mercoledì 25 aprile 2012

Alessandro Silvestri: Le changement c'est maintenant (?).

Le changement c'est maintenant (?).


pubblicata da Alessandro Silvestri il giorno martedì 24 aprile 2012 alle ore 16.53 ·
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Un week-end interessante a Roma per chiarire un po' meglio le idee ai socialisti.

Venerdì 20 alla Fondazione Nenni, con Tamburrano (a fare gli onori di casa) relatori: Turci, Besostri, Spini. Intervenuti Falcone, Folena, Salvi, Castagnetti e vari docenti universitari tra i quali, Lanchester, Cerri e Massari, in veste di ospiti. Si è parlato di riforma elettorale, di riforma dei partiti e revisione dell'art. 49 della Costituzione. Sabato 21, alla sezione socialista S.Saba in via Giotto, è stata la volta della direzione nazionale della Lega dei Socialisti, l'associazione trasversale agli attuali partiti esistenti, che raggruppa i socialisti italiani, variamente collocati, nell'ambito della sinistra. Ospiti Vincenzo Vita del PD, Alfonso Gianni di SEL e Massimo Rossi portavoce della Fed.

Una parte di utilissimo approfondimento tecnico/teorico quello del venerdì, una densa giornata di discussione e organizzazione quella del sabato.

In grande sintesi, è emerso che:1) Gli attuali partiti non sono capaci di autoriformarsi ma al massimo di operare veloci mutazioni cosmetiche con l'illusione che gli italiani abbocchino al richiamo di nuovi contenitori partitici, con all'interno però sempre i soliti. Questo non fa altro che alimentare l'antipolitica, che si potrebbe tradurre ben presto con un pericoloso stallo per tutto il sistema politico. Con una prospettiva possibile del 50% di area del non voto, e un Beppe Grillo al 10%; a tutto l'attuale sistema dei partiti, finirebbe per rimanere un misero 40% col quale formare governo e opposizione. Troppo poco, per non mettere in serio pericolo qualsiasi sistema democratico.2) La "riforma" elettorale in discussione tra i partiti che sostengono il governo Monti, è un misto tra il sistema semi-proporzionale tedesco con sbarramento al 4/5% disegnato però su collegi uninominali alla spagnola che di fatto ne innalzano la soglia intorno al 10%. Verrebbe da dire che manca solo lo scappellamento a destra come fosse antani, e il gioco è fatto...Questo induce a ritenere, che la contestuale riforma costituzionale che ridurrebbe il numero dei parlamentari, è in realtà una operazione furbesca dell'attuale apparato oligarchico, che fa pagare interamente i deputati che non siederanno più in Parlamento, ai partiti minori, vedendoli quindi, quasi completamente esclusi nei nuovi meccanismi elettorali.Uso il condizionale, anche perché come sottolineava Castagnetti, non è detto che alla fine l'attuale Parlamento, riesca a sfornare in tempo la nuova L. elettorale per il 2013. Aggiungiamoci che alla fin fine, rivotare con il pur vituperato "Porcellum" non è una soluzione così sgradita agli attuali padroni dei partiti. Non credo che gl'italiani però la pensino allo stesso modo.

3) PD, Pdl e UDC+FLI ( o come si chiameranno a breve) allo stato, e alla luce dei numerosi scandali finanziari che hanno coinvolto quei partiti e altri, sono concordi soltanto sulla revisione dell'art. 49 della Costituzione, quello che riguarda appunto la vita dei partiti. Il difficile sarà il trovare una soluzione, un compromesso, che renda più trasparente il loro funzionamento, ma.... non troppo.4) Per quanto riguarda i socialisti variamente collocati, è invece emersa una chiara e non ulteriormente rinviabile, volontà di unire tutto quello che sta a sinistra del PD. Non solo la probabile nuova L. elettorale lo impone, ma anche la logica e i tempi che stiamo vivendo. 5) Per il Psi, è suonata la campanella dell'ultimo giro. Se R.Nencini continuerà ad esserne il segretario, nonostante i problemi legali con il parlamento europeo (e la manifesta incapacità politica ampiamente dimostrata) porterà chi rimane, alla destra del PD, con l'intento (forse del tutto inutile) di incontrare i transfughi berlusconiani, come già dimostrato con l'accoglimento di Vizzini. E' quindi probabile che, anche ammesso e non concesso ci sia un ricongiungimento familiare tra Bobo e Stefania, non ne avvenga uno analogo con l'elettorato. La mission dei socialisti è storicamente e culturalmente quella di presidiare la sinistra italiana. Altre soluzioni comportano anche la rinuncia alla rappresentanza del socialismo italiano ed europeo.Se viceversa, si dovessero imporre le dimissioni all'attuale segretario, allora sarebbe possibile (e utile) per il Psi, spostarne nuovamente l'asse mediano verso sinistra, facendolo diventare l'elemento di coagulo tra SEL e gli altri partiti esistenti, ma non solo. C'è tutto un elettorato deluso dal cerchiobottismo del PD e dal sostanziale brigantaggio di TUTTI gli attuali partiti, che non possiamo lasciare al solo populismo vagamente fascisteggiante di Grillo.E non è e non deve essere solo l'odg. di una lista elettorale per saltare lo sbarramento antidemocratico. Quello che sta accadendo in Francia con Hollande, ci deve insegnare una volta per tutte, che il cambiamento, quello vero e utile, può essere adesso. Anche in Italia. Finalmente.

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