Sinistra e libertà: quali prospettive ?
Domenica 25 Ottobre 2009 17:26 | Author: Giorgio Pesce |
Mentre la situazione politica nazionale si va facendo sempre più confusa e ingarbugliata, vorremmo cogliere l’occasione per dare un’occhiata a cosa sta avvenendo dentro Sinistra e Libertà, una delle formazioni di sinistra che da qualche tempo cerca a fatica di crearsi un’immagine concreta e realistica all’interno del mondo politico del paese.
Mi sembra chiaro che dalle contraddittorie notizie che abbiamo sul suo conto,la prima critica che si possa fare è che i gruppi che la costituiscono mancano sostanzialmente di omogeneità politica e programmatica. Ricostruire una sinistra politica degna di questo nome, diventa pertanto un compito estremamente arduo e già se ne vedono le tristi conseguenze.
Queste infatti sono già sotto gli occhi di tutti gli osservatori interessati. Il convegno nazionale di SeL tenuto a Bagnoli praticamente ha fallito nel compito di dare all’iniziativa una salda ossatura di vero e proprio movimento politico che elaborasse, su pochi punti chiari e accessibili agli elettori, una linea politica di sinistra seria ed effettiva. Sulla falsariga, sia pur con tutte le ovvie differenze, di ciò che sta avvenendo in Germania con la Linke di Lafontaine e di Gysi.
A Bagnoli questo non è stato possibile per le forti divisioni interne e ne è uscito fuori solo un aborto di una mezza paginetta che nomina un coordinamento organizzativo e rimanda ad una conferenza programmatica ,da tenere a dicembre, l’eventuale manifesto politico da diffondere nel Paese.
Da Bagnoli in poi le cose sono addirittura peggiorate.
Il movimento dei Verdi ha tenuto il suo congresso a Fiuggi e si è drammaticamente scisso. La parte maggioritaria ha praticamente respinto la prospettiva di Sinistra e Libertà, ribadendo l’opportunità che resti in campo il movimento politico dei verdi, distinto ed autonomo. La minoranza sconfitta ha si confermato l’opzione per la costituzione di un nuovo soggetto politico della sinistra ma siamo ancora in attesa di atti concreti che ne ribadiscano la scelta.
Ma non c’è solo la spaccatura dei Verdi che aggrava la situazione politica interna a SeL.
C’è pure il Partito Socialista che formalmente aderisce al movimento ma che nella sostanza sembra non puntare affatto alla costituzione del nuovo soggetto politico della sinistra.
Abbiamo sott’occhio alcune comunicazioni interne del segretario Nencni che fanno proprio cadere le braccia. Nella prima di queste, una newsletter ai compagni, appare chiaro che esso, almeno per ora, non abbia alcuna intenzione di sciogliere il Partito per inserirlo nella nuova formazione politica. Tutto è rimandato ad un futuro assai procrastinato nel tempo, oltre le elezioni regionale del prossimo anno, quando si terrà un congresso del Partito Socialista. Per ora SeL è solo un raggruppamento federato con fini elettorali, senza alcun chiarimento politico. E’ evidente che tale eventualità condanni quel raggruppamento all’ennesimo fallimento elettorale, ma ciò sembra non interessare molto a Nencini.
Di costruire un nuovo soggetto politico di sinistra al segretario del PSI, nei fatti, sembra non interessare un bel niente. Egli sostiene che SeL dovrà caratterizzarsi come luogo della innovazione (?) dell’inclusione (?) dell’Etica pubblica istituzionale,della valorizzazione del merito (giustissimo, ma occupiamoci anche dei meno dotati) della laicità dello Stato. Tutte parole d’ordine che, se si fa eccezione per la laicità, sono proprie di movimenti democratici ma liberali e non di forze di sinistra. Non a caso conclude con l’invettiva “ Basta con il richiamo a vecchi slogan massimalisti, a stereotipi che quest’Italia ha sconfitto(!) da tempo.
La sua inclinazione prettamente liberaldemocratica la si intravede poi anche nel campo delle alleanze politiche che prospetta per SeL : i repubblicani di Luciana Sbarbati( un minuscolo partitino non certamente di sinistra) i liberaldemocratici (forse quelli che stavano con Dini ?) i pensionati democratici…….. Cosa abbiano a che fare questi con la sinistra politica è un mistero di cui solo Nencini conosce la rivelazione !
Ma vediamo una ulteriore esternazione del Segretario socialista di pochi giorni or sono: una intervista concessa al quotidiano” Terra”.
Alle domande dell’intervistatore risponde recisamente con grande chiarezza ( questa si gliela riconosciamo) Ed eccone le tesi fondamentali:
-Sinistra e Libertà non deve convocare nessun congresso, per ora. La decisione si porrà al periodo post elezioni regionali, senza l’indicazione di alcuna data.
-Nessun tesseramento al nuovo raggruppamento ma solo adesioni informali che non mettano in discussione i partiti di provenienza.
-SeL non è comunque un simbolo antagonista e anticapitalista ( forse vorrebbe fare una appendice del PD ?) Perché se così fosse non ci saremmo impegnati da socialisti a costruirla.
Mi sono dilungato sulle questioni interne a SeL, e in particolare alla posizioni dei socialisti di Nencini , per dare una idea, sia pure sommaria, del guazzabuglio politico e ideologico in cui si trova quel movimento. Abbiamo parlato dei Verdi e dei socialisti perché sono gli unici che, per lo meno, abbiano fatto capire come la pensino. Purtroppo gli altri partecipanti all’iniziativa di Sinistra e Libertà (Sinistra democratica e Vendoliani) tacciono e non battono alcun colpo.
Siamo perciò obbligati, stando così le cose, ad attendere il convegno programmatico di dicembre per capire che aria tiri. Una speranzella che in quella occasione qualcosa si muova si può anche esprimerla ma il pessimismo, in questa situazione, purtroppo è d’obbligo. E quel che è più grave è che con la fine di SeL potrebbero aver fine anche le prospettive di rinascita di una effettiva sinistra nello schieramento politico italiano,almeno per lunghi anni.
Giorgio Pesce
Presidente di “Socialismoesinistra”
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