venerdì 3 ottobre 2008

ecuador

comincio a pensare che dovremmo guardare con un po' meno di sufficienza l'America latina...

America Latina Verso il Socialismo del XXI Secolo
mercoledì 1 ottobre 2008, 12.49.23 | rageagainsttheworld


L’Ecuador ha approvato con circa il 65% dei voti la nuova costituzione di ispirazione Bolivariana, unendosi così a Bolivia e Venezuela nell’asse dei paesi latinoamericani che si muove verso il Socialismo del 21 Secolo.

Alcuni degli elementi introdotti dalla nuova costituzione del paese sudamericano :

Il diritto dello Stato di regolare i settori strategici dell’economia ( i giacimenti petroliferi, le miniere, le telecomunicazioni, l’acqua e l’agricoltura.)

L’equiparazione delle coppie di fatto(gay o etero) a quelle sposate

Il diritto di ciascuno ad avere quanti figli vuole (visto dai vescovi, come un modo per introdurre l’aborto in Ecuador)

La possibilità per lo Stato di espropriare i latifondi non coltivati per redistribuirli

L’eta minima per lavorare viene innalzata a 15 anni.

L’istruzione minima obbligatoria è fino alle nostre scuole medie

I gruppi indigeni potranno governare autonomamente loro antichi territori.

Viene riconosciuto il diritto all’immigrazione e all’emigrazione

Lo Stato è impegnato a garantire i diritti alla salute e all’ educazione

Viene introdotto il referendum revocatorio, per convocare il referendum occorrerà raccogliere le firme del 15% degli aventi diritto.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Vero, tuttavia è presto per dare giudizi, anche la Costituzione russa (pardon sovietica) era avanzatissima!

Sergio Tremolada

Anonimo ha detto...

Io credo che, da diverso tempo, l'America latina mostri vivacità politica e capacità di porsi domande e di cercare risposte innovative. Non sempre convincenti, certo. Lula, Chavez, Morales, i Kirchner presentano aspetti sicuramente controversi. I governi di Bachelet e di Correa sono, a mio giudizio, da studiare bene. E comunque, sempre tanto tanto meglio della mefitica palude bipartisan nostrana ...
Paola Meneganti

Anonimo ha detto...

Se si parla di Amerivca latina è un invito a nozze. Con l'occasione invio ai rosselliani, che abbiano tempo a disposizione, due mie articoli del 2006. rispetto ai procesi in atto dobbiamo decidere se siamo solidali anche per evitare degenerazioni populiste ed autocratiche, particolarmente forti in venezuala, ovvero stiamo a vedere con il ditino alzato pronti a stimatigzzare ogni deviazione dalla giusta via. L'Equador, il Brasile, il Cile e l'Argentina sono certamente più vicini alle nostre sensibilità di europei ed occidentali, socialisti in secondo piano, di Venezuela e Bolivia ( dimenticando perquesto paese le centinaia d'anni in cui un indio servitore, chiamato pongo, dormiva sulla soglia della stanza da letto del suo padrone o padroncino e di quelli che morivano nelle miniere del re dello stagno, un certo Patino, protagonista della dolce vita europea: un grande play boy). Dobbiamo occuparci di America Latina in maniera seria e non folklorica, cioè un latino americano è buono quando corrisponde ad un certo folklore: guerrigliero e dedito alla lotta armata. grazie a questi miti, padre Girotto, detto fratello Mitra, riuscì a disarticolare le Brigate Rosse di Curcio. Pochi conosconon la lotta diuturna degli organizzatori sindacali e dei comitati per la difesa dei diritti umani: ma la nuova America Latina è nata da loro e non dalle FARC. Vi è un progetto di Manifesto euro-indiolatinoamericano per una sinistra autonoma, laica, democratica e socialista: chi ha interesse si manifesti.
felice Besostri