mercoledì 2 aprile 2014

Mario Francese: Elezioni europee

Cari Compagni, credo ci sia poco da argomentare su queste prossime elezioni europee. Besostri sintetizza bene quando dice: la situazione non è allegra. Schulz-Tsipras, il dilemma è bifido e "cornuto" ma, dato il momento estremamente delicato (e direi anche decisivo se guardiamo al pericolosissimo incedere delle destre nazional-populiste) dobbiamo ragionare tutti con lucida obiettività mettendo un attimo da parte quelle emotività identitarie che purtroppo molti di noi a Sinistra fanno ancora fatica a superare per davvero nei fatti e nei comportamenti, nonostante tante buone intenzioni dichiarate a voce e sulla carta. Votare il pur ottimo Schultz, oggi, in Italia, significa purtroppo sostenere e rafforzare l'avventurismo neo-centrista, iper-liberista ed "autoritario" (sì, dico proprio "autoritario") di Renzi, né più, né meno. E con la linea Renzi in Europa si alimenta solo quella "revanche" della linea blairiano-schroederiana oggi visibilmente in atto nel PSE; una linea che "tanti lutti addusse (e tuttora adduce)" all'intera Sinistra di governo europea ed alla stessa "Europa che volevamo e vogliamo" . Votare Tsipras, oggi, in Italia (al netto delle contraddizioni - e non sono poche, beninteso - insite nella relativa lista) vuol dire quantomeno "scuotere" le Sinistre di governo socialdemocratiche europee che, al di là di documenti ed iniziative encomiabilissime e puntuali, sono di fatto cadute nel torpore politico e divenute preda di un'eccessiva accondiscendenza a logiche ed a pensieri ad esse storicamente ed idealmente estranei, per non dire opposti. Da ciò, a mio modesto avviso ed almeno in Italia, se ne può uscire in un solo modo, quantomeno per limitare i danni della dispersione e fors'anche dell'astensione a Sinistra: individuare e sostenere sui territori quei candidati, sia con Schulz, sia con Tsipras, che offrano e mostrino storie ed obiettive sensibilità e garanzie "di Sinistra socialista democratica, europeista, ambientalista e riformista", indipendentemente, come ovvio, dalla loro origine partitica. Fino a poco fa, da socialista europeo convinto, avevo meditato di astenermi, ma infine ho scelto di votare Tsipras soprattutto perché ho trovato nella sua lista un candidato locale alle europee che risponde ai citati requisiti. Spero che altri compagni facciano come me, anche scegliendo di sostenere Schulz. Fraterni Saluti Mario Francese

22 commenti:

luciano ha detto...


La mia posizione, non senza interno travaglio (perdonate la citazione
dell'ex cav), è praticamente identica a quella del compagno Francese.

Ma, sia chiaro, è una scelta dettata dalla disperazione.

SEL mi ha deluso profondamente con il suo comportamento dissociato e
nostalgico: è entrata nel congresso per consacrare la scelta dell'adesione
al PSE (già formalmente richiesta) e ne è uscita con un fumoso documento che
segna il ritorno alla famiglia della sinistra antagonista. Con ciò facendo
il più stupido dei regali a Renzi, così come la Sinistra Arcobaleno del 2008
fu il più stupido dei regali a Veltroni.

Non imparano mai, non perdono mai l'occasione di perdere l'occasione !

In altri momenti non mi sarei sognato neppure lontanamente di votare la
lista Tsipras, rischiando di eleggere no-tav, veterocomunisti e antagonisti
vari. O di sprecare il voto. E non saprei dire quale è il male minore.

Però ora la casa brucia.

Il PD è rientrato nel PSE dal quale (il Pds-Ds) nel 2007 era uscito con
baldanzosa sicurezza.

Ho seguito i lavori della direzione del PD che ha preso la decisione. Solo
discorsi mortificanti. Mi sembrava di sentire il mio povero papà che mi
esortava ad iscrivermi al Rotary: "lì trovi la gente che conta, per un
giovane professionista è importante ...". Ideali zero, condivisione di una
visione zero: solo tattica e distintivo. Il più rispettabile mi è parso
l'isolato Fioroni, figurarsi, che almeno ha mantenuto le sue posizioni
contrarie per rispetto dei suoi principi democristiani. Chapeau !

La presenza del PD nel PSE non agevola di certo quella trasformazione del
PSE in autentico partito sovranazionale da noi auspicata, ma ha l'unico
effetto di rafforzare le componenti più inclini al cedimento verso il
pensiero unico del mercato uber alles.

Nel contempo Renzi fa strame degli assetti costituzionali. Le costituzioni
non si fanno più per durare secoli, ma per prendere un paio di punti in più
alle europee e per comandare indisturbati anche senza il consenso della
maggioranza degli italiani. Non si abolisce il Senato ma si torna al Senato
Regio, non si aboliscono le province ma si riducono ad orpelli. E non si
riforma il Porcellum, ma lo si perfeziona nei suoi effetti più perversi. Il
tutto in combutta con chi il Porcellum lo ha inventato, con chi senatori e
deputati li comprava all'ingrosso. Cose ben più gravi per un padre
costituente di una banale condanna per frode fiscale ! Il gioco di squadra
PD-FI è ormai sotto gli occhi di tutti ed è quello che consente al bullo
fiorentino qualunque soperchieria, con l'intimidazione dei pochi e quasi
sempre pavidi dissidenti interni (Cuperlo, i giovani turchi ... che pena !)
e con il ricatto sistematico degli alleati.

In questo panorama fosco non me la sento di non votare alle europee, anche
se anch'io come Maurizio Giancola ne avrei tanta voglia.

Mi turerò il naso, mi tapperò le orecchie e voterò la lista Tsipras per dire
che non ci sto, che si è superato ogni limite. Per portare il mio granello
di sabbia per riequilibrare una situazione storta, anche se so bene che ci
vorrebbero valanghe e non granelli.

Destino davvero cinico e baro per un vecchio saragattiano come me ...

Per fortuna anch'io ho trovato un candidato degno qui nel Nord-Ovest: il
compagno Alfredo Somoza, serio socialista di origine argentina fortemente
appoggiato da SEL Lombardia (anche se al congresso era schierato per il PSE
...).

Fraterni saluti.



Luciano Belli Paci


Vittorio Melandri ha detto...

Non ci si può nemmeno permettere di non votare, da tempo infatti fra le piacevolezze di questo paese ci sta che vengono "sequestrati" i voti espressi, figuriamoci in voti "repressi". Per altro non possiamo nemmeno manifestare sorpresa per una situazione che viene da lontano, e a cui anche noi socialisti abbiamo dato in nostro contributo.


Quando a Gargonza l' "Intelligentissimo" ha seppelito definitivamente la possibilità di costruire un "partito nuovo della sinistra", si sono messi giù i "plinti" su cui poi si è edificato quell'aborto catto-comunista che è il PD.

Oggi siamo innanzi ad una sinistra politica italiana, che da decenni ormai perde una battaglia dietro l’altra, ma soprattutto si è fatta conquistare dalla logica del “nemico”, dall’idea che si possa combattere solo sul suo terreno, che “non ci sia più tempo”, che la “politica” possa essere, solo se è “veloce”.

E che conquistare quindi una “testa di ponte” a cui appunto “attestarsi”, fare resistenza, per poter riuscire nell’impresa di far rinascere con la forza delle idee una “politica paziente”, capace di traguardare obiettivi credibili e non solo spendibili in termini di propaganda, sia inutile, sia una battaglia persa in partenza e quindi da non combattere nemmeno.

Anche per questo credo abbia ragione Marco Revelli (il manifesto 2 aprile 2014)a descrivere di par suo il “rozzo stil novo” dell’ultimo prodotto della politica usa e getta, tanto cara alle classi dominanti di tutte le latitudini, geografiche e politiche.

Spero che abbia anche ragione a sperare che la “Lista Tsipras” possa rappresentare un serio tentativo di mirare alla conquista di una…..

“testa di ponte, per tenere quando si dovranno calare le ultime carte”.

Ultime carte che sicuramente quelli della mia generazione, quella della “Carta del 1948”, da non confondere con quello Statuto del 1848 che sembra ispirare i “Forrest Gamp” al governo oggi, non vedremo giocare, ma carte per le quali vale la pena di impegnarsi, ciascuno nei propri limiti, come se le avessimo in mano.

Vittorio Melandri

mario ha detto...

Comprendo e faccio miei il travaglio e la disperazione del compagno Belli Paci al quale mi permetto solo di segnalare che gli indubbi errori di SEL (riconosciuti anche da compagni ad essa iscritti e non di storia socialista e socialdemocratica) sono stati anche il logico portato di un inqualificabile comportamento del PSE che ha tenuto ferma nel cassetto (e la tiene ancora) la richiesta UFFICIALE di adesione ad esso avanzata nel giugno scorso dalla stessa SEL.
Purtroppo siamo di fronte alla solita, tragicomica coazione a ripetere gli errori da parte della Sinistra tutta, italiana ed europea.
Tsipras servirà, se non altro, ad arginare le fortissime tentazioni all'astensione....anche se continuo a sperare in una sua affermazione che dia una scossa decisiva al PSE convincendolo a trasformarsi in un verio e serio partito transnazionale.
Mario Francese

giovanni ha detto...

Buona giornata e buon travaglio a tutti,
iscritto alla mailing list, vi partecipo per la prima volta, per
discutere delle prossime Europee.
Socialdemocratico praticamente PSLIno da sempre, con rammarico e
tristezza devo constatare che ci risiamo, per l'ennesima volta faremo la
fine dei polli di renziana memoria (e stavolta il renziana è proprio
azzeccato).
Idealmente avremmo, credo, tutti voluto una lista pro-Schultz, con
SEL,PSI,Rete Socialista ecc.
Adesso siamo al dilemma.
Schultz è il nostro candidato. A parte qualche sfumatura, credo che
tutti i partecipanti a questa lista dovrebbero sostenerlo.
Purtroppo v'è Renzi di mezzo e turarsi il naso non basta.
SEL ha abbandonato l'aggancio con il PSE e si è lanciata nella lista
Tsipras (scelta suicida, visto anche l'insensato sbarramento).
I socialisti tutti,al solito sono divisi, sparsi e impreparati: qualcuno
con Tsipras (ma contro Schultz), qualcuno con Schultz, (ma con Renzi).
Come soluzione di ripiego, non si potrebbe pensare a un(a) candidato(a)
socialista su cui puntare per ogni circoscrizione, infilato nelle liste PD ?
Fa venire il voltastomaco, ma non abbiamo molta scelta.
Nel PD comunque, visto che alle europee si può esprimere una preferenza,
possiamo trovare anche persone decenti e vicine (penso a Panzeri, nei
cui dibattiti sull'Europa non mi sembra distante da quanto si discute qui).

In sintesi, come si fà a non votare per il socialismo europeo, quello
cui tutti noi facciamo riferimento, perché c'è il Renzi di mezzo?

Fraterni e sconsolati saluti

Giovanni Sora

Marco ha detto...

vorrei rappresentare la mia esperienza da militante (scrivere dirigente sarebbe troppo) socialista. Dopo il desolante CN del PSI dello scorso 29 marzo, registro che il Segretario del Partito che fu il riferimento del Socialismo europeo in Italia, si è legato mani e piedi al PD in cambio di qualche ulteriore strapuntino per sè e per qualcuno del cerchio magico. Abbiamo votato contro le sue assurde posizioni, ma eravamo minoranza. Condivido molto il ragionamento fatto da Luciano Belli Paci ma non le sue conclsioni. SEL avrebbe potuto davvero rappresentare il riscatto di un nuovo Socialismo ed un monito per tirare l'asse a sinistra rispetto al PSE; molti Compagni socialisti avevano sperato nell'ingresso di quel movimeto politico nella casa socialista. Ci avrebbe permesso di mettere sotto scacco il nostro Partito; costringere di convergere per una lista comune (come nel 2009) e far crescere il germoglio di una nuova forza Socialista a sinistra del PD. (Ricordo ancora come se fosse passato un mese, un memorabile comizio fatto con Niki e Marco Di Lello -nel 2009 con Sinisra e Libertà- su di un palco a Lecce ed una folla oceanica di fronte a noi entusiasta ed al contempo meravigliata per la straripante partecipazione).


Così non è stato. Così non è, per i motivi descritti da Luciano.

Non voterò la Lista Psiras, in linea di massima, perchè, così come fu per la lista Arcobaleno, non supererà lo sbarramento previsto e perchè rivedo in quella compagine una cultura trita e ritrita che puntualmente (non so come sia mai possibile) rinasce dalle ceneri e che la storia, prima che l'elettorato, si è incaricato di cancellarla.

Cosa fare allora?

Ritengo che l'unica starada possa essere quella di dedicare il proprio voto alle persone autenticamente socialiste (non so se nella lista Psiras ci siano) come ad esempio possa essere il Compagno Pittella che non concosco personalmente e che ritengo possa essere uno dei riferimenti del Socialismo che verrà.

Fraterni Saluti
Marco Ligori

francesco ha detto...

Votare Tsipras significa correre il rischio di contribuire - in caso di superamento dello sbarramento - all'elezione di qualche esagitato terzomondista no-TAV, che considera la Socialdemocrazia come il peggiore dei mali.

Votare PD significa certamente sostenere Schulz, ma anche esprimere un voto che verrà speso, in Italia, come una manifestazione di consenso acritica verso un Renzi violentatore della Costituzione e spregiudicato promotore di leggi elettorali canaglia.

Nell'una come nell'altra compagine ci sono certamente - nelle diverse circoscrizioni -persone degne di rispetto e di stima, che sarebbe bene arrivassero a Strasburgo. Ma in entrambi i casi ci sono delle contro-indicazioni nel votare per le liste in cui questi compagni e queste compagne sono candidati.

Che fare dunque? Sinceramente io non ho ancora deciso. Per cui il mio travaglio si protrae.

Trovo peraltro un esercizio inutile anche quello di stare a recriminare sulle responsabilità della mancata creazione - che molti di noi avevano invece auspicato e richiesto - di una lista di Sinistra pro-Schulz e non PD. E' ovvio che quell'operazione sarebbe stata una cosa sensata da fare. Ma ha senso arrovelarsi sulle colpe di questa opportunità lasciata sfumare? Solo in parte, anche perchè le responsabilità stanno un po' dappertutto. SEL, ad esempio, ha perso certamente un'occasione storica in questa circostanza e ha preferito seguire il solito richiamo della foresta antagonista. Il PSI, che questa volta sembrava un po' meglio orientato (dopo aver perso in passato innumerevoli altre chances) non ha sua volta saputo resistere all'ennesimo richiamo del piatto di lenticchie e delle pulsioni governative : e così si è adeguato al ruolo di servo sciocco ed inutile di questo PD, accettando di entrare in modo sostanzialmente supino (sia pure con blande differenziazioni su singoli temi) in questo governo ed in questa maggioranza.

Errori su errori insomma. E da parte di tutti.

Accapigliarsi su chi ha sbagliato di più non mi pare esercizio costruttivo.

Non resta allora che il formulare il flebile auspico che tutto questo possa almeno servire da lezione per il dopo: si unifichi cioè l'area socialista (evitando possibilmente le rivendicazioni sciocche di primogeniture, o gli atteggiamenti stucchevoli e dannosi da primi della classe); si crei un polo di Sinistra credibile e serio, aperto e plurale; si dia vita ad un nuovo CLN che ponga le condizioni per un'alternativa sensata alla deriva neo-gelliana cui il PD sembra essersi tanto baldanzosamente avviato; si ingaggino battaglie puntuali e ficcanti su singoli temi.

Ma si arriverà a qualcosa di simile? Viste le premesse, c'è in vero da dubitarne. "Deus quos vult perdere caecat": Dio rende ciechi coloro che vuole perdere. E il panorama politico attuale sembra dominato - a Sinistra - da una folla di figure che ancora continuano a brancolare confusamente nel buio.

Un saluto,

Francesco Somaini

peppe ha detto...

anche io a grandi linee condivido la posizione di Luciano Belli Paci. Mi
sarebbe piaciuto (e sarebbe stata una cosa sensata ) se SeL avesse presentato
una sua lista
in appoggio a Schulz sia pur dialogante con Tsipras. Ovviamente tutti noi
abbiamo difficoltà a sostenere Schulz se questo poi significa votare PD e di
fatto dare un appoggio
politico a Renzi. Purtroppo queste elezioni saranno tutte giocate in un clima
di provincialismo all'italiana. Questa è la vera tragedia. E non è facile
assumere una posizione. Meno male
che Luciano ha un buon candidato da votare....io potrei sostenere Gianni
Pittella ma sinceramente ho un blocco nel votare PD. Non lo so.

simone ha detto...

Condivido largamente l'analisi di Luciano, ma le mie conclusioni sono diverse.
Voterò per Martin Schulz, cercando di argomentare la mia scelta.

1. Ricordiamoci che si tratta di elezioni per il Parlamento Europeo, e non per lo squallido cortile di casa nostra.
2. "Uno spettro si aggira per l'Europa", ed è quello del populismo xenofobo e tendenzialmente antidemocratico, che soprattutto nei paesi dell'Est assume le sembianze di un nazionalismo di stampo neofascista e antisemita.
3. Temo che la Lista Tsipras, alla quale vanno le mie simpatie e a cui auguro il più ampio successo elettorale, rischi di far la fine della Sinistra Arcobaleno, e non sia in grado di contrastare le gravi tendenze di cui sopra.
4. Schulz rappresenta il meglio della tradizione socialdemocratica classica (alla Willy Brandt, tanto per intenderci), e non può certo essere annoverato tra i fautori del modello blairiano.

Controindicazioni:

1. Non c'è dubbio che un'eventuale affermazione del PD suonerebbe come un avallo alle politiche di quel partito, e spingerebbe lo scriteriato megalomane che lo guida a proseguire su quella strada. In effetti se si trattasse di una consultazione a livello nazionale, non avrei dubbi nel votare SEL.
2. Temo che a Strasburgo, dopo le elezioni e pur in presenza di possibili soluzioni diverse, ci si avvii al solito pateracchio consociativo PPE-PSE, nel quale la parte del leone sarà naturalmente svolta da Frau Merkel e dai suoi accoliti. Purtroppo una buona fetta del socialismo europeo, per convinzione ideologica o per mancanza di fiducia nei propri mezzi, è subalterna alla visione che mescola rigorismo e liberismo, con tanti saluti al welfare e alla solidarietà sociale. Eppure intendo dare un'ennesima possibilità di riscatto al PSE, confidando nell'elezione diretta del presidente della Commissione europea, che almeno in teoria potrebbe provocare una rottura del meccanismo consociativo.

Cari compagni, come vedete i dubbi sono tanti...
Mi ha convinto definitivamente l'appello di Ulrich Beck a favore di Martin Schulz (Votate Europa! Solo la democrazia può fermare la paura, pubblicato su Repubblica del 27 febbraio), firmato da alcuni degli intellettuali più in vista del progressismo europeo: tra gli altri Bauman, Delors, Habermas, Morin, Touraine.

E comunque onore al compagno Belli Paci, che da saragattiano storico si ritrova alla sinistra di (quasi) tutti noi lombardiani!

Simone Zecca


P.S. Se non altro con questo endorsement darò una piccola soddisfazione al vecchio amico Lorenzo Borla...


felice ha detto...

Complessvamente nella sinistra italiana a star fermi ci si trova a sinistra quasi estrema. Un giovane elettore di rifondazione ora è quasi tentato da Renzi perché "ha introdotto novità nel gioco" e nel 2008 mi ricordo comunisti trinariciuti che turandosi il naso ( cosa non semplice con tre narici) hanno votato utile per Vertoni per battere Berlusconi.poiché malgrado loro

Berlusconi ha vinto, sarebbe stato meglio dare una lezione al PD, forse ci troveremmo in una migliore situazione. Comunque basta dare la colpa agli altri: la sinistra italiana è la più debole e confusa d'Europa. Se non è credibile non avrà con dico egemonia, ma almento possibilità di influire sugli avvenimenti.






Felice C. Besostri

edmondo ha detto...

Cari compagni,


oggi il PD ha presentato il simbolo per le europee, con dentro il logo PSE e nessun altro nome.


Da quanto mi risulta, nelle liste del PD-PSE ci saranno anche candidati del PSI (forse la notizia non è ancora ufficiale).


Mi fa piacere questo endorsement di Simone Zecca che invita a votare per Schulz, quindi per il PD-PSE.



Peraltro, come ci ha ricordato Claudio Bellavita rispondendo ad altra mail, non è detto che la lista Tsipras riesca a presentarsi in Italia...


Io personalmente voterò, senza turarmi il naso, per il PD-PSE sostenendo così Schulz, oltre che Renzi.


Penso ci saranno socialisti da portare al Parlamento Europeo: al Sud Gianni Pittella, magari nel Nord-Ovest la nostra Pia Locatelli!


La mia posizione è la logica conseguenza dell'iniziativa 'Innovatori e Socialisti con Renzi' lanciata l'estate scorsa.


Renzi, appena diventato Segretario del PD, ha fatto la scelta di entrare nel PSE dimostrando che la nostra iniziativa aveva colto nel giusto.

Mi auguro che molti altri compagni della mailinglist del Rosselli votino per il PD-PSE il 25 maggio. Fraterni saluti


Edmondo Rho





luigi ha detto...



Questo assioma non mi pare corretto ... poi è un rischio
inaccettabile che un esagitato terzamondista no-TAV ... faccio notare
che mi sento molto esagitato in questa fase pre fascista-neoliberista
di Renzi ... inoltre ... sono anche no-tav, dunque, vi sembra proprio
un così grosso rischio ? Io mi preoccupo del renzismo napoleonico che
si sta palesando ... e mi metto tra gli esagitati contro ... anche
contro l'attuale PSE ... ultimo contro Hollande che invece di
imparare la lezione e riportare il PS francese nonchè il governo su
posizioni di sinistra radicali contro la troika & C., persiste nelle
politiche bliriane ancora neoliberiste.




Ecco che ritorna il pensiero saggio di Somaini ... ma che non si
flebile ma forte l'auspicio ... e non solo si ingaggino battaglie
puntuali su singoli temi ... ma in generale per salvare la
Costituzione contro l'obbligo di paraggio di bilancio in
costituzione, per difendere la democrazie ...
ma senza un parlamente europee in cui Schulz abbia la necessità di
farsi appoggiare dai parlamentari della lista Tsipras invece che
fare la colazione don il PPE nulla di questa saggia proposta potrà
attuarsi in concreto in Italia.
Infine ... nella lista Tsipras c'è il nostro compagno di MIlano
Alfredo Luis Somoza ... socialista verace non certamente avverso alla
socialdemocrazia europea ma quella di Olof Palme mica dell'attuale
PSE .. io faccio campagna per lui e voi ?
Un dialogante perplesso saluto socialista di sinistra.
Luigi Fasce



paolo ha detto...

Caro Edmondo,

io la vedo così: Renzi ce lo abbiamo e, per ora, dobbiamo farcene una ragione. “Fuori dal PD non c’è salvezza”, la sinistra alternativa (anche al netto dei propri errori, che aggravano la situazione) è pura testimonianza, conterà meno di Casini o Monti rispetto alla destra. (Accetto scommesse, questo lo dico rivolto ad altri amici della m-l). Tentare di fare lo sgambetto a Renzi oggi, con la guerriglia organizzativa, può piacere o meno, ma non ha prospettive di successo a breve. Il Civatismo è il peggio, salvarsi l’anima personale senza cambiare una virgola. E allora? Approfondire, conservare la capacità di distinguere, cercare di spingere verso il meglio e frenare il peggio (che è quel che dice Orfini). Valutando le scelte di Renzi, secondo me:

- Gli annunci di politica economica sono ottimi, la linea migliore fra tutti gli ultimi governi (Prodi non escluso, anzi!)

- Jobs act e riforma elettorale sono bruttissimi (anche se qualche singolo provvedimento merita di essere salvato), cioè evidenziano una linea politica inaccettabile.

- La riforma del Senato è tecnicamente insensata – cioè va rifiutata non perché viola una qualche sacralità della Costituzione (posizione Rodotà e soci) ma perché produrrà/produrrebbe un pasticcio inefficace persino a produrre gli effetti che le si attribuiscono. Quanto ai firmatari dell’appello, dove erano, cosa hanno detto, quando abbiamo votato la riforma dell’articolo 81, la costituzionalizzazione del pareggio di bilancio?

“Socialisti per Renzi” mi pareva una contraddizione in termini l’autunno scorso e continua a parermi tale, anzi semmai certe cose sono peggiorate. Io direi: “Socialisti nel PD, nonostante Renzi”. Si può, credetemi, si può.

Paolo

franco ha detto...

No non si può, su quel versante non c'è prospettiva se non di subalternità al liberismo senza raccogliere neppure una briciola di rappresentanza politica di sinistra. Serve, prima di tutto, l'autonomia e - in questa fase . un'opposizione politica e sociale netta, precisa, senza sconti, non arroccata ma propositiva su progetti, proposte, programmi alternativi. Grazie per l'attenzione Franco Astengo

edmondo ha detto...

Caro Paolo e cari tutti,

noi ci siamo chiamati “Innovatori e Socialisti con Renzi” (non "per", sottile ma importante distinguo) e non mi pare una contraddizione in termini.

Rispetto all’autunno scorso ci sono tre novità importanti: 1) Renzi è diventato Segretario del PD; 2) Renzi è diventato anche Presidente del Consiglio; 3) Renzi ha fatto entrare il PD a pieno titolo nel PSE.

Quindi, dal punto di vista dei Socialisti che avevano firmato il nostro appello, va tutto come avevamo previsto: anzi, semmai certe cose sono migliorate, direi... E quindi allo slogan di Zinna: “Socialisti nel PD, nonostante Renzi” rispondo con il mio “Socialisti nel PD, grazie a Renzi”.


Poi, si può essere d'accordo o in disaccordo nel merito su cosa propone e cosa fa Renzi (capita che le due cose non coincidano) ma se non altro un merito ce l'ha, e i socialisti che leggono questa mailing list dovrebbero riconoscerlo: scusate se è poco, ha posto fine all'egemonia comunista sulla sinistra italiana (fatto ancora più importante della storica adesione a pieno titolo del PD al PSE).


Se mi permettete una battuta, che riprendo peraltro da un noto politico di centrodestra: "Con Renzi, dopo tutti i comunisti che mangiavano i bambini, finalmente un bambino ha mangiato i comunisti!"


Fraterni saluti


Edmondo Rho

Renato ha detto...

Personalmente sono dell'idea che Renzi, più che porre fine all'egemonia comunista sulla sinistra italiana, abbia definitivamente cancellato quel poco di "sinistra" che ancora sembrava essere presente tra le forze del c.d. "Arco costituzionale" italiano!

Se questa scomparsa è di conforto a Rho ed a altri come lui, per me - da sempre socialista e da sempre "di sinistra" - è una vera jattura.

Renato Fioretti

francesco maria ha detto...

Io sono una presenza per certi aspetti "anomala" in questa mailing list, viste e considerate le mie posizioni in parte "montiane" (dico per semplificare).


Detto ciò, solo per darvi una testimonianza in più, devo dire che capisco i molti disagi e le difficoltà del votare Pd. Anche io sto pensando seriamente di non votarlo, per evitare di supportare con il mio voto alla strategia dell'attuale Presidente del Consiglio.


Forse se ci fosse stata una lista "liberalsocialista", avrei potuto prenderla in considerazione (anche se rimango un po' perplesso quando sento alcune soluzioni proposte "da sinistra", per es. per rimanere in ambito europeo, una certa troppo facile citazione degli Eurobond come soluzione a tanti problemi)


Non so se potrei essere un militante di un partito LS, anche perché ho grosse difficoltà a "militare"; certo sarebbe bello poter avere una opzione in più per non dover scegliere fra un nuovo partito personalista e un "centro" che a volte appare troppo liberista anche per uno come me :-)


Tsipras - date le specificità italiane - non riesco a prenderla in considerazione (anche se un suo successo a livello europeo potrebbe essere utile).


Magari alla fine voterò Alde... magari non voterò...


Perché poi bisognerebbe discutere su questa "illusione ottica" della "scelta" del Presidente della Commissione, quando questa scelta in realtà non avverrà...


Ciao a tutti, scusate l'intervento non molto di sinistra :-)


Francesco Maria



("(...) Quest'anno, almeno in linea teorica, gli elettori avranno la possibilità di eleggere anche il futuro Presidente della commissione europea. In linea teorica perché in verità non è stabilito per legge. Secondo il Trattato di Lisbona, il Parlamento Europeo eleggerà il Presidente della Commissione Europea (capo dell'esecutivo) sulla base di una proposta fatta dal Consiglio europeo, "prendendo in considerazione le elezioni europee". E c'è già chi ha messo le mani avanti in merito. Nonostante questo, ci sono alcuni candidati palesi alla presidenza (...)"http://www.polisblog.it/categoria/elezioni-europee-2014 ).





anna ha detto...

cari Compagni, se posso esprimere il mio parere...- l'unico punto sul quale sono assolutamente d'accordo è l'ipotesi di sostenere convintamente un Socialista alle europee : Felice Besostri. sono disponibile a sostenere solo lui in una lista del...pd :-( - su Pittella, vi invito a riascoltare le sue dichiarazioni ....dubito che un socialista possa essere d'accordo! lo stesso su renzi: men che meno è socialista! oserei dire l'esatto opposto. forse ricordo male, ma mi sembrava che il pd avesse chiesto l'adesione al PSE ben prima che arrivasse l'enfant prodige! una cosa è certa, renzie ha chiesto e preteso il cambio della definizione....non più "solo" Socialisti :-( - la scelta del simbolo da presentare alle elezioni europee la dice lunga sul rapporto del pd col Socialismo europeo...più piccolo di così, PSE non potevano scriverlo!!! credo che se avessero potuto, lo avrebbero eliminato del tutto...e il psi che fine ha fatto? n.p. - il pd renziano dimostra solo una cosa: arroganza totale e spregio assoluto per le battaglie Socialiste, prima fra tutte, correggetemi se sbaglio, la rappresentanza del Popolo Sovrano. mi pareva di ricordare che i Socialisti sostenessero da sempre il Proporzionale (puro), unico mezzo per dare rappresentanza a TUTTI i cittadini...così come sancito dalla Costituzione. il pd renziano sposta invece la centralità su una cosa che non c'entra nulla con questo: la governabilità a totale scapito della democrazia...l'italicum è l'ennesimo tradimento verso gli Italiani, contro la quale ci voleva una bella levata di scudi, a partire da TUTTI i Socialisti, nessuno escluso...invece...

- sulla candidatura di Pia Locatelli....sarebbe sbagliato per due motivi validissimi


non ho ancora deciso se e chi votare alle europee...è la prima volta che mi capita dal 1978...se continua così quel giorno andrò al mare...mai votai il pd e non trovo motivi per farlo ora...

fraterni saluti socialisti anna

luigi ha detto...

Si mi garba di fare questa discettazione ...
Noi perdenti fin dal tempo sotto il fascimo ... Matteotti, Rosselli,
ecc., ecc., ah ma perchè i nostri Padri socialisti sotto il fascismo
hanno preferito essere perdenti e farsi ammazzare torturare
imprigionare invece di stare comodamente con il vincitore
nazifascista. Chissa perchè ... solita sindrome del perdente.
Poi dopo il 1948 vennero tempi migliori.
Ma qualcuno voleva coerenza socialista per non ripetersi corsi e
corsi neocapitalisti.
Il PSIUP qui citato come simbolo di perdente ... vedeva chiaro ... ma
è stato anch'esso perdente ma non per questo fallito.
Falliti sono stati i comunisti dopo il 1989, ma anche suicidi i
socialisti europei al governo negli ultimi dieci anni di fine
novecento che il modello economico socialdemocratico europeo di cui
erano i rappresentanti invece di esaltarlo e lo hanno vigliaccamente
liquidato.
Fallito è il vincente Renzi che non fa fatica ad aderire a questa
deriva blairiana del PSE ... fallito Holland l'esempio lampate di
attualità.
Preferisco il ruolo di perdente che quello di vincente con Renzi e il
suo PD/pse.
Per me piupsino è un complimento.
Ovviamente voto e faccio votare nel limite delle mie possibilità la
lista Tsipras con tutti compagne e compagni di sinistra diversamente
declinati contro il neoliberismo trionfante e tutti coloro che sono
sul carro del vincitore.
A Serse vincitore con il suo sterminato esercito preferisco il
perdente Leonida e i suoi 300 spartani.
Meglio stoico morto che cinico morto vivente.
Un dialogante franco saluto socialista di sinistra.
Luigi Fasce

lorenzo ha detto...

Caro Belli Paci, non ricordo chi di recente rammentava gli avvertimenti di La Malfa di circa quarant’anni fa: Come vedi siamo ancora qui... e ogni giorno ci riserva il peggio del giorno precedente. Ho l’impressione che ci sia una netta divaricazione tra il mondo reale che va per conto suo (ovviamente tutto sbagliato, secondo noi, tutto da rifare) e il mondo come invano lo vorremmo secondo i nostri parametri. Temo che questa attitudine al peggio esaurirà col tempo le proprie batterie, per la scomparsa delle generazioni che la coltivano... Io credo che tanti livori e tanti malumori e tante tetraggini vengano riversate nel blog del Rosselli anche a causa dalla frustrazione dei sogni svaniti. Non conosco l’età media dei nostri interlocutori, ma suppungo che sia piuttosto elevata. Tanto varrebbe invecchare con l’animo in pace. Abbiamo fatto quella che la coscienza civile ci dettava, e di questo dovremmo accontentarci, guardando con interesse, ma dal di fuori, quello che succede. Cordialmente. Lorenzo Borla

piero ha detto...



Buonasera io rispondo cosi’ perché non ho pazienza, i cambiamenti sociali ed economici vanno spesso al di la della vita umana che è molto meno lunga di quel che si pensa quindi se uno pensa di cambiare il mondo secondo il parametro temporale della sua vita è meglio che si dedichi ad altro. Cordialmente Piero Ferrari



maurizio ha detto...



A proposito di malumori, tetraggini e frustrazioni varie desidero porre una domanda, cui mi piacerebbe rispondesse qualche compagno se riterrà opportuno farlo: è più tetro e frustrato chi non accetta la visione dominante e continua, magari inutilmente, a discutere e a polemizzare o chi invece si è talmente rassegnato ed adeguato da considerare la Costituzione un optional, come dice Felice Besostri, il DEF un'indicazione veritiera ed attendibile e il Jobs Act una proposta accettabile, non solo in termini di giustizia e di diritti, ma anche di utilità per incrementare l'occupazione e lo sviluppo? Così, tanto per sapere.
Maurizio Giancola



claudio ha detto...

C’è in questa lista, e in altre di discussione tipo il Network di Turci un atteggiamento tipo “noi siamo gli equivalenti di Giustizia e Libertà, mentre in Italia sta avanzando il fascismo, impersonato da Renzi”. Sono contento della vostra autostima, che non mi sembra molto condivisa dall’elettorato : io spero che Tsipras superi il quorum, ma non è detto, anche perchè molti proclamano la loro astensione: due cose, sinistra radicale senza quorum e devastata dall’astensionismo che mi sembrano un vulnus alla democrazia.
Ma io mi permetto di sperare anche che Renzi riesca in pochi mesi a fare alcune delle riforme su cui si cazzeggia, rinviando all’infinito, da più di 30 anni (aveva cominciato Craxi, a parlare e non fare, di grande riforma). Renzi non è una meraviglia? sarà, anche la CGIA di Mestre sono 4 gatti, però tutta Italia aspetta da loro gli aggiornamenti sulla situazione e le prospettive economiche , che i potenti centri studi delle banche, di confindustria e del sindacato non sono capaci di fare tempestivamente e su un universo credibile.
Attenzione , non ho citato Mestre a caso, perchè come ci spiegava sabato Berta, il Nord Est ha individuato una linea di sviluppo basata su piccole aziende sensibili all’innovazione, in continuo movimemto e aggiornamento, che comprende anche piccoli fallimenti e disastri vari. Con un’occupazione altamente scolarizzata, che ormai sta diventando la caratteristica anche delle grandi aziende che però operano tutte in stabilimenti di medie dimensioni. Intorno ai quali continua l’insistenza per mantenere delle casse integrazioni straordinarie che sono ormai il salario minimo garantito per chi è fuori dal processo produttivo, ma prima c’era, mentre per quelli che non c’erano non c’è niente.
Le grandi fabbriche, su cui si è costruito il movimento operaio, non stanno più in occidente, e anche in oriente non si sa quanto dureranno, forse si sposteranno in Africa e Sudamerica, ma sempre evitando la concentrazione di troppi operai, che prima o poi diventano una forza sindacale e politica, quindi stabilimenti piccoli e medi e molta logistica come insegnano le maquiladoras del Messico e Centro America, che gli USA vorrebbero imporre all’Europa del Sud con il TTIP, che dovrebbe essere il vero argomento della campagna elettorale delle europee, e non il festival delle antiche retoriche e del ritorno al passato. Che non era così bello da averne nostalgia. Per cui, se vogliamo guardare avanti e non all’indietro, dovremmo studiare più la logistica, che è l’anello debole di questo tipo di sviluppo, e non rimpiangere l’operaio-massa che non esiste più.