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I tagli? Solo alla scuola di Stato
di Simonetta Salcone
Mer, 13/05/2009 - 07:25
Si è concluso venerdi 8 maggio il dibattito parlamentare sul ripristino dei finanziamenti alla scuola paritaria tagliati dai provvedimenti finanziari disposti nel mese di Agosto 2008.
E’ stata approvata la mozione dell’UDC , sono state respinte le mozioni del PD, quella dell’IDV e quella del radicale Turco.
La mozione finale, ma anche il contenuto degli interventi del dibattito e l’andamento dei voti contrari e delle astensioni aiutano a disvelare tutta l’ambiguità delle posizioni delle forze di opposizione.
Per esempio, PD e IDV denunciano i tagli al “sistema dell’istruzione” previsti dalla legge finanziaria, ma si riferiscono con tale definizione al sistema integrato introdotto dalla legge 62 durante il ministero Berlinguer.
Questa legge, inserendo nel pubblico le scuole paritarie, ha aperto il varco alla richiesta di finanziamenti, successivamente riconosciuti dal ministero Moratti, che nel contempo annullava i controlli, le condizioni e le regole per il riconoscimento della parità previste dalla legge 62.
Gli interventi dell’opposizione non distinguono fra scuole gestite da privati e scuole gestite dagli Enti locali (vedi le scuole dell’infanzia istituite dai Comuni direttamente o in convenzione) che sono, comunque, un servizio fornito a tutti, con risorse finanziarie pubbliche e non prevedono l’adeguamento a indirizzi culturali o religiosi particolari.
Allo stesso modo non si distingue fra percorsi di Istruzione e percorsi di Formazione Professionale.
Nessun intervento dell’opposizione, tranne quello dell’onorevole Turco, radicale, fa riferimento al dettato costituzionale che prevede libertà di istituzione di scuole per i privati, purché “senza oneri per lo Stato”.
Su questa mozione, rigettata con 191 voti, PD e IDV si sono astenuti in maniera trasparente.
Il PD si e`asteunto sulla mozione dell’ UDC (poi approvata) e sulla mozione dell`IDV che, come la mozione del PD chiedeva il ripristino pieno dei finanziamenti tagliati alla paritaria.
E non basta, anche l'IDV che vuole presentarsi come l'unica vera opposizione al governo, si pronuncia nella propria mozione a favore del totale ripristino dei finanziamenti e finisce, come il PD, per astenersi sulla mozione dell'UDC
Alcune considerazioni:
•L’opposizione non difende il dettato costituzionale , che può essere oggetto di modifica solo se si apre il dibattito sulla prima parte della Costituzione: siamo, ancora una volta, di fronte alla subalternità verso una maggioranza che modifica , nei fatti , la Carta costituzionale.
•Durante il dibattito tutti, maggioranza e opposizioni, discutono di libertà “delle” scuole e non delle libertà “nella scuola di tutti”: abbiamo già detto quanto sia pericolosa una visione balcanizzata dell’educazione in una società di recente apertasi alla multicultura e attraversata da profonde vene xenofobe.
•Anche l’opposizione accetta i sacrifici della scuola di tutti, quella statale, mentre difende l’integrità dei finanziamenti alla scuola di alcuni :quella scelta da chi può integrare le rette con versamenti privati, da chi trova scuole paritarie nel proprio territorio (ricordiamo che tali scuole sono distribuite in maniera molto diseguale, per tradizione, fra Nord e Sud del Paese e fra centri e periferie delle grandi città).
•Si trascura di considerare che la nostra società tende sempre più a dividersi per censo, per appartenenza, per ideologie, per provenienza etnica: colpire la scuola pluralista in cui tutte le idee e tutte le culture hanno cittadinanza vuol dire aggravare questa situazione.
•Infine, si conferma ancora una volta la subalternità alla gerarchia cattolica la quale chiede ed ottiene prontamente da maggioranza ed opposizione ciò che ritiene giusto per sé e per questo Paese così poco laico. E questo non è neanche un favore fatto alla gran parte dei cattolici;è solo, ancora una volta, un cedimento di fronte a giochi di potere .
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