martedì 14 ottobre 2008

Melandri: chicche da un'opposizione intransigente

Chicche da una opposizione intransigente.



Non è l’opposizione parlamentare presente in Senato ad accorgersi che passa un emendamento che manleva dalle conseguenze dei loro atti fior di cialtroni, …..ma è una giornalista che prepara una trasmissione televisiva.

Non è la lettura di Gomorra a far almeno da promemoria alla classe politica in merito all’abisso nel quale da cent’anni sprofonda lo Stato italiano, da sempre incapace di sottrarsi all’abbraccio mortifero della criminalità organizzata, ……. ma sono le “ultime” minacce a Roberto Saviano, a far dire che non si può, proprio non si può accettare che interi pezzi di territorio della Repubblica siano controllati dalle mafie.
Come se questa vomitevole realtà, non fosse sotto i nostri occhi appunto da cent'anni, ma fosse una new dell’ultima ora, magari rilanciata magistralmente da YouDem

Non è Gianpiero Fiorani a ringraziare Antonio Fazio per l’omessa vigilanza operata dalla “sua” Banca d’Italia sul suo istituto lodigiano,….. ma sono Pierluigi Bersani e Matteo Colaninno a ringraziare l’ex governatore della Banca d'Italia, che avrebbe contribuito con i suoi controlli a rendere il nostro sistema bancario più solido di altri.

Non è Silvio Berlusconi, manuale Cancelli in una mano e conflitto di interessi nell’altra, a proporre un allegro scambio "a me un giudice costituzionale (che ho già), a te un presidente della vigilanza (che ti spetta per consuetudine -e le consuetudini sono fra le fonti di legge-)”, ……. ma è proprio il leader dell’opposizione dal candido manto, che propone questo “osceno” dialogo.

Non è fantasia affermare che il prossimo Primo Presidente della Cassazione risponda al nome di Corrado Carnevale, il prossimo Presidente della Repubblica risponda al nome di Silvio Berlusconi, e perché no, quello di un prossimo Presidente della Corte Costituzionale a quello di Gaetano Pecorella, intanto che Presidente del Consiglio diventi l’ammiratore di Mussolini Gianfranco Fini, sempre ben consigliato comunque, dall’anima più nera del “berlusconismo” imperante, che guarda caso è anche la più riverita, dalla destra dal centro e dalla sinistra tutta, Gianni Letta.

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