Il problema non è la riforma del mercato del lavoro. Le critiche che si sono concentrate su quel punto arrivano dal Wall Street Journal, house organ della destra repubblicana USA, che balbetta - senza nemmeno averle comprese del tutto - tesi che qui da noi sono sostenute da Martino o Brunetta, o dalla parte più reazionaria di Confindustria. Il problema sta nell'assoluta incapacità dell'Europa di "progettare" politiche credibili di uscita dalla crisi. E' di qualche settimana fa un'intervista di Luttwak Radio 24, in cui il noto professore presagiva la rovina dell'Italia, e dell'Europa, per la sciocca idea di uscire dalla recessione con politiche recessive! Stesse tesi sono sostenute da Stiglitz, Roubini, Krugman. Quindi si tratta non di seguire i giornalisti, ma di ascoltare i moniti di alcuni tra gli economisti più stimati in circolazione. Chi, come me, ha contatti quotidiani con il mondo delle piccole e medie imprese ha già capito che questo governo, se lasciato operare impunemente, sarà artefice della distruzione dell'Italia come paese industriale avanzato dell'Occidente. Ben venga quindi l'accanirsi della speculazione contro l'Europa e le sue politiche scellerate - o la sua assenza di politica. Il giudizio dei mercati era stato citato come testimonianza durissima a carico di Berlusconi; oggi deve esserlo come accusa durissima al governo dei presunti tecnici: di questo, prima ce ne liberiamo, meglio è.
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Il problema non è la riforma del mercato del lavoro. Le critiche che si sono concentrate su quel punto arrivano dal Wall Street Journal, house organ della destra repubblicana USA, che balbetta - senza nemmeno averle comprese del tutto - tesi che qui da noi sono sostenute da Martino o Brunetta, o dalla parte più reazionaria di Confindustria.
Il problema sta nell'assoluta incapacità dell'Europa di "progettare" politiche credibili di uscita dalla crisi. E' di qualche settimana fa un'intervista di Luttwak Radio 24, in cui il noto professore presagiva la rovina dell'Italia, e dell'Europa, per la sciocca idea di uscire dalla recessione con politiche recessive! Stesse tesi sono sostenute da Stiglitz, Roubini, Krugman. Quindi si tratta non di seguire i giornalisti, ma di ascoltare i moniti di alcuni tra gli economisti più stimati in circolazione.
Chi, come me, ha contatti quotidiani con il mondo delle piccole e medie imprese ha già capito che questo governo, se lasciato operare impunemente, sarà artefice della distruzione dell'Italia come paese industriale avanzato dell'Occidente.
Ben venga quindi l'accanirsi della speculazione contro l'Europa e le sue politiche scellerate - o la sua assenza di politica.
Il giudizio dei mercati era stato citato come testimonianza durissima a carico di Berlusconi; oggi deve esserlo come accusa durissima al governo dei presunti tecnici: di questo, prima ce ne liberiamo, meglio è.
Pierpaolo Pecchiari
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