domenica 22 aprile 2012

Peppe Giudice: E' nell'antipolitica guidata la perversione dell'attuale sistema

E’ nell’antipolitica guidata la perversione dell’attuale sistema
‎mercoledì ‎18 ‎aprile ‎2012, ‏‎0.31.39 | Giuseppe Giudice
E’ nell’antipolitica guidata la perversione dell’attuale sistema





Ho più volte detto che l’antipolitica è sempre esistita e che, in certi limiti, è un bene che esista, in quanto la critica al potere è utile anche nei regimi più democratici. Il guaio è quando l’antipolitica diventa essa stessa soggetto politico ,ed in qualche modo soggetto politico trasversale, e condiziona fortemente il sistema. Che è ciò che è avvenuto dal 1992 ad oggi.

Per antipolitica è da intendere una mescolanza di elementi diversi e tutti deleteri: dal qualunquismo strisciante che ha sempre caratterizzato il nostro paese, dal rifiuto della democrazia rappresentativa fondata su partiti e sindacati, dal moralismo dei falsi indignati e dei malpancisti di professione, da una incapacità di trasformare la critica ad una realtà in proposta costruttiva .

Il sistema politico italiano è sempre stato caratterizzato da una forte dipendenza dagli equilibri internazionali. Dopo il 48 con l’affermazione della egemonia del PCI sulla sinistra, l’Italia era destinata a diventare una democrazia bloccata dagli accordi di Yalta. La sinistra è andata al governo in alternativa ai moderati in Germania, Francia, Spagna dove essa era saldamente in mano ai socialisti.

Comunque anche la democrazia bloccata dell’epoca repubblicana ha fatto compiere grandi progressi al nostro paese. Certo con forti contraddizioni. Ma non dobbiamo dimenticare cosa era l’Italia nel 1945 e cosa è diventata quaranta anni dopo. E’ merito dei grandi partiti e delle grandi tradizioni politiche , democristiane, comuniste e socialiste se questo è stato possibile.

Ma l’89 è un punto di svolta. E’ l’occasione per dare al paese una democrazia dell’alternativa ma la incapacità dei due partiti della sinistra di costruire un progetto comune nel socialismo democratico, fa saltare questa possibilità. In più inizia una fase recessiva dell’economia mondiale. Nel 92 Tangetopoli è il detonatore di una situazione di insoddisfazione verso un sistema bloccato ed incapace di rinnovarsi. Ma il possibile rinnovamento è anche stroncato da quella che chiamo antipolitica guidata. Guidata dai poteri forti dell’economia possessori dei mezzi di informazione e che da man forte ad un magistratura che rivendica un suo primato sulla politica.

Tangentopoli non è altro che un golpe strisciante contro la democrazia rappresentativa fondata su partiti e sindacati. Il guaio è che a questo golpe strisciante viene dato sostegno (non so con che grado di consapevolezza) da grossa parte del PDS che partecipa alla demonizzazione a 360° dei socialisti, che fa proprie le logiche del maggioritario che incoraggiano un modello plebiscitario, personalistico e neo-notabiliare della politica. Di fatto i partiti scompaiono come corpi intermedi e diventano gusci vuoti o nel senso dei partiti personali (Berlusconi e Di Pietro) o nel senso di partiti notabiliari come il PD. O se sono partiti di massa lo sono nel senso più deleterio perché si fondano sullo sciovinismo regionale e sul razzismo (Lega).

Nella II Repubblica di fatto sparisce la sinistra politica. I governi di centrosinistra sono protagonisti di un thatcherismo spinto. E’ solo nel sindacato, nella CGIL, che in questi venti anni si sono ritrovate le ragioni di una sinistra di ispirazione socialista.

I Poteri forti hanno voluto liquidare i partiti, perché avevano bisogno di un governo dell’economia in linea con l’evoluzione del del finanzcapitalismo. E quindi di fatti un governo dei tecnocrati. Non è un caso che Prodi, Tremonti, Draghi siano stati tutti legati a grosse banche d’affari internazionali.

Ma di questo ne abbiamo discusso a lungo. Soffermiamoci invece su un altro punto. Sul dato cioè che è stata proprio l’antipolitica guidata a favorire la perversione politica e morale del sistema attuale.

Una politica che conta sempre di meno sulle scelte reali, e che invece conta molto di più nel sottogoverno, con partiti senza regole in preda a trasformismi ed opportunismi ineffabili , non poteva che produrre quello che emerge , ma non solo ora , ma da più di quindici anni. Con le modalità che tutti abbiamo visto nella gestione delle risorse.

Ma, come dicevo, questo era evidente da tanti anni, era evidente da tanti anni che la II Repubblica era fallita. Perché oggi quelli che furono i protagonisti della campagna antipolitica del 93 sono gli stessi di oggi? IL Corriere della Sera , Repubblica (con le sue succursali come il “Fatto”)… o con lo stile televisivo che abilmente mescola e manipola le informazioni?

LO scopo è quello di indirizzare la indignazione e il forte malcontento provocato da una crisi del capitalismo non verso quest’ultimo ma verso la “casta” dei partiti. E’ una vecchia storia.

Ed allora si fa una campagna che è volta a demonizzare tout-court la politica, in un perverso rincorrersi tra giustizialismo, antipolitica, crisi della democrazia e corruzione. Non se ne esce più fuori. Ormai siamo in una spirale perversa che rischia veramente di precipitarci in un baratro senza fondo. Nel 1993 non c’era certo la crisi che c’è oggi.

La lezione di Habermas sulla democrazia e sul fatto che essa esiste in quanto il processo comunicativo-discorsivo non è deviato o eccessivamente asimmetrico è da manuale applicato all’Italia. Dove abbiamo una opinione pubblica che è fortemente colonizzata e manipolata dai mass-media e dalla assenza di un discorso politico di una sinistra che non esiste. In una situazione del genere parlare di “sentire il polso del paese” “essere in sintonia con l’opinione della gente” vuol dire prendersi per il culo. Se l’opinione è fortemente colonizzata dall’esterno (da Berlusconi a Santoro) occorrerà quanto meno prima un processo di decolonizzazione.

Ma ritorno sul PDS e sui suoi fallimenti. L’aver esaltato il moralismo e demonizzato il socialismo, ha aiutato molto l’antipolitica. Ed è stato un boomerang. L’aver dato centralità alla tesi berlingueriana della “diversità” ha prodotto disillusione ed abbandono nel momento in cui si dimostra che la diversità non esiste. Che a sinistra anche esponenti del postcomunismo e non solo i socialisti possono essere colti con le mani nella marmellata. Questo non significa che tutti sono uguali. Tra Bersani e Dell’Utri c’è un abisso politico e morale. Ma questo ragionamento non si è fatto quando si demonizzavano i socialisti, dove c’erano i rampanti, certo (come ci sono stati pure nel PDS) ma c’erano tanti galantuomini.

Agli inizi di Maggio vedremo che succederà in Francia. Ma anche una auspicabilissima vittoria dei socialisti non credo che , per come è messa oggi la politica italiana, possa avere effetti particolarmente significativi.

Controbattere alla campagna antipolitica è oggettivamente difficile. Con i mezzi di informazione tutti ben schierati. Sarà ancora più difficile se in quel che rimane della sinistra non si farà una seria riflessione critica su come è nata la II Repubblica.



PEPPE GIUDICE

2 commenti:

roel ha detto...

Gran parte dell’analisi di Peppe Giudice sull'antipolitica risulta
condivisibile,
ma, in proposito, voglio toccare il tasto particolare e concreto concreto.
Perchè i giovani che rimangono al "palo" in quanto senza padrini
o padroni, dovrebbero nutrire affezione per la politica e per le
istituzioni,
quando assistono con rabbia alla "sistemazione" clientelare nelle pubbliche
amministrazioni di loro coetanei meno meritevoli? In Calabria c'era stato
un voto plebiscitario per "il cambiamento e la discontinuità", ma abbiamo
dovuto ascoltare i rimbrotti tra i presidenti (uscente e subentrante) su
chi
ne ha "sistemati" di più !!!???
Fatto sta che, sebbene un nuovo eletto avesse detto che bisognava
verificare la regolarità delle procedure di assunzione fatte dagli uscenti,
tutto è caduto nel vuoto ed è seguita la stabilizzazione.
Mi domando ancora: perchè i giovani che restano al palo, magari perchè
si rifiutano di diventare galoppini o perchè le famiglie di appartenenza
non hanno i quattrini per foraggiare sotto banco questa o quella
candidatura,
dovrebbero nutrire affezione per la politica e per le istituzioni?
Anche se mio figlio laureato, continua a rimanere disoccupato,
addirittura io, come genitore non godrò,con buona pace di Casini e degli
altri,
financo delle agevolazioni sulla I° casa perchè mio figlio ha superato i 26
anni,
cioè è stato dichiarato inesistente, sebbene completamente a carico della
famiglia.
Perché nessuno propone un'indagine tendente a stabilire
per quali vie e attraverso quali legami o mezzi i "sistemati" nelle
pubbliche
amministrazioni sono stati posti a carico della collettività e dei genitori
che
continuano a mantenere i figli disoccupati.
Come mai organi di vigilanza e controllo, magistratura, corte
dei conti, sindacati, partiti, ecc, non si sono mai fatto carico di indagare
sull'argomento?
C'è da pensare che ognuno ha avuto la sua parte a patto dii rigoroso
silenzio?
Sono in pochi a fare qualche sporadico riferimento al clientelismo e a
parentopoli che invece è un fenomeno devastante che danneggia ogni
credibilità
e mette a repentaglio lo stesso modello istituzionale.
Una sicura risposta l'avremo certamente col fronte dell'astensionismo in
occasione
delle prossime consultazioni politiche.
Le questioni sollevate rispecchiano l'andazzo di decenni
e decenni di devianza "demoklatica e reprubbicana". Ultimamente si è
aggiunta
la forma illegale di utilizzazione dei cosiddetti "rimborsi elettorali",
mentre
sulle spalle dei cittadini piovono i rigori fiscali per sanare i vuoti
creati
dalle
malefatte degli scialacquatori, dei profittatori, dei saccheggiatori, di
quanti
hanno "succhiato latte" senza ritegno dalle "mammelle" della Repubbliche
che,
al suo nascere aveva ben altri obiettivi e progetti.
Un breve riscontro a qualcuna delle domande poste, mi tornerebbe gradito.
Dalla sponda ereticale socialista, saluti. Roel

felice ha detto...

Non c'è da aggiungere nulla. Per esempio si continuano ad elergire benefici in
relazione al rweddito dichiarato, eppure siamo ibn presenza di un massiccia
evasione fiscale: quindi di beneficiano gli evasori. In caso di graduatorie in
base al reddito i concorrenti postergati non possono impugnare eccependo che
il reddito dichiarato non è quello reale e chiedendo un'istruttoria, mentre lo
può fare un coniuge in una causa di separazione o di divorzio. In via ordinria
ci sarebbero state centinaia di migliaia di persone interessate all'onestà
fiscale. Invece non è prvista la rvoca automatica dei benefici otenuti grazie
ad una falsa dichiarazione sui redditi. ANCHE per l'IMU ci saranno differenze
chi ha avuto la cxasa distrutta dal terremoto in Abruzzo non dovrà pagarla,
mentre se l'ha persa in un'alluvione il Liguria sì?