giovedì 21 agosto 2008

Morire per Tbilisi?

Ferragosto non ha impedito a molti di interrogarsi sulla questione Georgia e sulla posizione politica da assumere verso l'appello dei giovani socialisti della Georgia che abbiamo diffuso e che ha fatto da "detonatore", come si vede dagli interventi messi in fila nel file allegato.La maggior parte degli intervenuti , con articolati ragionamenti , hanno effettuato analisi ed espesso una posizione che potremmo definire di "equidistanza tendenziale" tra l'orso Putin e lo sciagurato Shakadzvili , se mi si perdona la banalizzazione della sintesi su interventi che banali non sono affatto.Si ripropone l'eterno problema degli europei , colti , democratici, spesso socialisti, che aborriscono le dittature imperiali , ma che guardano con diffidenza ai neofiti del culto delle libertà, che sono sempre maleducati, rumorosi e quasi sempre cialtroni tendenti più a delinquere che a progredire . Il georgiano Shakadzvili è già meglio degli impresentabili Kaczinsky , dei torbidi Yushenko e Tymoshenko , forse anche degli inquietanti baltici sempre in odore di razzismo , per non parlare dei serbi in perenne odore di crimine di guerra o dei capibanda albanesi che , novelli Al Capone, cercano di far dimenticare il proprio passato vestendosi con gessato Palermo e facendosi chiamare Predisente invece che boss, ma non vi è dubbio che, fosse un cittadino di un Paese Ue, attirerebbe l'attenzione di polizie e procure come il miele gli orsi .Il mio personale parere è che di fronte all'agosto di Tbilisi e Gori ci si debba comportare come suggeriva dovesse comportarsi un giudice all'inizio del giudizio il grande penalista partenopeo Arangio Ruiz : " Quello che dovete capire subito , senza farsi distrarre da tutte l'ammuina del processo è una sola cosa : Addò sta o'fetiente ? Perchè un fetente c'è sempre e , se come spesso accade , tutti e due sembrano farabutti camorristi , ricordatevi che , nel caso in questione, comunque c'è ne è uno che è più fetente dell'altro. Capito quello , occupatevi delle prove e del diritto ".Non è il metodo che abbiamo applicato , per esempio , nel caso del Vietnam ? Il compagno Giap era un comunista cattivo anche quando combatteva per la sua indipendenza, ma non siamo pentiti di aver scelto lui, in quella occasione, di fronte agli Usa del Tonchino e di MyLay , no ? E se Guantanamo è una vergogna che non considereremo mai abbastanza espiata da Bush e Cheney , non per questo pensiamo che la parte giusta sia quella di Sheik Muhmmad, sottoposto barbaramente al "waterpooling" , ma che resta sempre l'architetto dell'11 settembre e colui che ha decapitato personalmente il giornalista ebreo americano Perle , no ?A me pare non ci siano dubbi nell'individuazione del "fetente maggiore" nel caso in esame .Franco D'Alfonso-- Club Porto-FrancoMilano

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