lunedì 8 aprile 2013

Luciano Belli Paci: Una donna al Quirinale

Mi pare ottima l'idea di eleggere una donna al Quirinale Ma perché mai si parla tanto di Emma Bonino, perfino tra le nostre file ? Una mediocre adepta della setta pannelliana disposta a buttarsi nel fuoco per l'ottenebrato guru di Teramo, una vestale del liberismo più ideologico, una che dopo essere stata berlusconiana (il primo governo Berlusconi nominò Bonino e Monti commissari europei) è diventata critica del centrodestra non per ciò che esso ha fatto, ma per ciò che non ha fatto: non è stato abbastanza liberista. La stessa posizione di Renzi, in pratica. Le sue ultime battaglie degne di elogio risalgono agli anni '70 del secolo scorso (divorzio, aborto); la sua oratoria è caratterizzata dalla stessa ripetitività ossessiva del suo leader ed è resa ancor più sgradevole dall'innesto di improbabili coloriture romanesche sul pesante accento cuneese. Può darsi che faccia tenerezza - a me no - ma gratta gratta è soltanto un fenomeno mediatico. Nei tempi difficili che le istituzioni vivono e temo vivranno nel prossimo futuro, sul Colle più alto occorre una personalità di ben altro spessore. Ci sono molte donne di valore che potrebbero svolgere bene il compito, da Barbara Spinelli a Chiara Saraceno a Laura Boldrini. Ma quella che a me personalmente piacerebbe di più, perché solida e sperimentata, perché socialista e laica, perché donna-simbolo di un'Italia che sappia ricordare a se stessa di essere repubblica democratica fondata sul lavoro, è Susanna Camusso. Luciano Belli Paci

20 commenti:

maurizio ha detto...

Anche questa volta sono d'accordo con Luciano (che strano). Emma Bonino è una liberista e un'atlantista fanatica ed è di fatto collocata sulle posizioni dei repubblicani USA. Non partecipò alla battaglia per il divorzio (la ricordo solo dal '75 in poi) mentre fu assai attiva in quella per l'aborto. Ma non dimentichiamo che quella battaglia la fecero in molti e soprattutto in molte, non solo radicali. Quando nel 1981 si trattò di difendere la 194 dall'offensiva referendaria del Movimento per la vita i radicali, anziché fare quadrato, si inventarono un referendum "estensivo". In seguito, salvo la campagna per la giustizia giusta e la responsabilità civile dei magistrati combattuta insieme ai socialisti, la sua è una storia di destra. Nencini e la maggioranza che lo sostiene la vorrebbero al Quirinale e questo è indice del degrado culturale in cui versa l'irrilevante PSI.
Anche a me piacerebbe Susanna Camusso Presidente della Repubblica per le stesse ragioni espresse da Luciano. Ho invece delle riserve, pur stimandole, su Barbara Spinelli, Chiara Saraceno e Laura Boldrini. Le rispettive esperienze non mi sembrano quelle più indicate per l'alta carica.
Fraterni saluti
Maurizio

francesco ha detto...

Io invece apprezzo la Bonino...
Ha senso delle istituzioni. E' una sincera democratica. E' laica. E'
garantista e al tempo stesso legalitaria. Ha una particolare
sensibilità sul tema dei diritti umani. Ed è una convinta europeista
(nel senso di Ventotene). E' anche "atlantica" senza però essere
supina.
E' vero: in passato ha avuto dei trascorsi liberisti, e questi non
sono certo tra gli aspetti che più mi entusiasmano.
Ma un presidente della Repubblica non si occupa delle politiche
economiche e sociali, ma di garantire la correttezza della dialettica
istituzionale. Noi usciamo da un settennato in cui molte sono state le
forzature. Napolitano si è spesso mosso ai limiti della
costituzionalità. Con la Bonino credo invece che avremmo un rispetto
più scrupoloso del dettato della carta (magari anche di quelle parti
che non sono mai state veramente attuate). Io credo che farebbe bene.
Un saluto,
Francesco Somaini

sergio ha detto...

Caro Luciano,
io purtroppo ho lavorato per anni in CGIL e in
particolare 5 anni assieme a lei in Fiom Lombardia; Susanna si è formata (a
Milano con Pizzinato e Alberto Bellocchio) nella componente "achilliana" del
PSI mentre il sottoscritto nella componente "lombardiana".

Compagna di valore ma non certo una leonessa nelle battaglie che negli anni
80 - 90 vedeva la componente socialista battersi senza complessi
d'inferiorità con le altre (la comunista e terza componente di Lettieri e
DP) per 5 anni di fatto l'autonomia della componente socialista fu cosa di
altri.
Fortunatamente lentamente, con un serio lavoro sul campo, in un rapporto
corretto con la corrente socialista nazionale, la componente socialista si
compose unitariamente e contribuì ad elaborare politiche compatibili con
quella della CGIL mettendo in minoranza la componente della sinistra
comunista che con DP, in seguito, con la distruzione della componente
socialista, finì per far imboccare alla Fiom la strada dell'isolamento dalla
Confederazione.

La questione, secondo me, é la sua mancanza di una visione strategica della
politica nella quale inserire (ieri come oggi) il Sindacato; anche il
saltare su vari "carri" per scegliere il percorso più prestigioso non mi ha
mai convinto.

Al dunque: un sindacalista, a mio avviso, non ha quella esperienza della
macchina statuale (e della politica) che mi sembra necessaria a chi dovrebbe
operare in un contesto particolarmente difficile.

Sergio Tremolada (nuova Società)

giovanni s. ha detto...

Bè, Lula è stato un ottimo presidente del Brasile....

luigi ha detto...

Nella lista di discussione Radicali Liguria (lista radicale
eccentrica della LEP circolo il cui segretario è Marco Belelli in
arte Otelma critico con l'attuale segreteria nazionale se ne è
parlato ... questa il mio commento

claudio ha detto...

premesso che comincio ad aver paura dell'eleziine di Marini,
come frutto di un'intesa al ribasso tra Berlusconi che vuole avere un
disponibile paggio al quirinale e Bersani che vuole tenersi stretti i
margheriti, che non gli scappino con Renzi, e poi c'è la regola
dell'alternanza tra presidenti laici, sempre ottimi e cattolici, sempre
pessimi, anche in questa discussione affiora la divisione di sempre, tra
chi vuole un presidente di rottura, purchè di sinistra e chi si preoccupa
del governo che è meglio fare. perchè, se andiamo a elezioni subito, la
coalizione del PD passa al terzo posto. Ma questo cosa importa a chi
ritiene più importante affermare la propria sinistrosità ...e poi basta che
Bersani si vesta di rosso e vedrete quanti voti...-----

alberto ha detto...

Ma che pena affidarsi a personaggi ( Bonino) che nel passato sono passate da
una alleanza all'altra pur di mantenere un posto in Parlamento. Salvo il
giorno dopo essere state elette uscire subito dall'alleanza in nome della
loro supposta "superiorità".

maurizio ha detto...

Emma Bonino avrà anche senso delle istituzioni, ma quello che mi ha sempre lasciato perplesso è che, pur essendo una liberale liberista intransigente come il suo maestra Pannella, non abbia mai detto mezza parola sul conflitto d'interessi di Berlusconi. Anzi lei e il vecchio guru lo hanno appoggiato fino ai primi anni 2000 perché vedevano in questo monopolista dalla dubbia fama (poi ne abbiamo saputo di più) il campione della "rivoluzione liberale" (non quella di Gobetti ma quella della defunta Lady Thatcher). Ruppero solo dopo le elezioni del 2001, se ricordo bene per una vicenda piuttosto squallida di rimborsi elettorali.
Maurizio

felice ha detto...

Scusate un'elezione senza candidature è un'anomalia. La Bonino parliamo di persone che non sanno vita, morte e miracoli dei personaggi pubblici piace più di Prodi. Ma la nbostera è una discusione oziosa. L'elezione come scrivevo è l'occasione pricipe per intrig

hiu, inciuci e trappole. Uno dei tanti segni del degrado della nostra politica, se l'aternativa è quella di pompare personaggi mediatici non so se è meglio







Felice Besostri

maurizio ha detto...

Mi permetto di dire a Claudio Bellavita che non desidero affatto un presidente di rottura, purché di sinistra, ma soltanto un presidente che sia garante super partes, come prescrive la Costituzione, e non fautore partigiano di una soluzione di governo. Il contrario insomma di Napolitano e del suo insopportabile pressing per le larghe intese.
Maurizio

giovanni b. ha detto...

Concordo con la tua osservazione e con le opinioni di Belli Paci. Visto lo
scempio che è stato fatto dei principi costituzionali e considerato che i
gruppi dirigenti nel complesso mediocri che calcano oggi la scena continuano
a parlare di necessità di modifiche alla costituzione, temo che potrebbero
fare altri disastri. Per questo non mi dispiacerebbe un giurista di valore,
possibilmente un costituzionalista. Giovanni Baccalini

luigi ha detto...

Ripetersi giova
"Partito Radicale
Dopo quasi quarant´anni di onorata militanza in
difesa dei diritti civili (due gli obiettivi più
significativi: divorzio e aborto), purtroppo nel 92
Pannella e Bonino hanno fatto assumere al Partito
Radicale posizioni liberiste oltranziste dell´ex PLI.
60
Posizioni di destra liberale che sono durate più di
un decennio e che (agosto 2004) sembrava
portassero addirittura all´alleanza organica con il
blocco di centrodestra. Salvo continuare, per
contro, la difesa dei diritti civili (assieme alla
sinistra progressista) come è avvenuto a
proposito della promozione del referendum sulla
abrogazione della legge sulla "procreazione
assistita".
L´incoerenza della scelta liberista è stata
veramente abnorme se solo si pensa che la
nascita del PR risale a una scissione del 1956 su
posizioni di sinistra dal PLI, allora rappresentante
esplicito della ConFindustria.
Così è definito (Enciclopedia - Corriere della Sera
Rizzoli Larousse) "radicale (partito) PR, partito
politico italiano costituito nel 1956 in seguito alla
scissione dell´ala sinistra del partito liberale, con
la partecipazione di elementi di varia provenienza,
partito d´azione, repubblicani, ecc.) ...." Dunque
per atto costitutivo di sinistra."(estratto dal mio librino "Destra
o sinistra la rosa dei valori per l'orientamento politico"
Inutile ancora imprecare che anche il PSE con la "terza via" si è
collocato sulle stesse posizioni.
Ora però mi pare che la spinta al suidicio non tanto dei partiti
socialisti ma del modello europeo socialdemocratico, con le
conseguenze sociali devastanti che sono sotto gli occhi di tutti,
stia per essere definitivamente bloccata e spero che nel programma
delle elezioni europee del 2014 per l'elezione del presidente della
commmissione sia presentato dal PSE un programma radicalmente
antiliberista.
Per ritornare alle elezioni del presidente della repubblica a questo
punto visto che sono già state fatte proposte personalmente sono per
indicare "SALVATORE SETTIS" vero garante della Costituzione ( per
credere leggere suo libro "Azione Popolare") c'è anche una petizione
in suo favore io l'ho firmata, eccola
https://www.facebook.com/caterpillar.radio2
Buon dibattito a tutti.
Luigi Fasce

mario ha detto...

Cari compagni, condivido le vostre forti perplessità sulla candidatura della iper-liberista Bonino che rappresenta effettivamente e solo un fenomeno mediatico (per la verità non solo basato sui "ricordi" delle sue battaglie per i diritti civili degli anni '70 ma anche sulla recente campagna internazionale contro le violenze e le mutilazioni ai danni delle donne), e nondimeno condivido il ragionamento particolare e generale fatto dal compagno Tremolada sulla ipotetica candidatura Camusso che personalmente preferirei a quella della Bonino, ma solo per questioni "di bandiera".
Non credo, dunque, che la questione possa essere posta (e risolta) adottando i termini di "esposizione mediatica" o di "prossimità identitaria", tenendo conto soprattutto che si tratta di eleggere una figura di garanzia istituzionale, almeno ritenuta dai più "terza" se non proprio "super partes".
Ma diciamocelo francamente: il vero problema è che quando ci si accinge ad indicare una donna per un alto compito politico-istituzionale nel nostro Paese tutto diventa più difficile a causa di una serie di storiche circostanze che non sto qui a ricordarvi ed illustrarvi, non ultima quella della oggettivamente scarsa ed incostante presenza femminile, anche e non solo in termini numerici, nell'arengo del dibattito, e politico, e cultural-istituzionale, nazionale.
E' ovvio, beninteso, che questo non è un problema totalmente addebitabile alle donne stesse.
Per esempio, dovendo indicare, "da Sinistra" ed in questo frangente, una donna come candidata Presidente della Repubblica io opterei certamente per Laura Boldrini o, essendo già "occupata", per una personalità a lei affine. Ma ce ne sono?
Mario Francese

Anna Maria ha detto...

cari Compagn*, da donna sono felice e soddisfatta che il dialogo sulla presidenza della repubblica abbia riguardato anche l'ipotesi di mettere una "donna" al colle... ma da "donna", mediamente impegnata politicamente, da sempre interessata al mantenimento e all'osservanza della dignità di TUTTE le Donne, fermamente contraria alle famigerate quote rosa, lesive della dignità delle donne, seppur necessarie per "garantire" la loro presenza, devo però dirvi che a me non è mai interessato il "genere" de* candidati, ma bensì la loro credibilità, coerenza e vera capacità, ritenendo, non a torto, che esistono sia Uomini che Donne
capacissimi, al pari di altrettanti incometenti..ergo, dovremmo superare gli stereotipi di questo genere e anche le piccole e grandi ipocrisie che spesso sono state alla base delle scelte fatte o viste. sinceramente a me non interessa che sia scelta una donna, in quanto tale, o perchè questo risulti essere "nuovismo" o peggio, rivoluzionario! per il ruolo che deve andare a ricoprire, non vedo affatto nè la Bonino, per i motivi già ampiamente condivisi, nè la Camusso ( ma per favore...), nè tantomeno la Boldrini! lasciamo un po' da parte la moda e anche chi "gode" degli appoggi...io francamente vorrei vedere quel pragmatismo che mai si è visto... non capisco nemmeno come si possa pensare a prodi, amato e d'alema!!!! di male in peggio...

vorrei una persona competente, super partes, che sia veramente garanzia...( in una parola, non un napolitano-bis, la vendetta!) - a me, al colle, piacerebbe tanto vedere una persona come Rodotà, o Corrado Augias... non sono "donne", ma ritengo che anche " un uomo" possa rappresentare al meglio tutti gli Italiani, donne comprese! fraterni saluti socialisti Anna Maria

maurizio ha detto...

Ciascuno di noi ha le sue preferenze e le sue idiosincrasie, ma il problema vero è che non c'è né un Einaudi né un Saragat né un Pertini. Ad un livello più modesto nemmeno un Ciampi. Visto il panorama mi accontenterei, scusate se mi ripeto, di un Presidente che non pretenda di dettare le scelte politiche come fecero Gronchi e Scalfaro e come sta facendo Napolitano.
Maurizio

dario ha detto...

Caro Maurizio
Napolitano detta la linea perchè chi dovrebbe farlo (i partiti) non lo sa più fare, ed in politica l'effetto peggiore è l'effetto del vuoto che molti si ostinano a riempire di vuote parole mentre gli italiani chiedono un Governo che decida, che sappia assumere la responsabilità di indicare la direzione verso cui sarà meglio muoversi, purtroppo se l asinistra non la sa indicare prima o poi qualcuno si affaccerà alla finestra per indicarla ma la Storia ci insegna il vuoto della politica genera i mostri (rivisitare il 1919)
Dario

francesco maria ha detto...

Ciao, a tutti.


Solo per indicarvi - nel partecipare a questa vostra discussione su "una donna al Quirinale" - la mia personale preferenza per il Ministro Paola Severino, che da vario tempo - vd. p.es. mail sotto - considero una risorsa per il Paese, in un momento di così grave conflittualità politica e sociale.


Personalmente, pur stimando moltissimo sotto alcuni punti di vista Emma Bonino, ritengo non sia la persona giusta per una istituzione "di garanzia" come il Quirinale (e aggiungo che spero che tale rimanga, anche se di fatto ora questa istituzione è stata chiamata a interventi più aperti; la nostra lotta politica ha ancora bisogno di "momenti super partes"; altro discorso - per il quale non v'è bisogno di una riforma presidenzialista - è tentare di rendere più forte il momento del governo rispetto a quello parlamentare, permettendo - con un premierato ridefinito e rafforzato e una nuova legge elettorale, e introsucendo il monocameralismo - che il Governo possa agire senza doversi appendere a due - tre voti di scarto maggioranza - minoranza; non se "tecnicamente" vi sia una formula "sicura" sotto questo punto di vista, ma credo sia la strada da tentare).


Per tornare a Bonino, la mia riserva è dovuta appunto al fatto che trattasi comunque di personalità "divisiva", e non "conciliatrice"; molti di voi hanno già ricordato coome alcuni comportamenti politici del gruppo Radicali (spostamenti da una parte all'altra dello schieramento) - anche se comprensibili forse dal loro stretto punto di vista - possano suscitare dubbi; aggiungo a questi comportamenti il continuo accusare (che è stato soprattutto di Pannella, ma da cui Bonino non si è mai distanziata, mi pare) la Corte Costituzionale, come luogo partitocratico, etc etc etc...


Sono certo dell'onestà e integrità di Bonino, e ripeto che l'apprezzo molto, ne intuisco anche la capacità di ricollegare istituzioni e popolo; epperò sul "Colle più alto" voglio persone che non gridino ma che sappiano tessere relazioni e garantire - politicamente e giuridicamente - il funzionamento delle Istituzioni, senza volerle stravolgere.


Per questo preferisco Paola Severino.


Francesco Maria Mariotti

martelloni ha detto...

Napolitano prima ne faceva una grossa e cattiva all'anno, adesso ne fa una al giorno. La più perfida è stata quella di ridurre e depotenziare la già problematica forza politica di Bersani dandogli un incarico dimezzato, condizionato: impotente «ab imis». Questo, evidentemente, l'hanno detto e capito quasi tutti. Poi i «saggi» e la grazia "americana". Lunga vita al Presidente, ma prima sparisce e meglio è!

alberto ha detto...

Guardate che non è così. Napolitano non ha dato un incarico pieno a Bersani perchè temeva , come probabilissimo, che al senato sarebbe stato bocciato. In tal caso la situazione sarebbe andata in stallo: Napolitano non poteva sciogliere le camere per via del semestre bianco e avrebbe dovuto dimettersi subito da presidente e il nuovo presidente, dopo la bocciatura di Bersani non poteva più dare un reincarico a Bersani stesso e avrebbe dovuto indire subito nuove elezioni. In questo modo invece il nuovo presidente dovrà, gioco forza, dare un mandato pieno al candidato della coalizione che ha vinto le elezioni. Cioè a Bersani.

felice ha detto...

Ogni discorso di nuove elezioni che non tiene conto che si dovrebbe votare col porcellum: mi sorprende che si voglia violentare la Costituzione. Avete sentito il Presidente Gallo? il 12 aprile






Felice Besostri