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giovedì 11 settembre 2008
Siracusano: i ragazzi di Salò, i picciotti della mafia
I ragazzi di Salò, i picciotti della MafiaLe polemiche di questi ultimi giorni possono alle nostre latidutini indurre ad altre riflessioni.Il sindaco della Capitale e il ministro dell'interno hanno parlato dei ragazzi di Salò, che, in buona fede, si sono trovati dalla parte sbagliata ma hanno combattuto con coraggio e vanno ricordati.Quasi a dire che chi era dalla parte giusta, chi ci ha concesso la possibilità di un paese liberato con solo dagli anglo-americani, si è trovato dalla quella parte quasi per caso.Qualcuno ha detto che in fin dei conti avevo 16-20 anni erano stati figli della lupa, balilla, erano cresciuti in quel brodo culturale e che quindi è stato quasi inevitabile che si trovassero da quella parte. E poi hanno combattuto con fierezza, con orgoglio...Se nasci in Sicilia, in uno dei tanti quartieri degradati. Se da bambino giochi a pallone per strada e vedi le prime sciarre (risse), pugni, qualche coltello.Se da ragazzo stai in piazza e ti chiama il boss del quartiere e per "fargli un favore" "per consegnare questo pacchetto", ti da 50/100 euro.Se ha 15/20 anni sei braccato perchè drogato e hai bisogno di soldi, perchè non c'è lavoro e allora bisogna darsi da fare.Se hai visto i tuoi amici entrare e uscire di galera e non essere banditi dal consesso sociale anzi, se quel tuo compagno di classe è morto per overdose. Allora anche tu sei stato figlio della lupa, balilla, bravu picciotto. Anche tu sei cresciuto in quel brodo culturale. E quando scorazzi con la moto, magari con un "ferro" in tasca, o elabori un percorso per evitare un posto di blocco, ti muovi con fierezza, con orgoglio. E quanto sono fieri ed orgogliosi gli estortori, i killer. Rischiano la vita. Si sentono vivi, forti.Scegliere da che parte stare, è una scelta. I condizionamenti ambientali non possono diventarne una giustificazione.Non ci possono essere confusioni. Neanche a tanti hanni di distanza. Da bambini Falcone e Borsellino giocano nel campo del loro quartiere con i futuri mafiosi, ci sono i casi della vita, non siamo tutti eroi, ma non ci possono essere confusioni.Domenico Siracusano- Messina -
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