mercoledì 11 giugno 2008

Pescati nella Rete: Felice Besostri

Dalla newsletter del PS

Besostri:Le prospettive del socialismo non dipenderanno dalla vittoria di una mozione. Un Partito Socialista non può esistere senza un largo consenso di popolo In politica non sempre ciò che è necessario è possibile. Ogni idea e ogni progetto, per quanto buoni, giusti, veri ed anche belli siano, devono fare i conti con il principio di realtà, meglio detto con la realità. L'Italia ha tutte le caratteristiche oggettive per essere un degno campo di azione socialista: sperequazione dei redditi, con vere e proprie sacche di povertà ed emarginazione sociale, ineguaglianze di accesso ai pubblici servizi, compresi quelli essenziali della salute e dell'istruzione, rigidità delle classi sociali, degrado ambientale e dipendenza energetica, insufficiente estensione dei diritti civili e delle libertà, laicità minacciata dall'invadenza clericale, assetto oligopolistico dell'info rmazione, concentrazione del potere finanziario, borsa valori speculativa, assenza di un intervento pubblico qualificato nella ricerca e nell'innovazione, come nelle infrastrutture logistiche e nelle reti di trasmissione dati. Tutti problemi, cui, proprio sulla scorta de lle esperienze europee, un approccio di una sinistra moderna e riformatrice, cioè socialista, sarebbe un avvio di soluzione. La sinistra italiana è l'unica in Europa, in cui la frattura del secolo scorso tra socialisti e comunisti non è stata superata. La predominanza numerica del PCI, nelle sue varie incarnazioni dal PDS ai DS, non ha portato alla costruzione di un partito di sinistra a vocazione maggioritaria e ha impedito l'espansione di una consistente forza socialista. Il risultato è sotto i nostri occhi: la sinistra non soltanto ha complessivamente una consistenza elettorale complessiva del 5%, ma soprattutto appare smarrita e tutta presa da regolamenti interni di conti od organigrammi, da Rifondazione al Partito socialista. Questa logica ha contrassegnato le aggregazioni intorno alle tre mozioni congressuali del PS due di "vertice", Locatelli-Turci-Grillini e Nencini-Angius-Spini, ed una di "base" Sollazzo -Borgoglio-Nesi, alla quale ho aderito. Appare positivo che le aggregaz ioni prescindano dalla provenienza, tuttavia le prospettive del Socialismo in Italia dipenderanno poco dalla vittoria dell'una o dell'altra mozione. Sarà più importante la stabilizzazione o meno dell'attuale assetto bipolare, che esclude a priori una componente socialista. Un partito socialista non può esistere senza un largo consenso di popolo, come ci ricorda Emanuele Macaluso e senza un rapporto al contempo stretto ed autonomo con il movimento sindacale: allo stato non c'è nessuna delle due precondizioni.

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