domenica 3 maggio 2009

Filomeno Viscido: il target di Vendola

sto leggendo in giro i commenti di militanti di vari ambienti (socialisti, comunisti, GLBT , terzomondisti, laicisti...) che fanno riferimento tradizionalmente alla Sinistra politica italiana su Vendola e SeL.
dai vari commenti , mi pare che il target di Vendola vada oltre le aree di riferimento classiche
nel
senso che Vendola dovrebbe(potrebbe?) interessare la borghesia (o
aspirante borghesia ) liberal italiana e sopratutto i rampolli di
questa.
Prendiamo ad esempio due candidati : Imma Battaglia e Carlo Flamigni.

La prima è , a prima vista, in quota GLBT.
Tuttavia leggendo varie opinioni online su di lei, le voci critiche della militanza GLBT sembrano molto forti.
La
Battaglia viene sostanzialmente accusata di non guardare a tutto il
mondo GLBT e di aver preso posizioni che potremmo definire moderate,
preferendo solidarizzare nelle polemiche più con esponenti
conservatori che sembrava aperti ad alcune istanza GLBT che
con le aree politiche più dure-e-pure del mondo gay. (Inoltre viene
accusata di non disdegnare la trasformazione dell ' identità GLBT in
folklore a scopi lucrativi )
La Battaglia insomma pare
essere più la candidata della borghesia liberal che guarda con
simpatia all'integrazione omosessuale "purchè non rompano troppo i
cojoni" che una candidata volta a rappresentare l'eterogenità del movimento GLBT.

Carlo Flamigni è dirigente di SD (e se non sbaglio ha un ruolo onorifico anche dell' UAAR) ma è soprattutto un quotato medico ed un componente tecnico/politico dell'organismo governativo che si occupa di bio-etica.
E'
noto per essere stato un baluardo delle posizoni pro-choice in tema di
fine vita ed inizio vita (ed in merito ha scritto, nella sua parte, tra
gli articolo più argomentati e convincenti .. a mio parere)
Personalmente mi piace sulle posizioni di fine vita, lo considero un estremista sulle posizioni di inizio vita.
Ma bisogna intedersi... il suo "estremismo" è tutto interno alle perbenismo borghese.
La
sua è totale scelta dell'individuo per la propria felicità (nella morte
o nell'aver figli) senza preoccuparsi di future pressioni sugli
individui di una cultura pro-eutanasia o delle conseguenze eugenetiche
della nullità giuridica dell'embrione.
E' cioè il borghese
che ragione per raggiungere la felicità borghese: quella oggi, qui,
senza preoccupazioni di Sistema (di pressione culturale, tecnologica,
socio-economica).

Scorrendo gli altri candidati mi sembra il target sia confermato ma non li conosco tutti.
Farebbero forse eccezione un candidato noTAV ed uno pacificista.
Per il primo , l'eccezione credo sia confermata(e come dice il proverbio: "confermi
la regola") mitigata dal fatto che il nimby è fenomeno molto
vantaggioso elettoralmente e più legato al localismo che ad ideoligie
estremiste vere e proprie. Non credo sia parente dell'ecologismo
estremo, più del qualunquismo.
In quanto alla pacifista, ammetto di non conoscerla. Ma il nome "beati costruttori di pace" mi
ricorda più un fenomeno di frichettoni non violenti che il sostegno
militante e militare a gruppi terzomondisti in lotta contro gli
interessi dei governi e delle multinazionali straniere. (ma mi
informerò).
Curiosa anche la partecipazione di un tecnico
informatico, fautore dello scambio libero software tra utenti non
professionali. Una posizione molto godibile dai giovani (e da
appassionati di web) che non danneggia la proprietà intellettuale e
"soprattutto" non distrugge gli affari di imprese. Insomma libertà ed
affari.

Lo stesso
governatore Vendola, almeno da me che non abito in regione e ne ho
quindi una visione superficiale, soddisfa questa chiave di lettura:
la
sua amministrazione non è nota per grandi battaglie anti-crimine ma è
l'unica tra le regione a forte tasso di criminalità
organizzata(Puglia,Campania,Calabria,Sicilia) a non aver subito
devastanti inchieste per devastanti infiltrazione mafiose,
ho
sentito alcune voci che lamentavano l'occupazione di poltone
para-politiche da parte vendoliana ma non vi sono stati fenomeni di
malgestione come i rifiuti campani, la sanità calabrese o l'impiego
pubblico siciliano.
non si è dato molto da fare per l'inquinamento a Taranto ma ha portato avanti un finanziamento pubblico (utile od inutile) per il settore delle energie pulite nella sua regione

(sembrerà strano dire che chi non è patologico è buono ma, nel
Sud disastrato, la normalità è ancora un'aspirazione e chi la realizza
è di fatto un'anomalia . )

non ha lesinato soldi pubblici per leccare il culo al Vaticano ma ha
avviato una serie di controlli per il corretto funzionamento dei
consultori 194
la sua posizione in politica internazionale
si è molto moderata ed oggi non può essere definito un
filo-palestinese(e non bisogna dimentae in lista la presenza dei
filo-israeliani socialisti)
rimane legato al PCI ma
è aperto a chi proviene dal vecchio PSI(molto più di Fava) ma, in
entrambi i casi, non è disposto ad aderire(per il PCI) o concedere(per
il PSI) tutto alla storia di quei movimenti

insomma,
abbandoni l'idea di votare Vendola chi immagina lotta di classe,
anti-imperialismo classico, rivoluzioni sociali di vario genere.
Vendola
si va connaturando come l'esponente di quella borghesia progressista
che è pronta a cambiare la società ma senza sconvolgerla,
che vede con simpatia l'integrazione di ogni minoranza emarginata purchè perda la sua irriducibilità anti-Sistema

almeno è questa la mia impressione......
(sono gradite correzioni ed aggiunte sui candidati , sui programmi e sui memi culturali vendoliani)

4 commenti:

Pierpaolo Pecchiari ha detto...

Ho appena letto l'intervento di Filomeno Viscido relativo a Nichi Vendola e quello che dovrebbe essere il suo target elettorale. L'idea di Viscido - se non ho capito male - è che Vendola sia ormai adatto a rappresentare un elettorato che comunemente identifichiamo con quello radicale - fors anocra più moderato. Viscido, infatti, ci spiega che dovrebbe abbandonare ..."l'idea di votare Vendola chi immagina lotta di classe, anti-imperialismo classico, rivoluzioni sociali di vario genere. Vendola si va connaturando come l'esponente di quella borghesia progressista che è pronta a cambiare la società ma senza sconvolgerla".
Ora, visti gli esempi a sostegno di questa tesi citati da Viscido - quasi tutti relativi al governo della Regione Puglia,, che Vendola regge come Governatore - mi pare che si stia andando fuori dal seminato. Vendola governa la Regione Puglia con una coalizione in cui, come è ovvio, un peso elettorale non piccolo è quello delle forze moderate o di centro-sinistra. E si sta comportando esattamente come deve fare un esponente della sinistra di governo. Si muove tenendo conto dei rapporti di forza al'interno della maggioranza che lo sostiene. Personalmente ritengo che la sinistra, anche quando si definisce di governo, debba formulare la sua proposta a partire da una dura critica sociale. Ma poichè è improbabile che una formazione come SeL raggiunga il 51% dei consensi in pochi anni, dobbiamo farci passare il mal di pancia che di solito ci viene quando pensiamo di dover governare o amministrare in coalizione con altri, che in Italia sono - che piaccia o no - il PD e IdV. La sinistra di governo che vogliamo costruire dovrà essere del tutto diversa da quella, infantile e lunare, che abbiamo visto all'opera - peraltro in buona compagnia... - nei giorni della sciagurata avventura dell'ultimo governo Prodi.
E quindi si preoccuperà non tanto di tirare per la giacchetta la propria coalizione, ma di influenzare il più possibile l'azione amministrativa o di governo, ma con giudizio e realismo; e di modificare a proprio vantaggio i rapporti di forza interni alla coalizione, in vista delle future consultazioni elettorali, radicandosi nella società e, certo, imponendo l'agenda del dibattito politico in modo da sostenere le istanze del proprio elettorato; ma evitando il più possibile di logorare la propria coalizione. Perchgè, come insegnano anche i rapporti non facili tra Lega Nord e PdL, la presenza di tensioni all'interno di una coalziione ampia è inevitabile; ma un conto è un livello fisiologico di competizione interna, altro conto sono le follie che abbiamo visto in passato all'interno delle coalizioni dell'Unione e dell'Ulivo.
Quanto ai ragionamenti di Viscido sulla classe operaia, è di oggi la pubblicazione sul Sole 24 Ore di un sondaggio che ci spiega che tra gli operai il PdL è al 43.4%, il PD al 22.4 %. Il problema di rappresentare ciò che resta della classe operaia non è solo un problema di Vendola, ma un problema di tutta la sinistra italiana. Più modestamente, un'analisi dei risultati alle ultime elezioni politiche nella zona di Milano in cui vivo e opero politicamente mostra che nei quartieri popolari e semiperiferici l'astensionismo raggiunge picchi del 34%. Per cui, più che elucubrare sul fatto che SeL rappresenti un elettorato borghese progressista preferisco chiedermi perchè la sinistra tutta sia ormai incapace di rappresentare classe operaia, sottoproletariato urbano e ceti piccolo borghesi in via di impoverimento (se preferite, di "proletarizzazione" ).
Detto questo, non credo che il problema sia quello di assumere posizioni più anti-israeliane, oppure più NIMBY, oppure di assumere le istanze di minoranze qualsiasi, purchè le le più arrabbiate e antisistema possibile.
Comunque, per chi se la fosse persa, affaritaliani.it ha pubblicato questa bella intervista a Nichi Vendola, che consiglio a tutti di visionare per capire meglio il personaggio: http://www.affaritaliani.it/politica/vendola_sinistra_liberta220409.html

Pierpaolo Pecchiari

Pino Falci ha detto...

Mi ricordo di scienziati comunisti (attualmente vetero) che negli anni '60 guardavano al nucleare come ad una maniera di creare ricchezza. Argomentavano che bisognafa percorrere quella strada per primi, per far sì che la nuova ricchezza andasse alle classi socialmente più deboli.
E' chiaro oggi che il punto di vista sul nucleare in sè era naif, ma mi colpisce l'attitudine che ne emerge di vivere il proprio tempo, percependo il fermento della società (anche all'operaio piaceva la cinquecento) e soprattutto guardando, sia pure utopicamente, al futuro.
Mi colpisce in senso opposto il commento di Viscido, che fa un test del DNA all'ortodossia di Vendola, e non si domanda come mai gli operai, che non erano e non sono popolo bue, votano il PdL.
Esiste una differenza tra i dogmi e le teorie. Queste ultime richiedono costantemente la fatica intellettuale di confrontarsi con l'esperimento. I dogmi sono meno faticosi, ma ogni tanto scoppia una guerra.

filomeno ha detto...

boh, non ho mica capito le critiche :-(

io ho detto che Vendola rappresenta la borghesia progressista.

che la Sinistra tutta abbia difficoltà a rappresentare il ceto operaio mi sembra solo conferma di quel che dicevo (prima dell'uscita del sondaggio del sole24ore,

che l'amministrare abbia per forza di cose portato a "moderare" le politiche rende ulteriormente vero che votare Vendola non significare alimentare il conflitto anti-Sistema nelle sue forme più dure(per quanto legali).

tra l'altro quello individuato come potenziale elettore di Vendola è proprio il tipico utente del web tendente al progressismo ed il mio post è stato inviato in ambienti molto frequentati da radicali
quindi è, seppur volutamente sembra il contrario, pubblicità positiva per vendola.

ciao

filomeno ha detto...

ps.
grazie dei commenti :-)