venerdì 26 aprile 2013

Felice Besostri: Schauble

Ieri a radio24 Shauble è stato chiaro che più chiaro non si può: Dalla crisi non si esce col Keynesismo in qualunque delle sue varianti, di destra, di centro di sinistra; l'uscita dalla crisi è il frutto di pratiche virtuose.Ha detto : "Siete un paese di politici imbelli senza credibilità, senza una politica industriale, diviso e disorganizzato". Lo sviluppo arriverà quando imparerete a stare al mondo. E' quel tipo di monito che da sempre ci risulta quello più ostico da digerire. Felice Besostri

9 commenti:

lorenzo ha detto...

La citazione è quanto mai interessante. Ma noi, che conclusioni ne dobbiamo trarre? Lorenzo Borla

felice ha detto...

Intanto di avere una politica industriale, non soggiacerw alle mide, er esempio l'abolizione del finanziamento poubblico dei partiti che inb germania c'è convincerebbe vieppià Schauble che i nostri politici sono imbelli, cioè non hanno carattere, secondo essere capaci di tagliare selettivamente con equità e riducendo le diseguaglianze, invece di fare macelleria sociale


Felice Besostri

dario ha detto...

è una foto perfetta dei politici italiani, Schauble mi piace poco niente ma questo giudizio è ineccepibile
Dario Allamano

roberto ha detto...

Perfetto, come dice Felice, ridurre le disuguagliamze, quindi politiche di redistribuzione, certo estranee al governissimo...
L' 11 maggio non si tratta di allargare sel ( che è nata come partito transeunte, ricordiamolo sempre), ma di avviare un percorso di questo tipo, cominciando a vedere chi ci sta, ovviamente partendo dall'.opposizione a questo governo.
Comunque, anche per alleggerire la discussione e dare un pò di spazio ad una vena magari sarcastica (ma che male non fa), a proposito del governo Letta consentitemi, almeno tra noi (e non se la prendano eventualmente amici pisani - anch' io, come tanti livornesi, mi sono a suo tempo laureato a Pisa, che apprezzo per molti aspetti), solo di ricordare un antico proverbio popolare labronico che mi frulla in testa fin dall' affidamento dell' incarico e che così recita:
"Meglio un morto in casa che un pisano all' uscio."

felice ha detto...

se ne stesse sull'uscio di casa nostra si farebbe buon viso a cattivo gioco il punto è che è entrato a Palazzo Chigi e sarà difficile farlo uscire






Felice Besostri

felice ha detto...

Sulla mancanza di una politica industriale ha ragione, anzi abbiamo venduto aziende strategiche ed anche nel settore tipicamente italiano della moda e dell'artigianato di alto livello. I gruppi del lusso stanno comprando i marchi italiani. Non parliamo poi dell'agroalimentare, cui daremmo naturalmente vocati

Felice Besostri

alberto ha detto...

Faccio sommessamente presente che in un paese in recessione, quindi con i consumi che non tirano, prestare soldi alle imprese espone i prestatori a rischi maggiori di non recuperare più il prestato. Per questo si presta ad interessi maggiori. Ma questa diventa quindi una contraddizione in termini che obbliga gli Stati ad intervenire. Ma è appunto ciò che il sistema monetario europeo, gravemente incompleto, oggi non consente considerando tutti gli Stati uguali.

autuori ha detto...

Non intendevo dire che Schauble dicesse menzogne, al contrario dice la verità; ma una mezza verità è il modo più subdolo per raccontare una menzogna.
In realtà ai tedeschi e non solo a loro, fa comodo l'assenza di una politica industriale della seconda industria manifatturiera d'Europa e quindi mentre accusano per
colpe sacrosantamente vere, avallano regole/canoni economici, che mantengano il colpevole/coglione il più a lungo possibile nello stato per essi desiderabile: quello attuale.
In sociologia viene definita - profezia che si autoadempie - che volgarizzato sarebbe -mettere un cretino nelle condizioni di farsi del male da solo-.
Ovvero le verità di Schauble mascherano le disinvolte teorie economico-monetarie di Weidemann; loro si che sanno fare politica industriale nazionale.
Autuori

claudio ha detto...

giusto, Alberto Ferrari: le banche sono aziende, non organi dello stato. per esempio, di assicurazione contro i furti pagano un po' di più di quel che han ricevuto l'anno precedente per i furti subiti. Il tasso di interesse che praticano ai clienti è fatto di due componenti: i loro costi organizzativi e le sofferenze che hanno subito l'anno precedente, il tutto arrotondato all'eccesso. Se qualcuno ha altre proposte, tipo fervide preghiere, cortei battaglieri ecc. si faccia avanti...