domenica 29 aprile 2012

Marc Lazar: La sopravvivenza del socialismo

“La sopravvivenza del socialismo” di MARC LAZAR da La Repubblica del 23 aprile 2012.


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Traduzione di Anna Bissanti



Uguaglianza e laicità così sopravvive il socialismo stile Hollande





Il socialista François Hollande, in testa al primo turno, potrebbe vincere l´elezione presidenziale. Significherebbe il grande ritorno della sinistra e del socialismo? Per un gran numero di esperti e teorizzatori, i concetti di sinistra e di destra sono ormai superati da tempo. Questa era l´idea di fondo che negli anni Novanta legittimò l´impresa di rinnovamento e superamento del socialismo definito della Terza via, sostenuto da Anthony Giddens e dal partito laburista. Impresa che ebbe ripercussioni su tutti i partiti socialdemocratici e socialisti europei. Tranne che in Francia. In verità, il Partito socialista condannò tanto Tony Blair quanto Gerhard Schröder e rifiutò addirittura di prendere sul serio quello che tuttavia resterà nella storia della sinistra come una fase di controversie importanti e decisive, il grande dibattito della fine del XIX secolo che si svolse in seno all´Spd tra Eduard Bernstein e Karl Kautsky.

Come si spiega questa particolarità tutta francese che fa sì che oggi François Hollande appartenga a un partito che rivendica orgogliosamente la denominazione di socialista? Una prima spiegazione è correlata al sistema elettorale in vigore nella Quinta Repubblica. L´elezione del presidente su due turni e poi le vicine elezioni legislative a scrutinio maggioritario uninominale a due turni spingono alla bipolarizzazione tra una sinistra e una destra, con conseguente asfissia del centro. Ciò che più conta, e questo è il secondo elemento fondamentale, tutto ciò accade in un paese che ha inventato con la rivoluzione del 1789 la sinistra e la destra; divisione che sin da quell´evento iniziatore struttura ancora oggi la vita politica. L´unica eccezione – ma di grande portata -, sotto la Quarta come sotto la Quinta Repubblica fu il generale De Gaulle, che volle essere al di sopra delle circostanze per meglio incarnare l´unità nazionale.

La sinistra resta dunque un valore fondamentale in Francia e coloro che nel Partito socialista hanno tentato negli ultimi tempi di ispirarsi all´estero per dar vita a un grande centro-sinistra sono rimasti in minoranza o sono dovuti andare altrove.

Ma che cosa significa sinistra oggi, e in particolare che cosa indica la parola socialismo? François Hollande non ne ha mai fatto parola nel suo programma o nelle sue dichiarazioni, il che a ben pensarci è del tutto normale per un uomo che aspira alla massima carica della Repubblica e ha dunque allo stesso tempo necessità di radunare sotto di sé il proprio partito e bisogno di attirare gli elettori moderati. Il suo partito, al contrario, ha cercato per venti anni di adeguare la sua dottrina alle grandi trasformazioni in corso, come la globalizzazione, l´avvento del capitalismo finanziario, i mutamenti della società – con l´intensificarsi delle ineguaglianze, l´aumento dell´individualismo, le preoccupazioni riconducibili all´insicurezza, i conflitti tra varie comunità – le sfide poste dall´ambiente, i flussi migratori, i cambiamenti della democrazia, l´avanzare del populismo e così via. Senza mai aderire ufficialmente alle tesi della Terza Via, di fatto le si è avvicinata, riconoscendo l´economia di mercato nel momento stesso in cui proponeva di regolamentarla a livello di nazione, di Europa e di mondo, integrando le aspirazioni ecologiste e sforzandosi di soddisfare le aspirazioni libertarie delle classi medie e le rivendicazioni per la sicurezza delle fasce popolari.

Sussistono tuttavia le particolarità del suo riformismo che egli oggi rivendica apertamente: l´importanza accordata allo Stato, la generosità dei sussidi sociali, una retorica alquanto radicale per contrastare la concorrenza a sinistra, molta ambiguità sull´Europa (tenuto conto di quanto questo argomento divida), continui riferimenti alla Repubblica e alla laicità, e infine la forte dedizione al sentimento di eguaglianza.

È questo il socialismo? Si tratta di un grande interrogativo, all´origine di dibattiti senza fine. I marxisti tradizionalisti e i rappresentanti della sinistra hanno buon gioco a denunciare la rinuncia alla collettivizzazione dei mezzi di produzione e di quella che essi definiscono la “capitolazione” davanti al mercato. I modernizzatori ribattono dal canto loro che la forza del socialismo scaturisce dal suo continuo adattarsi alle evoluzioni del capitalismo e della società continuando tuttavia a restare fedele ai valori fondamentali dell´eguaglianza e della libertà. In verità, in Francia il socialismo del partito di Hollande, più che un grande disegno teleologico, serve soltanto da testimonianza sullo scenario politico, che gli elettori possono o non possono utilizzare. Nel 2012, a causa del rigetto generale nei confronti di Sarkozy e della crisi economica, paiono desiderosi di farne uso.

Traduzione di Anna Bissanti

“La sopravvivenza del socialismo” di MARC LAZAR da La Repubblica del 23 aprile 2012

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