dal sito www.aprileonline.info
I secoli contati del capitalismo
Franco Bianco, 03 giugno 2008, 13:57
L'analisi Intervenendo alla presentazione dell'ultimo libro di Giorgio Ruffolo, Walter Veltroni cade in contraddizione quando, pur condividendo la diagnosi di pericolo di catastrofe ambientale che incombe sull'umanità, continua a proporre "la crescita" come strumento di avanzamento delle società
Lo scorso 26 maggio c'è stato un intervento interessante di Veltroni, in occasione di una presentazione del bel libro di Ruffolo "Il capitalismo ha i secoli contati" (l'intervento è visibile al sito Http://www.democratica.tv/video/4448 ).
Veltroni dice le cose più interessanti quando ripercorre gli argomenti che il libro di Ruffolo descrive con la maestria espositiva e la profondità di pensiero che gli ottanta e passa anni di età non hanno minimamente offuscato.Cade però in grandissima contraddizione quando, pur dicendo di condividere la diagnosi di pericolo di catastrofe ambientale che incombe sull'umanità, continua a proporre "la crescita" come strumento - necessario, a suo parere - di avanzamento delle società, e specialmente delle fasce e delle popolazioni più deboli: parla Veltroni, testualmente, di "crescita del prodotto, crescita sociale, crescita ambientale", facendo una certa confusione di termini (per "crescita ambientale" credo voglia intendere crescita del rispetto per l'ambiente, ma come questo sia compatibile con la crescita del prodotto non è dato sapere, perché questo richiederebbe delle rivoluzioni sia di pensiero che tecnologiche che non sono nemmeno accennate né visibili). Ancora: Veltroni auspica che "la politica" (in questo è allineato a quanto dice Tremonti nel suo libro "La paura e la speranza") intervenga a regolare il capitalismo, ma non si capisce come questo sia possibile data la debolezza della politica e degli stessi Stati nazionali rispetto alla potenza finanziaria soverchiante del capitalismo globalizzato; né d'altra parte - Ruffolo stesso lo ha più volte affermato nei suoi scritti - il capitalismo stesso possiede alcuna capacità di auto-regolamentazione, che è una favola che vale solo per i gonzi e che la natura e la storia del capitalismo - specialmente quello degli ultimi decenni - smentiscono totalmente.Eppure un cambiamento di rotta non avverrà se non a seguito di una esplosione catastrofica dei problemi sociali ed ambientali (che lo stesso Veltroni dice di temere, sulla scia di Ruffolo): il pessimismo al riguardo è incoercibile, perché il potere è tutto dalla parte del capitalismo e questo non ha la lungimiranza di cambiare strada se non costrettovi.
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