il comitato centrale, al midas, elesse però craxi.
se non ricordo male, inoltre, craxi candidò proprio giolitti - in prima battuta - per le presidenziali del 1978 e su di esso cercò - fallendo - di far convergere i voti del PCI; Pertini emerse solo in un secondo momento, come candidato unitario dell'intero arco costituzionale.

dario ha detto...

Caro Mario

era un anno che non parlavo di Craxi, dalla lettera di napolitano ad Anna Craxi, allorchè dissi che per me la Questione Politica era chiusa e che finalmente la figura di Bettino veniva consegnata agli storici, ma francamente mi da fastidio sentire due autorevoli esponenti del PD dire che, non essendo loro capaci a battere Berlusca per via politica, la colpa è di Craxi.

Iniziassero a farsi una doverosa autocritica sul fallimento del loro partito su cui oggi esistono due o tre OPA da destra e da sinistra.

Dario

sergio ha detto...

Penso sia molto duro guardarsi allo specchio e ricordare che si considerava
il sistema comunista sovietico il "socialismo realizzato", costoro, penso in
particolare agli ex comunisti, preferiscono trovare un altro obiettivo in
gergo militare "falso scopo"! Per la "sinistra" democristiana il livore
verso Craxi ha altre origini: ricordava loro ogni giorno che la DC era altra
cosa da loro nipotini di Dossetti.

Non sarà con queste furbizie che la Sinistra potrà riemergere come vera
alternativa alla destra che, spregiudicatamente usa il meglio del nostro ed
altrui elaborati spendendoli come proprie idee (salvo poi non realizzarle
mai.

Resta un problemino: in tutta Europa la Sinistra è in crisi anche se meno
che da noi. Forse puntando sul rinnovamento politico, organizzativo e
culturale del Socialismo europeo (ma anche della Democrazia e dei suoi
percorsi considerati troppo lunghi e macchiavellici per la "modernità").

Sergio Tremolada (Nuova Società)

mario ha detto...

Sarebbe importante che chi vuole rappresentare un progetto alternativo provasse ad attrezzarsi per offrire oidee alternative di governo. Per farlo si devono cambiare metodi di lavoro e modalità di coinvolgimento. Un esempio é davanti ai nostri occhi a proposito di università. La proposta gelmini é figlia di un progetto che ha radici lontane e antenati e genitori della vecchia lobby burocratica-baronale (da berlinguer a mussi e il suo ristretto gruppo). Oggi si dovrebbe lanciare un progetto in grado di scardinare il modello falso educativo, falso meritocratico e, soprattutto, falsamente in grado di offrire opportunità "democratiche". Per arrivare ad un progetto davvero riformista si dovrebbe partire da idee nuove e lontane da quelle che "i soliti" amici della burocratica struttura che guida l'opposizione sforna con sistematica autoreferenzialità becera e "democraticamente" orientata ad offrire proposte educative senza qualità - utilità - verifiche, con l'unico risultato di avere creato l'unico sistema universitario occidentale dove la qualità e la competenza é marginale cosi da ridursi con l'offrire a pochissimi la possibilità di realizzarsi "democraticamente" attraverso una selezione vera. Possibile che l'oopposizione non abbia capacità donne e uomini in grado di affermare che questa università dall'ampio accesso sia la più orientata a premiare l'appartenenza alle nuove classi piuttosto che a parametri meritocratici. Ma qs cose le diranno mai gli amici dei brontosauri che prosperano nelle loro piccole o grandi sedi del potere universitario?
Mario Mazzoleni by Blackberry

peppe ha detto...

.Quando non si sa che dire si attacca Craxi. Conoscete il mio pensiero di socialista di radici lombardiane e la mia critica profonda al craxismo. Ma se permettete la critica a Craxi la può fare un socialista di sinistra come me che è ha avuto un percorso coerente fino alla scelta convinta di entrare in SeL e sostenere il progetto di Nichi Vendola (il quale fra l'altro su Craxi ha sempre espresso giudizi equilibrati). Ma non posso permettere assolutamente che la possa fare una esponente proveniente dalla corrente di De MIta (insieme a Mastella e Sanza) o da una ex magistrata amica politica di quel D'Alema che ha fatto certo più danni alla sinistra di Craxi. E da due persone che entrambe sono dirigenti di un partito di fatto moderato e centrista come il PD. Piuttosto che tirare continuamente in ballo Craxi per mancanza di argomenti, queste due care signore diano un contributo serio a definire una chiara ed organica linea di opposizione alla destra che manca completamente al loro partito.

Si tira continuamente in ballo Craxi per la crescita del debito pubblico degli anni 80. A parte il fatto che il debito pubblico iniziò a salire dal 1975 in poi. Negli anni 80 vi è stata una crescita continua del debito pubblico (che finanziò la crescita come in altri paesi europei - si parlò allora di una crescita da indebitamento), Craxi ereditò nel 1983 un debito pubblico che era già al 70% del Pil: alla fine dell'86 (perchè nell'87 Craxi fu presidente per soli due mesi) era all'86% (crescita del 16%). Poichè nel 1980 il debito era al 54%, il governo Craxi ha prodotto un aumento del debito non superiore al trend degli anni 80. C'è da sottolineare che l'incremento più forte del debito si ebbe tra il 1992 ed il 1994 - dal 102% al 121% (governi Amato, Ciampi e Berlusconi) Nel governo Craxi il ministro del tesoro era un collega di corrente della Bindi (Goria) e comunque la crescita del debito fi frutto non solo dell'azione di governo ma del consociativismo parlamentare (Il PCI neglianni 80votò il 90% delle leggi di spesa.

Diamo a Cesare quel che è di Cesare. Da notare che negli anni 90 (II Repubblica) il livello del debito è rimasto costantemente sopra il 105% (anche se si cercò di ridurlo tramite la più assurda e scongegnata politica di privatizzazioni)



PEPPE GIUDICE



.

Luciano ha detto...

Come al solito, Lanfranco ha colto il punto.
Io ho visto l'intervento di Rosy Bindi (non parlo di quello della
Finocchiaro perché non l'ho visto) e l'ho trovato francamente penoso su
tutta la linea.
Su Craxi è arrivata al capolavoro negativo, facendo emergere come un gigante
quel furbino di Rotondi, il quale ha subito colto che la Bindi stava usando
"Craxi" e "craxiani" come meri insulti ed ha reagito con giusta
indignazione.
Insulti gratuiti, balle spaziali (sarebbero andati con Berlusconi solo i
"craxiani": forse non conosce Cicchitto ...), burocratica difesa d'ufficio
di un PD tutto immaginario per tentare di replicare alle ineccepibili
riflessioni che stava facendo Vendola.
Insomma, un disastro. Tanto più grave perché proviene da una dirigente
normalmente stimabile.
Di fronte a questo desolante episodio, permettetemi di dire che ho trovato
il dibattito svoltosi fin qui tra noi rosselliani un po' troppo ...
pavloviano.
Amici che dichiarando di non avere sentito la Bindi ci invitano a non
rimanere prigionieri del passato, come se non fosse stata la Rosy a
rivangare, a freddo e senza motivo alcuno, le sue antiche idiosincrasie.
Altri amici che entrano di nuovo nel merito di colpe e virtù di Bettino
(questa volta io non ci casco), senza capire che così vanno fuori tema
perché il tema vero è la damnatio, è la squalifica morale e pre-politica, è
l'insulto, è l'uso di categorie negative da parte di chi, ergendosi a nostro
giudice (NOSTRO, della nostra storia), neppure si accorge di avere
consegnato a Berlusconi una parte rilevante di elettorato socialista, ormai
temo irrecuperabile per la sinistra.
Possibile che i compagni che a buon diritto si opposero alla politica di
Craxi in vita e legittimamente continuano a valutare criticamente quella
stagione - e talora, in senso speculare, anche gli ammiratori di Craxi - non
colgano la decisiva differenza di piani ?
Scusate, non voglio fare la maestrina, però mi sentivo di dirvelo.
Fraterni saluti.

Luciano Belli Paci

giampaolo ha detto...

Solo una parola: Quando anzichè esaltarli si distruggono i propri idoli non si piò sperare che altri vengano in nostro soccorso: Per meditare, a meno che non vi sia malatfede!

giampaolo ha detto...

Compagno Felice, tu conosci quanto me la favola del pastorello: a furia di
gridare che la democrazia è in pericolo stiamo precipitando davvero nel
pericolo, Ed il popolo dopo tutti questi AL LUPO AL LUPO, non darà ai
propugnatori di questa paura nessun credito. Anche perché i riti degli
SFASCIACARROZZE, oggi di scena a Roma, molto simili a quelli organizzati SOTTO
L'HOTEL RAPHAEL quel maledetto giorno non portano bene alla sinistra: Genova
insegna!. Comunque chi è causa del proprio mal pianga se stesso.
Non sono bastati vedo i REFERENDUM SEGNI che hanno abbattuto con l'inganno i
concetti della cosiddetta 1^ Repubblica, con davanti il baratro e che hanno
dato il via libera al DAGLI ALL'UNTORE.
Lo dico a te, persona intelligente, che ha sempre preferito il ragionamento
politico paure di peccare (l'inferno imperversa!).

mario ha detto...

e dove sarebbero gli idoli? santo cielo io di idoli non ne vedo da un sacco di tempo. Vedo da un bel 30ennio una serie di furbetti, intrallazzatori, scarsetti e burocretini ma di idoli proprio non ne vedo più almeno in questo paese (magari Strada, magari qualche prete in prima linea, qualche imprenditore coraggioso, qualche magistrato ma idoli proprio no).

diego ha detto...

E, infatti, la Bindi, per essere precisa, doveva dire craxiani e piduisti
(come Cicchitto, appunto)
DZ

mario ha detto...

Caro Luciano, ripeto chi se ne frega delle disquisizioni della Bindi. Lo sai che i miei studenti non sanno nemmeno chi sia stato craxi e votano come te e come me e come i miei studenti votano milioni di persone che di bettino e della damnatio se ne fottono. Purtroppo non sanno nemmeno se esistono proposte,idee, progetti, diversi da quelli che i politici dell'oggi propinano loro. Quello che non capite è che la damnatio vale solo se avete voglia (ma avete questa voglia?) di sedervi al tavolo di questi signori che di politica NON discutono più da anni. Che di sociale NON discutono da anni, che di riformismo non discutono da anni: ma siete così sicuri che il nostro NOn incidere sia legato alla damnatio? Non vi rendete conto che più vi arrovellate ad affrontare la damnatio e più evitate di fare politica? vera, concreta, propostitiva. Chi se ne frega se una Bindi la pensa in quel modo, proponiamo, dimostriamo, agiamo e vedrete che non ci sarà damnatio che tenga. sono lustri che si dibatte su questo per aprire ai socialisti un predellino legittimato da cosa? dal superamento della damnatio? ma stiamo scherzando? logicamente chi mantiene vivo quel modello ha chiaro in mente un processo che esclude i portatori di un progetto usando Bettino e le sue ruberie come filtro, serve a loro per tenersi in vita (aiutarli a tenerli a boccheggiare) e genera in noi l'incapacità di buttarsi su una progettualità, una propositività che, invece, se ben gestita ucciderebbe damnatio e modelli del fare politica di questi anni. A me non interessa più sentire parlare di un signore che riposa a Tunisi, ci saranno gli storici per chi tra 50 anni leggerà i libri di storia. Oggi i miei studenti e molti dei loro genitori non sanno nemmeno chi sia stato lui, moro, de gasperi, berlinguer e via di seguito. Oggi la drivenizzazione della politica ci porta a discutere di Bondi e di questi figuri. L'opposizione tace o si mette a discutere sulla damnatio. Basta dedichiamo il tempo ad ascoltare altro e a rispondere ad altro (temi ne abbiamo a iosa).
mario

Franco ha detto...

Cari compagni, vedo poca televisione, ma in questi giorni di fibrillazione ho girovagato quale e là per cercare di capire tensioni e reazioni. Raramente mi è capitato di trovare un dirigente politico di basso profilo come Rosy Bindi ( lo avevo già notato "de visu" in una riunione dei Circoli Dossetti a Bologna, ma in TV è ancora più evidente, essendo il mezzo assolutamente impetoso). Quanto a Vendola, attenzione: il tasso di personalismo è ormai oltre la soglia del sopportabile...Un caro saluto a tutti Franco Astengo

giovanni ha detto...

Cari compagni,
scrivo questa mail non perché trovi la discussione particolarmente appassionante (anzi...), ma perché mi pare che, anche da chi ha assistito a Ballarò, siano state riportate non correttamente (o, almeno, decontestualizzate)alcune affermazioni della Bindi.
Dunque se ben ricordo:

1) La Bindi ha iniziato affermando che l'attuale degenerazione morale è la conclusione di una fase iniziata negli anni '80. Affermazione certamente discutibile, sul piano politico e storico (quanto alcune recenti esaltazioni degli anni '80), soprattutto sulle labbra di un'ex democristiana. Però è storicamente vero che l'uomo politico a cui faceva riferimento, sul piano nazionale, Berlusconi era Craxi (e qualche repubblicano): decreto sui ripetitori e conto All Iberian sono lì a ricordarlo. Non è questione di morale (da questo punto di vista la penso come Malraux: la politica non si fa con la morale, ma nemmeno senza): però non è nemmeno colpa della Bindi se, vivendo sotto il governo Berlusconi, ogni tanto il pensiero torni a Craxi...

2) Bondi ad un certo punto ha affermato che questo governo conduce una politica laburista ed ha una forte componente socialista riformista.La Bindi a questo punto ha replicato (allego anche il link al filmato)"è impreciso bondi quando dice che all'interno del suo partito ci sono i socialisti, ci sono i craxiani perchè i socialisti veri sono altrove". Ora, sul primo punto si può discutere (ma, anche qui, non è colpa della Bindi se Sacconi e co. continuano a definirisi craxiani. Prendetevela con loro: Cicchitto, nella sua sfacciataggine, non dice che sta con Berlusconi perché è lombardiano: anche perché tutti sanno che la "fratellanza" con Berlusconi è di altro genere). Sulla seconda parte dell'affermazione della Bindi, mi pare che dovremmo essere tutti d'accordo con lei. O forse ho sbagliato lista? Anzi (provoco...) dovremmo mandarle un messaggio di ringraziamento e solidarietà per averlo ricordato...
http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DUOmyORvzuVs&h=d1b84

3) Come si sarà capito, per me Craxi non è mai stato, non è e non sarà mai un idolo (né in senso reale, né in senso figurato: anche perché gli idoli sono fatti per essere abbattuti, almeno da chi non ha una concezione fideistica della vita e della politica). Su di lui e sul craxismo la penso esattamente come la pensavo negli anni '80 (e diversi in questa lista possono testimoniarlo). Mi sento quindi "vergin di servo encomio e di codardo oltraggio". Tento di osservare il parce sepulto, ma ogni tanto non mi riesce e vi prego (soprattutto chi ha avuto Craxi come amico) di perdonarmi: ognuno ha la propria storia e la storia di un piccolo e giovane oppositore di Craxi (e soprattutto dei suoi seguaci: non parlo ovviamente di Luciano, con il quale anzi ci trovavamo spesso d'accordo e la nostra amicizia è nata lì) nella Milano degli anni '80 non è quella di un martire, ma neanche quella della Milano da bere e dell'Italia che va.

Un cordiale saluto
Giovanni

Dario ha detto...

La sindrome di Stoccolma è una condizione psicologica nella quale una persona vittima di un sequestro può manifestare sentimenti positivi (talvolta giungendo all'innamoramento) nei confronti del proprio sequestratore.Viene spesso citata anche in riferimento a situazioni simili, quali le violenze sulle donne o gli abusi su minori e tra i sopravvissuti dei campi di concentramento.Purtroppo è la malattia che ha colpito molti che furono socialisti e che sono sopravissuti al giustizialismo imperante dal tempo di Tangentopoli che diffonde da 18 anni un concetto purtroppo dominante nel centro sinistra "il socialismo è il male assoluto".Per il timore di non essere accettati da questa sinistra accettano i peggiori insulti, arrivando in molti casi a giustificarli. Il coraggio delle idee è una cosa molto difficile da praticare, perchè richiede un pensiero libero dai condizionamenti della cultura dominante.Dario Allamano

nicolino ha detto...

Giovanni, ascolto le dichiarazioni della Bindi per la prima volta grazie al link che hai allegato e, innanzitutto, mi viene da rilevare il basso profilo del gruppo dirigente del PD, sia dal punto di vista dei contenuti e delle strategie politiche, sia da quello della padronanza del mezzo televisivo. Considerazioni queste che mi rafforzano nella convinzione che noi socialisti non possiamo legarci mani e piedi ad un centrosinistra com'è configurato al momento attuale.
E' vero, Berlusconi era vicino al PSI e a Craxi, ma allora in quel rapporto era la politica che aveva la supremazia sull'economia. Il PSI ebbe risorse economiche, ma anche una visibilità superiore a quella degli spazi riservati dalla lottizzata TV di Stato. Il PSI aveva disperato bisogno di entrambe, essendo l'elemento più debole nella competizione con DC e PCI. Probabilmente, se non ci fosse stato il crollo della Prima Repubblica, con la minaccia dei post-comunisti (e del gruppo De Benedetti) agli affari della famiglia, Silvio Berlusconi avrebbe seguito la traiettoria del francese Bernard Tapie. Lo ricordate? Imprenditore anche lui in molti settori (anche lui TV e calcio-Olympique Marsiglia...), vicino a Mitterrand, poi leader del filo-socialista Movimento dei Radicali di Sinistra e ministro, con uscita di scena per motivi giudiziari (ma quest'ultima al compagno di strada Silvio non gliel'avremmo augurata!). Tra il bianco e il nero non cé mai uno stacco netto, c'é sempre il grigio con tutte le sue sfumature.
Volendo rimanere al (basso) livello della Bindi si potrebbe obiettare che la degenerazione morale della politica italiana è cominciata con il marciume dei governi centristi egemonizzati dalla DC negli anni '50(!!!)
L'operazione più sottile della Bindi, però, è separare Craxi, corpo infetto, dalla storia dei socialisti italiani alla quale egli appartiene "in toto", cn i suoi meriti e con i suoi errori. Chi sono i veri socialisti? Quelli che sono scappati a chiedere un posto a D'Alema & C., rinunciando a pensare e inghiottendo di tutto? E' innegabile che ex dirigenti ed ex elettori del PSI , transitati nel centrodestra, continuino a definirsi socialisti. Questa strana collocazione (più della metà dell'elettorato PSI), incomprensibile dai nostri compagni europei, è l'effetto di come è crollato il PSI, del socialisti=ladri. Chi è stato linciato su giornali e piazze televisive, si guarderà bene dal fare il "vero socialista" tollerato dai suoi vecchi persecutori! Certo che le posizioni della Bindi, ampiamente diffuse tra vertici e dirigenti del centro sinistra, non aiutano gli ex PSI del centro destra a riflettere su collocazioni elettorali diverse:
Per finire, critichiamo pure la Milano da bere degli anni '80, ma non dimentichiamo lo squallore degli ambienti socialisti nell'Italia degli anni '60 e '70.
fraternamente.
Nicolino corrado

diego ha detto...

La cultura dominante è quella per la quale chiamiamo questa l'epoca del "berlusconismo", una infezione che ha toccato tutti, tra cui alcuni individui che, seppur fedeli seguaci della fonte di questa infezione che avvelena l'informazione, la vita politica nazionale e internazionale e l'economica, hanno l'impudicizia di definirsi ancora socialisti. Sono loro che insultano chi è sempre rimasto socialista, cioè figlio di una storia che affonda le sue radici nella lotta per la libertà (compresa quella dal bisogno) dei lavoratori e dei più deboli e non alla corte di un tycoon delle televisioni. Il resto della polemica non m'interessa. E' propria di chi vuol giustificare l'ingiustificabile.

Pino ha detto...

Caro Giovanni,
non sono molto d'accordo con te. Craxi, per
la prima parte del suo segretariato, svolse il suo compito benissimo,
tanto è vero che anche Riccardo lo riconobbe, tanto è vero che lo
paragono all'Enrico IV di shakespeariana memoria. Ci sono ancora molti
compagni, ed io non sono tra questi, che ricordano il Craxi di quel
periodo. Craxi non è il male assoluto ed io mi sono rotto i coglioni
di essere messo nell'angolo per via di Craxi. Noi veniamo da lontano e
le nostra mani non sono sporche di sangue, e forse siamo l'unico
partito che di questo si può vantare. Finiamola con i complessi
d'inferiorità. Siamo stati i migliori e lo saremo ancora.
Pino Granata

Giovanni ha detto...

Caro Pino,
il Migliore era un altro. E anche quello non mi è mai piaciuto

Paolo ha detto...

Cari compagni,



condivido anche le virgole di quel che scrive Giovanni e sento il bisogno di dirvelo (forse perché condividiamo alcuni elementi di vicenda personale: io fra il ’77 e il ’95 ho scelto di limitare la mia partecipazione politica alla sottoscrizione annuale della tessera…).

Su chi è andato a destra dovremmo fare una riflessione: c’è chi lo ha fatto per interesse ma i più, credo, lo hanno fatto per rancore più o meno giustificato (in questo concordo con N. Corrado). Rancore comprensibile per chi è stato linciato sulle piazze, specie se a torto, meno per altri e comunque poco lucido politicamente per tutti.

Ma questo vale per il personale politico, non per quella grande parte dell’elettorato “socialista” di base degli anni ’80 che ha fatto la stessa scelta. Ma cosa aveva di “socialista” questo elettorato? Forse condivideva i nostri ideali di solidarietà, di giustizia sociale? O era invece attirato da un discorso (giustissimo) di modernizzazione che faceva il Craxi migliore? Mi pare che la Bindi abbia ragione, in questo senso storico - descrittivo: non di “socialisti” si trattava, ma di “craxiani”. Lo dico con rispetto, anzi credo che il recupero dei ceti “craxiani” sia proprio il tema politico principale che la sinistra di oggi dovrebbe risolvere e che non sa risolvere; ma, per favore, chiamiamo le cose con nomi appropriati.



Per finire due cose che non condivido del post di Corrado:

- sto nel PD, ma non sono “scappato”. Nel 2007 ho ritenuto che un PSI autonomo non avesse più prospettive di sviluppo politico e ho ritenuto il PD più promettente. Mi pare che sia una valutazione lecita, come lecito è il giudizio di chi giudica il PD irrecuperabile e ha preferito restare di là: gli anni diranno chi ha pensato meglio. Purtroppo D’Alema si è dimenticato di darmi un posto J

- lo squallore degli ambienti socialisti nell'Italia degli anni '60 e '70. Cosa vuoi dire? Io di quel partito ho un gran ricordo e molta nostalgia (purtroppo ho l’età per ricordarlo…)



Fraterni saluti

Paolo Zinna

anna ha detto...

cari compagni, aggiungo un video interessante:
http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.la7.tv%2Frichplayer%2F%3Fassetid%3D50196996&h=75622
guardate il video di la7 del 16/12 la puntata di omnibus: ascoltate rotondi: esalta il proprio governo berlusconi, come UNICO in europa ad avere 5ministri socialisti (dentro un governo di destra? ) . è ora di dire BASTA!devono dire EX-socialisti. il psi deve prendere posizione su questi ex che continuano ad autocelebrarsi. anna

claudio ha detto...

Mi addentro circospetto in questo campo minato ma ho una mia personale
sintesi da condividere. Fin quando i nostri animi non troveranno una
pacificazione in una interpretazione storica unitaria della fine del PSI,
tramite il Craxismo,"ogni socialista" si sentirà in diritto di pensare che,
dove lui si trova, lì è di casa il SOCIALISMO, con il risultato del
definitivo svuotamento di significato dell'azione politica socialista. Lo
scandalo più grande consiste nella diaspora dei socialisti, che, lungi dal
generare sentimenti di solidarietà, giustifica il disprezzo, il dileggio, lo
sfruttamento di questi "inaffidabili" anche in quanto non "localizzabili"
difensori di una memoria, di una storia, di una esperienza tanto privata,
tanto inutile politicamente, quanto dannosa per l'interpretazione italiana
del Socialismo.

Sacconi, Moroni, Cicchitto, Bindi, D'Alema, Di Pietro, il PD finiranno di
avere influenze negative su di noi socialisti, quando non li considereremo
più difensori del vero socialismo contro i comunisti, traditori, compagni
che sbagliano, carnefici, lidi ai quali approdare, stampelle, ma politici e
forze politiche che non hanno nulla a che spartire con un moderno Partito
Socialista Italiano, che deve assomigliare solo ai Partiti socialisti
democratici europei.

claudio ha detto...

ABIST INIURIA VERBIS
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Craxi, Berlusconi e il fallimento della politica in Italia

1° Craxi non è stato il maestro di Berlusconi.

2° Berlusconi in quanto privo di senso dello Stato e delle istituzioni non
può dirsi allievo di Craxi.

3° I rapporti politico-affaristici tra Craxi e Berlusconi sono paragonabili
a quelli tra la Democrazia cristiana e la Fiat, tra il Pci e le Coop, con la
differenza che Dc e Pci prendevano i soldi rispettivamente anche dagli Stati
Uniti e dall’Unione Sovietica e la Dc inoltre aveva rapporti impropri con il
Vaticano.

4° Il Psi era organicamente inserito in un sistema di corruzione tanto
quanto tutti i partiti di governo a livello statale, regionale, provinciale
e comunale.

4° Finita la contrapposizione tra i due blocchi con la caduta del Muro di
Berlino, la politica italiana si è riorientata negli obbiettivi: la maggiore
attenzione sulla politica interna ha messo all’ordine del giorno la
corruzione e ha fatto montare una esigenza di pulizia che è stata cavalcata
dai partiti nuovi (Lega) o in difficoltà (Pds, Msi) per trarne vantaggio.

5° Il pool Mani pulite ha fatto solo il suo dovere, con i limiti e gli
errori umanamente insopprimibili.

6° Il Parlamento ha espresso il suo più alto grado di insipienza e di
incapacità nel non aver affrontato politicamente il problema della
corruzione e del finanziamento illecito dei partiti.

7° L’accanimento sul Psi è stato più frutto di una propaganda
politico-mediatica da parte dei partiti interessati che un accanimento
giudiziario, che pur ha avuto i suoi eccessi favoriti dall’esasperato
spirito giustizialista popolare.

8° Quando si parla di sinistra si deve distinguere tra Pci e le sue
aberranti derivazioni e Psi. Per quel che conta è bene ricordare che ci sono
sempre state due sinistre in Italia

9° I partiti e gli uomini che hanno cercato di lucrare sulla stagione
drammatica di Tangentopoli ai danni in particolare del Psi dovrebbero essere
radiati dalla scena politica e morale e come minimo dovrebbero fare pubblica
ammenda del loro comportamento da sciacalli.

10° Craxi, partecipe del sistema politico di malaffare, va stigmatizzato
sotto tutte le forme, politiche, giudiziarie, morali, alla stessa stregua,
però, di tutti i leader politici del dopoguerra. Se non si facesse questa
operazione verità, anche con i dovuti distinguo, nessun altro che i giudici,
che lo hanno già fatto, potrà ergersi come ulteriore censore dell’operato di
Craxi e del Psi. Leader e partito hanno pagato più di ogni altro e più di
quanto avrebbero dovuto.

Allo statista Craxi va riservato il rispetto e l’onore che meritano gli
statisti. Anche perché forse è stato l’ultimo che l’Italia ha saputo
concedersi.

Claudio Marra

Giampaolo ha detto...

Che fortuna compagni. Mi sono trovato in compagnia dei socialisti più puri. Quelli che spaccano il capello in quattro. Quelli che a Bisanzio discutevano sul sesso degli angeli. Quelli che hanno capito che noi abbiamo sempre torto e gli altri. sempre ragione. Credo che il Lombardi che ho conosciuto io, li avrebbe accolti a braccia aperte convinto che avremmo lavorato intensamente in mezzo al popolo, ai lavoratori, ai proletari e ottenuta la maggioranza assoluta. In completa fiducia da parte degli elettori che avrebbero condiviso con noi il dibattito appunto sul sesso degli angeli.

Mi permetto di pensare invece che tutti coloro che si sono discostati dal pensiero di uno dei grandi padri. Filippo Turati, hanno cercato le vie più sinistre, ma hanno costantemente fatto il danno del partito al quale credevano di appartenere. Se fossero coerenti con se stessi, dovrebbero contestare tutti i militanti socialisti (partendo da Costa) che per questo partito hanno dato la vita, mediando l'aspirazione alla società perfetta, con la realtà in cui vivevano ed assumendone le, a volte scomode, responsabilità.

Ho capito finalmentre che cinquant'anni di militanza in quel partito ed in quell'idea, che tentavano più di altri una via libertaria al socialismo, sottraendo risorse e tempo ai miei cari, come tanti altri che hanno lavorato sodo, non sono serviti a nulla. Avevo un'idea di socialismo sbagliata e solo ora, dopo averla perseverata, mi rendo conto che era un'idea diabilica.

Certamentre, da quanto leggo ci aspettano sentieri luminosi. Basta solo trovare la strada nel dedalo dei voli pindarici in cui ci siamo avventurati.

felice ha detto...

Sono stato con Craxi quando non era nessuno nei primi anni 60 e gli ambienti socialisti non erano squallidi. nelle sezioni si discuteva e per discutere era allora necessario studiare e leggere . Son passato in minoranza con Craxi segretario, addebito a lui la scomparsa del PSI, ma anche di essere stato portatore di un disegno politico di rottura di un sistema politico sclerotizzato. sui rapporti con il sistema di corruzione resta che al suo discorso in Parlamento nessuno ha risposto. Berlusconi è l'erede di tangentopoli, più che di Craxi. le sue televisioni gettavano benzina e non acqua sul fuoco di Mani Pulite. Craxi è un problema storico e non politico, resuscitarlo per farne la fiaccola verso il futuro o l'emblema del male è fare un'operazione senza senso politico. La mia impressione è che la maggioranza dei socialisti stia ancora rielaborando il lutto, ciascuno facendo l'analisi del grado di socialismo nel sangue degli altri socialisti. Chi non è rimasto nel SI, poi Sdi è un compagno che si è venduto a D'Alema, mentre è rimasto fedele al socialismo chi si è alleato con Segni, con Dini e con i Verdi e giustifica chi si definisce socialista al servizio di Berlusconi e/o del Vaticano. I socialisti dovranno decidere se vogliono svolgere un ruolo e in quale campo. se hanno un progetto per l?italia come parte di un progetto europeo ovvero sopravvivere in qualche ente locale, in una regione con tre/quattro testimonial nei due rami del parlamento nazionale. io credo che abbiamo una missione nella sin istra italiana perché il mancato suo ricongiungimento nel grande filone del socialismo europeo è una delle cause della sua debolezza sernza paragoni in europa. Non mi scandalizza chi pensa che la sopravvivenza si giochi al Centro e chi rabbrivisce a sentire che i socialisti sono a sinistra del PD, però non mi interessano.Credo nella validità delle idee socialiste e mi interessa farle condividere da chi non lo è ancora e da chi non lo sia mai stato: trovo questa un'attività più interessante, più che mettere alla gogna i socilisti diversi da noi

Nicolino ha detto...

Ricordo quell'espressione "mutazione genetica del PSI" e, oggi come allora non la trovo appropriata. Il ceto politico che dopo il 1978 ingrossò le fila della corrente craxiana era composto da ex-demartiniani ed ex- manciniani, i protagonisti, soprattutto in periferia dello squallore degli anni '60 e '70: sotto la falce ed il martello c'era più dialettica interna, ma si commerciavano gli assessorati ai lavori pubblici e le cariche di sotto-governo. Era questo il nerbo del "partito degli assessori", stigmatizzato dall'ultimo Nenni. Il quale del resto contribuì a crearne le condizioni con la ferale scelta del Fronte nel 1948 che condannò il PSI per il resto della sua esistenza ad un ruolo di terza forza - tipico in Europa delle forze liberaldemocratiche - e di elemento necessario per coalizioni di governo, al centro e negli enti locali, con uno dei due partiti maggiori. Con i conseguenti fenomeni di opportunismo e di carrierismo. C'è quindi un rapporto di continuità tra Il PSI prima di Craxi ed i fenomeni di malcostume, incrementati dal crescere dell'influenza del partito, verificatisi sotto Craxi, il quale in cambio dell'appoggio alla sua leadership nazionale lasciava ampia libertà d'azione ai potentati locali. Mancò il controllo sulle adesioni al partito e sulla sua vita interna, ci si lasciò sedurre dalla personalità del Capo, anche quando sbagliava, diventando degli yes-men.
Ovviamente,la battuta sulla fuga nei DS era una riferita ad alcuni compagni noti al grande pubblico e non ai compagni di base che hanno maturato la loro adesione ai DS seza tornaconti di sorta.
Fraterni saluti
Nicolino Corrado

mario ha detto...

Caro Claudio concordo come detto lasciamo Craxi agli storici e affermiamo il socialismo oggi (non quello di allora che - nel bene o nel male - era quello pre caduta del Muro). Sulla diaspora avrei da dire altro. Chi certifica l'appartenenza ad un sistema valoriale? Chi offre la patente di "socialista" "liberale" "riformista" sono gli atti non l'auto proclamazione. Ho sempre avuto difficoltà nel riconoscere tanti autoplocamati socialisti (o liberali o riformisti). So x esperienza che molti di qs signori sanno vestire i panni dell'occorrenza. Faccio fatica da economista a trovare in tremonti un filo conduttore che lo legittimi a dichiararsi socialista (o liberale), di volta in volta si adagia su teorie che spesso mal conosce a seconda di quello che 'serve". Quindi più che di diaspora x molti parlerei di normale ricollocazione utilitaristica. Diverso é il discorso x quei compagni che da socialisti hanno mantenuto (spesso pagando lo scotto della marginalità) un percorso coerente con i propri valori in aree diverse della "sinistra". Qui la causa ritorna ad essere la difficoltà dei socialisti rimasti intorno alle ceneri del psi di liberarsi delle scorie del craxismo. Questo vale sul campo delle idee e nel campo delle facce (xe va bene tutto ma non va dimenticato che il cesarismo craxiano ha generato un modello aparteciptivo precursore del drivinismo attuale - ricordiamoci i nani e le ballerine di Rino- e in quel sistema alcune facce c'erano ed erano protagoniste! Forse qualche giro lontano dai riflettori di alcune facce non avrebbe fatto male ne' a loro ne' al movimento socialista!). Ma ora ripeto basta ognuno si tenga il suo pensiero su craxi ma smettiamola di associare noi Bettino al movimento socialista odierno, acqua passata se bene ha dato facciamone tesoro, il dramma politico in cui ci ha infilato teniamolo come monito.

Renato ha detto...

Cara Anna,
concordo pienamente.
In verità, sono sempre stato molto attento a non commettere lo stesso (sciagurato) errore che, negli anni settanta-ottanta, i comunisti commettevano a nostro danno; farci, cioè, "l'analisi del sangue" prima di ammetterci tra "lor compagni"!
Per fortuna, almeno la storia, ci ha già dato ragione.
Loro sono morti "democristiani" (con il Pd) e molti fra noi hanno, invece, continuato a dimostrare di essere (nei fatti) alla loro "sinistra"!
Però, è innegabile - rispetto ai sedicenti "socialisti" del governo Berlusconi - che dobbiamo pretendere che si eviti di considerare socialisti (senza virgolette) coloro che continuano a condividere le politiche xenofobe, razziste e "di classe" (capovolta) dei governi con Lega e PdL.
Solo per fare un esempio: è davvero possibile ritenere Sacconi un riformista alla stregua di Gino Giugni?
Con cordialità, renato

anna ha detto...

cari compagni,
non parlerò di Craxi perchè troppo inchiostro è già stato versato, e sapete come la penso al riguardo!
trovo che l'analisi di Marra, oltre che molto chiara e approfondita, dia la giusta sintesi all'annoso problema della diaspora che continua implacabile a dividere in mille rivoli,
l'anima socialista che non trova mai pace. il problema vero della sinistra è che nessuno riesce ad andare d'accordo su nulla, pur condividendo tutto!
il mio sogno è quello di vedere una Sinistra unita e forte, anche sotto l'egida di una federazione socialista vicina al PSE, dove ognuno possa mantenere la propria identità
per dare il proprio contributo culturale, per essere in grado di tornare a svolgere il ruolo primigenio ed unico, forse, della Sinistra, che è quello di dar voce a chi voce non ha,
di fare proprie le istanze della democrazia, dal momento che oggi stiamo assistendo allo sfascio della società, ad iniziare dalla mancata responsabilità del singolo
nei confronti delle società , non solo quindi quella in cui vive, ma anche verso tutte quelle collegate del villaggio globale.
mi chiedo spesso quale sia oggi il ruolo del socialismo, al di là dell'appartenenza o militanza in un partito della sinistra, e soprattutto se se lo chiedano i segretari di partito!
non considero nemmeno chi stà a destra e si professa socialista, perchè questa è già una contraddizione in termini da stigmatizzare, alla quale però nessuno della segreteria
del PSI, Nencini in testa, ha mai posto un veto.
sembra quasi che noi socialisti dopo tangentopoli ( e parlo ai dirigenti di partito e non ai militanti che, tenacemente hanno ricostruito il tessuto del psi),
abbiamo perso l'orgoglio di appartenza, abbiamo perso la nostra identità, e per questo motivo dobbiamo tacere e subire ogni attacco da qualsiasi parte provenga,
perchè abbiamo perso il diritto di replica: i diritti non rivendicati si perdono!
per quanto tempo ancora noi socialisti dovremo continuare a pagare come l' agnello sacrificale della politica insana e corrotta ?
temo che finchè avremo dei segretari come boselli e nencini , poco lungimiranti e insignificanti come leader, senza alcun carisma e la "grinta" necessaria per risalire la china,
non riusciremo mai a superare quel terribile 0,9% attuale!
mi sembra che la politica attuata al proprio interno, non sia una politica partecipata, aperta a tutti i compagni, dove la segreteria somma e sintetizza la spinta propulsiva che arriva da ogni singolo militante, ma al contrario, parte dal segretario, che decide su tutta la linea autonomamente, per arrivare, se arriva, alle sezioni! sono una nostalgica? un'utopica?
sicuramente si, ma è così che vorrei vedere il "mio" partito: un po' più democratico e partecipato. solo così possiamo pensare di crescere, senza guardare alle poltrone che qualche "raccomandato" può guadagnare, assegnato da un partito o dall'altro (vedi pd o qualsiasi altro), a seconda dei giochi di potere che continuano ad infangare la politica, quella vera, che non vediamo più ormai da decenni!
a.m. pagano

claudio ha detto...

no, posso fare almeno una dozzina di esempi di "mutazione genetica" nella federazione di Torino, a partire dal 1975 e anche prima. Parlo di gente nuova, non di cambiamenti vistosi nel modo di agire e di vivere dei vecchi compagni, fenomeno pure abbondantemente verificato. Non contiamoci palle tra noi, su argomenti che ormai fanno parte della storia, e chi ha qualcosa da dire lo racconti a Scirocco e Brunazzi (direttore del Salvemini), che fanno gli storici, senza intasare questa m.l. che è dedicata a fare politica oggi, senza farci condizionare dai risentimenti dei reduci di una guerra che abbiamo perso tutti insieme, e finchè non salterà fuori a guidarci qualcuno nato dal 1970 in poi (che comunque avrebbe già 40 anni,mica un bambino) perderemo solo il nostro tempo. Tanto per dire, la mia iscrizione al PSI risale al 1959...

Dario ha detto...

Condivido integralmente quanto scrive Felice, la Questione Craxi, lo ribadisco per l'ennesima volta, si è chiusa il 19 gennaio 2010 allorchè Napolitano scrisse quella bella ed onesta lettera alla vedova, da li in poi è una questione che riguarda gli storici, sarano loro che dovranno fare una seria ed obiettiva disamina di cos'è stato il periodo di Craxi.

Da li in poi nasce un problema enorme per noi socialisti, ovunque oggi collocati: recuperare nella nostra Storia il meglio che abbiamo prodotto (ed abbiamo prodotto molto e bene anche durante la segreteria Craxi, chi non ne fosse convinto può rileggersi il breve saggio di Peppe Giudice di pochi giorni fa) ma soprattutto dobbiamo lavorare con molta lena, perchè i tempi sono sempre più stretti e le questioni politiche ed economiche non stanno ad apettare i nostri mal di pancia, per costruire un nuovo Progetto politico per un Socialismo del XXI secolo.

A Torino lo scorso giovedì abbiamo provato a produrre un documento su un problema molto concreto (per noi torinesi), la FIAT (chi volesse leggerlo lo può trovare sulla pagina DOCUMENTI del sito www.gruppodivolpedo.it), doc che non fa sconti a nessuno, nè ai sindacati nè agli imprenditori e tanto meno ai politici, ma che è stato apprezzato proprio perchè lancia una sfida innovare Torino: dalla città della FIAT alla città dell'AUTO.

Ci sono decine di altri problemi su cui i socialisti potrebbero dire cose importanti, dalla questione dei precarietà sul lavoro, alla questione degli studenti, è solo necessario piantarla con il piangerci addosso e con le recriminazioni su chi era più o meno bello all'epoca di Craxi, è un'epoca che si è compiuta tra venti e trentanni fa e in politica 30 anni sono un'era geologica.

Una ultima questione. Nel momento in cui noi socialisti proviamo a chiudere la rielaborazione del lutto è più che mai necessario, con il dovuto orgoglio di chi non si è mai vergognato di definirsi socialista, difendere la nostra dignità, nostra e non tanto di Craxi e amici, dagli attacchi livorosi e astiosi di chi non sapendo come battere Berlusconi non trova di meglio che addebitare a Craxi la colpe del berlusconismo.

Spero che Bersani, che mi pare stia ricostruendo dignitosamente un Partito dopo le porcate di Veltroni (da Calearo in giù), abbia anche il buon senso di zittire l'anticraxismo viscerale delle bindi e delle finocchiare, tocca a lui imporre il superamento dell'antisocialismo (che di questo si tratta e non tanto e solo di anticraxismo) che alberga ancora nelle menti confuse dei suoi iscritti.

Fraterni saluti

Dario Allamano

filomeno ha detto...

in effetti si potrebbe anche far una campagna con un "chi sostiene berlusconi non è socialista" su blog, ml, siti di ispirazione socialista .... e se il sito del PS aderisce sarebbe l'ideale.

magari verrebbe ripreso dalla grande stampa e finalmente, almeno per alcune settori della società civile, l'equivoco verrebbe chiarito.

mario ha detto...

Dario sinceramente non riesco a trovare molto coerente il percorso logico che proponi proprio perché tendi a rimuovere il lutto mettendo insieme alla rimozione l'orgoglio dei socialisti, il bello della segreteria craxi, napolitano (la cui lettera sta diventando fonte di studi esegetici), e il nuovo socialismo. Lasciamo perdere orgoglio e il resto (sinceramente i nostri padri e nonni hanno dato fonte di orgoglio al socialismo, poi luci ed ombre e negli ultimi 25 anni tante ombre e qualche luce - negli ultimi 20 non vedo luci-). Lascia perdere la genesi del berlusconesimo (che purtroppo ha oggettivamente radici nel modello di partito di immagini e dal cesarismo craxista), seppelliamo il tutto e proviamo a guardare avanti

diego ha detto...

Mi sembra, cari compagni, che bisogna partire dai fondamentali, cioè dalle ragioni stesse del socialismo, un'idea nata e cresciuta, e che ha dato eroi e martiri, nella lotta per la libertà e la giustizia sociale delle classi più deboli e indifese, i poveri, gli emarginati, i lavoratori. E, allora, quando si parla di diaspora, credo che bisogna escludere dal considerare compagni gente (Cicchitto, Brunetta, ecc.ecc.) che oggi è a servizio in un partito come il PDL, alla corte di un uomo spregiudicato che rappresenta il prototipo dell'antagonista di tutta la storia socialista. Io m'inquieto, come socialista, quando sento definire o definirsi ancora socialisti i Cicchitto, i De Michelis, i Brunetta... Sono ex socialisti, così come ex socialista era Mussolini. Qui non si tratta di essere più "puri" dell'altro, non è che che si sta spaccando un capello in quattro per vedere chi è più socialista. La cosa è molto più semplice, direi elementare: se si è socialisti bisogna esserlo stando dalla parte che la storia ci ha assegnato. Cioè a sinistra. E' in quest'ambito che inizia e finisce la competizione delle nostre idee e della nostra azione politica con quella degli altri per trovare magari - come si è riusciti soltanto durante la lotta al fascismo - una comunità di intenti il cui fine sia sempre quello di migliorare le condizione delle classi sociali più debole e indifese e dei lavoratori (non certo del padrone di Mediaset e tanto altro, come Cicchitto e egli altri EX socialisti).

fidel ha detto...

Grazie Felice per questo tuo intervento condivisibile ma soprattutto pieno di energia e speranza.

Sono un po' più giovane di te(ho 33 anni) ma purtroppo ho perso quella forza che esprimi e che ti invidio. Condivido al 99% ciò che dici rispetto alla politica alla sinistra ai socialisti.


Però penso seriamente che per gente come noi non ci sia spazio in Italia.

L'Italia è divisa in due: democristiani, la maggioranza, da una parte. comunisti minoritari ma sempre tanti dall'altra. Personalmente e credo sia un sentimento comune ai socialisti, ai laici, ai repubblicani siamo avversi ai democristiani ma poi nel concreto nel quotidiano lo siamo forse di più agli ex PCI che ci odiano più di un fascista e lo sapete tutti perchè tutti lo avete sperimentato almeno mille volte nella vita.


L'Italia è un paese di moderati, tendenzialmente conservatore. Non c'è spazio per il nostro radicalismo nelle idee e il nostro riformismo nella prassi. Non c'è spazio per la nostra laicità.




Tutti noi possiamo giusto far parte di circoli culturali, come questo di cui vi ringrazio sempre, o di associazioni e fondazioni o al massimo fare piccola testimonianza nel psi ma non c'è spazio politico o partito o movimento che possa ospitare la nostra idealità. Scusatemi.




Buone feste ciao ciao f

Giovanni ha detto...

carissimo rofidel, ho letto le tue frasi che hai mandato al compagno Felice, tu hai 33 anni io ne ho 54 mi sono iscritto al PSI quando tutti scappavano e tutti dicevano che non erano SOCIALISTI., forse per paura forse per pura verità o forse non avevano il coraggio di dire un'altra verità e cioe che si erano iscritti per un bisogno e non voglio neanche elencarli quei bisogni ma una deduzione logica si può fare non erano dei veri SOCIALISTI. perchè dico questo i SOCIALISTI il loro spirito combattivo il loro modo di essere il loro modo di fare e cosi via ha un unico DNA che in EUROPA esiste invece in Italia no tu dici che noi siamo di SINISTRA ma noi siamo LA SINISTRA e per forza i vecchi (chiamiamoli cosi, perchè in altro modo non saprei come chiamarli se non offendendo) comunisti ci vedono come il fumo negli occhi solo in Italia esiste ancora un partito che si chiama rifondazione comunista o comunisti italiani dalle altre parti esiste solo PARTITO SOCIALISTA che sia Spagnolo o Tedesco o Inglese non interessa ma SOCIALISTA SI ma non più comunista ora si fanno chiamare PD ma tu ci credi a questo PD IO NO credo sempre di più a quei circoli che aderiscono al CIRCOLO DI VOLPEDO sono sinceri fatti di veri SOCIALISTI .Un'ultima cosa secondo me ti sbagli quando dici che gente come noi non ha spazio in Italia per me c'è spazio ma dobbiamo conquistarcelo e divulgare (mi spiace dire cosi) il nostro credo che è ne più ne meno il credo di tanti Italiani in cui credono che nelle celebrazioni dei 150 anni di unità d'ITALIA SIA STATA FATTA UNA COSA GIUSTA UNIRE LE FORZE ANZICHE' DIVIDERLE. UN GROSSO SALUTO GIOVANNI