venerdì 5 settembre 2008

georgia

dal sito della delegazione italiana nel pse

GEORGIA: L'EUROPA TROVA UNA VOCENella complessa partita che si sta giocando nel delicato scenario del Caucaso, su cui è impegnata la presidenza di turno dell'Unione e gli esecutivi degli stati membri, si inserisce la voce del Parlamento europeo, che ha cercato di indicare le politiche da seguire per una soluzione duratura a...[Leggi Tutto >>]

1 commento:

Anonimo ha detto...

Premetto, a scanso di equivoci, che non ho mai avuto particolare simpatia per l’URSS comunista e neppure ne nutro per la Russia di Putin. Ma mi domando: è saggio e corretto sistemare radar e missili alle frontiere della Russia, o si tratta di provocazioni che inducono il gruppo dirigente moscovita ad adottare misure di reazione e provocano inutili tensioni tra la Russia e l’occidente? Non sarebbe il caso di suggerire ai più o meno piccoli paesi confinanti con la Russia, dove tra l’altro coabitano regioni a maggioranza filo-occidentale e regioni a maggioranza filo-russa, di adottare politiche equidistanti, amichevoli sia nei confronti dell’Europa che della Russia, anziché spingerle a chiedere l’adesione all’UE ed alla NATO, creando i presupposti di una sindrome da accerchiamento in Russia? Non è immaginabile giungere ad accordi internazionali che soddisfino le esigenze occidentali e quelle russe e garantiscano questi piccoli paesi di confine, rinvigorendo così la distensione internazionale? Mi piacerebbe avere motivate risposte da chi ne ha le necessarie competenze. Grazie e cordiali saluti. Giovanni Baccalini