Cari amici rosselliani,
vi scrivo per ringraziarvi del vostro lavoro, vera oasi di ragionevole
"socialismo" in questa marmellata di insulsaggini che inopportunamente
chiamano opinione pubblica italiana. Nel dichiarare, nonostante la mia
incapacità e impossibilità di dare un contributo fattivo, la ferma
volontà di rinnovare la mia tessera, vi segnalo che un gruppo di
attivisti, esperti e figure di riferimento nel campo dei diritti umani ha
pubblicato, nell'occasione del 60° della Dichiarazione universale dei
diritti dell'uomo, un manifesto per i diritti di di uguaglianza nel 21°
secolo che, qualunque cosa si pensi sull'argomento vale la pena di
leggere. Scorrendo i documenti che vi allego, si nota un impegno
filosofico giuridico e politico di rilievo che è stato sottoscritto da
personalità di tutto il mondo, ma, ça va sans dire, si nota anche la
mancanza della benchè minima personalità italiana. L'assenza di ogni
figura italiana che parli di eguaglianza in connessione ad un gruppo di
esperti mondiali che lo fa che significa? Forse che, come da più parti
emerge, (viva la mailing del Rosselli!), in Italia le parole socialismo,
uguaglianza, riduzione delle disuguaglianze, diritto all'equità e via
discorrendo sono andate perdute con la svolta del secolo? Perchè nel
resto del mondo no? Perchè da noi si persegue la "vocazione
maggioritaria"? and so on?
Paolo Ceccoli
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