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Cosa succede, cosa succede in città…
giovedì 19 novembre 2009, 5.40.11 | Redazione
di Nicola Del Corno
“Cosa succede, cosa succede in città; c’è qualche cosa, qualcosa che non va”, cantava alcuni decenni fa il grande libertario Vasco Rossi; e che ci siano parecchie cose che non vanno nella morattiana metropoli meneghina è sotto l’occhio di tutti. Una delle cose che più non vanno è, a parer mio, questo clima di repressione, di vera e propria intimidazione da parte delle forze dell’ordine che sta investendo la nostra città. Non passa giorno che sulle pagine milanesi dei quotidiani non siano riportate notizie riguardanti reazioni spesso spropositate da parte di vigili, poliziotti, carabinieri. Qualche esempio: ieri si è tenuta una manifestazione di studenti, terminata con manganellate, arresti, denunce; qualche giorno fa sono stati sbattuti in carcere quattro giovani anarchici rei di non aver pagato delle fotocopie (le fotocopie vanno pagate, ci mancherebbe altro; ma non mi sembra il caso di sbattere in prigione, con un blitz degno di un’operazione antimafia, chi non le paga); sabato sera è stato sgomberato con la forza un liceo occupato; così come è di settimana scorsa la notizia di un avvocato-ciclista intercettato, fatto cadere e immobilizzato da un vigile perché era passato con il rosso (stesso discorso di prima: non bisogna passare con il rosso, ma chi passa con il rosso va multato, non buttato per terra e immobilizzato).
“Perché tutto ciò?”, si potrebbe domandare il famoso marziano di Flaiano sbarcato per caso a Milano, chiedendosi se per sbaglio la sua astronave non è invece atterrata a Medellin o in qualche altra città nota per la sua pericolosità. Il povero marziano non può sapere che vicesindaco della nostra città è un ex fascista (ma poi veramente così ex?); ossia uno sceriffo tutto legge e ordine che sembra credere di vivere ancora nel selvaggio west di Tex Willer, più che in un’ordinata e civile metropoli occidentale. Costui sogna di sbattere in carcere chi non la pensa come lui a proposito di un presunto “decoro” della città, sogna di chiudere centri sociali e spazi autogestiti perché lì si annidano non meglio precisati ma sempre pericolosi sovversivi che quotidianamente attentano a chissà chi e a chissà che cosa; sogna di recintare ogni piazza e ogni strada di Milano, mica che i giovani vogliano ogni tanto divertirsi, svagarsi, stare un po’ insieme bevendosi un bicchiere di birra, e così via. Attenzione: non vorrei che i suoi sogni possano presto trasformarsi nei nostri incubi.
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