16/05/2009
Attilio Mangano, articolo 18
i giornali di oggi riparlano di colpo di MARCO BIAGI, il consulente giuslavorista ( socialista e cislino) ucciso dalle Brigate Rosse perchè secondo loro colpevole di voler peggiorare lo sfruttamento del lavoro con le norme sul famoso articolo 18. Una prima notizia riguarda le scuse che FRANCESCO CARUSO ( allora deputato indipendente del PRC) ha fatto alla famiglia Biagi per avere definito assassino Biagi " le cui leggi hanno armato i padroni". Forse la denuncia per diffamazione intentata dalla vedova, vinta con richiesta di risarcimento pari a 600.000 euro lo ha convinto a mutare atteggiamento, ma quel che più conta è che ha dichiarato che oggi non direbbe più queste cose e che è pronto a fare il volontario ovunque loro indichino e che questo è il suo modo di scusarsi e di non monetizzare il dolore che ha provocato.
Ancora più interessante è il commento di PIETRO ICHINO ( " Il sindacato e il crollo di un tabù", sul CORRIERE di oggi) sul fatto che improvvisamente, nel corso degli ultimi quindici giorni,è crollato il tabù dell'articolo 18 da parte dei sindacati. Ichino cita infatti una serie di dichiarazioni di importanti dirigenti della CGIL e di altri sindacati in cui viene proposto l'ingresso a lavoro" per tutti con un contratto a tempo indeterminato, con un periodo di prova di sei mesi, seguito da due anni e mezzo nei quali la protezione contro il licenziamento è data soltanto da un indirizzo in denaro; poi, dal quarto anno, la "stabilità reale" garantita dall'art. 18.". La famosa concezione della FLEXSECURITY, che era alla base delle elaborazioni di Biagi e che veniva criticata con indignazione da COFFERATI e dalle mobilitazioni di massa di allora viene adesso rivalutata e presa in considerazione perfino come modello che potrebbe iriguardare il nuovo piano industriale della Fiat con Marchionne. " il sindacato sembra dunque voler scrollarsi di dosso l'immagine di forza conservatrice " osserva Ichino ma certo è ancora presto per capire e discutere meglio l'insieme, quel che conta è che comincia a essere ripensata l'intera vicenda dell'articolo 18 dopo le lacrime e sangue che la hanno accompagnato. Posso cominciare a togliermi il sassolino dalla scarpa per invitare a capire chi aveva ragione e chi aveva torto.Onore a Marco Biagi,il cui progetto riformista e innovativo, di cui è certo legittimo discutere ancora per correggerlo o muovere delle obiezioni ma non più per fraintenderlo, divenne un ingiusto bersaglio , vittima dell'odio e dell'ignoranza di una stagione non proprio gloriosa.
1 commento:
Certo, sarebbe anche meglio che PRIMA i precari avessero (almeno) accesso allo stesso pacchetto welfare dei lavoratori a tempo indeterminato. O anche questo è conservatorismo ?
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