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sabato 1 febbraio 2014
Rete socialista: Lettera aperta ai parlamentari PSI
RETE SOCIALISTA – SOCIALISMO EUROPEO
Care compagne e cari compagni,
l’accordo Berlusconi-Renzi consegna al Parlamento una bozza di legge peggiorativa, se possibile, della legge 270/2005, annullata in 2 parti fondamentali dalla Corte Costituzionale, che viene delegittimata nel suo ruolo di baluardo della Costituzione Repubblicana, come nei periodi più bui del berlusconismo imperante.
Il combinato disposto delle norme sulle soglie minime previste per accedere al riparto dei seggi e poi al premio di maggioranza, svilisce, nel nome di una presunta “governabilità” il buon diritto dei cittadini italiani di veder riconosciuta la rappresentanza delle proprie idee in Parlamento. Le soglie d’accesso rischiano di lasciar fuori dal Parlamento milioni di voti di cittadini che non si sentono rappresentati dai due maggiori partiti e noi socialisti facciamo parte di questa platea di cittadini esclusi.
Il rifiuto di tornare a poter esprimere una preferenza sui candidati, così come stabilito dal referendum del 1993 e riconosciuto dalla sentenza 1/2014 quale legittimo diritto dei cittadini, consegna alla storia una nuova legge truffa costruita per procrastinare nel tempo l’autocrazia di leaders o padroni di partiti non regolati da alcuna legge di attuazione dell’art. 49 Cost..
Infine riteniamo particolarmente grave il ripetuto attacco al presunto “potere di ricatto dei partitini” ripetuto più volte dal segretario del PD, anche il PSI è un partitino, ma ha una cultura che si basa sulla proporzionalità della rappresentanza elettorale, una delle Grandi Battaglie Storiche Socialiste. Storicamente negli ultimi 20 anni piccoli partiti come il PSI non hanno ricattato nessuno, ma sono, invece, stati vittime di scelte discriminatorie, come il diniego do coalizione nelle politiche 2008 e l’introduzione di soglie di accesso assurde nelle europee 2009. Sono i grandi Partiti, che si sono rivelati incapaci di governare l’Italia, malgrado le maggioranze artificiali garantite da leggi truffaldine ed incostituzionali. La grande maggioranza nel 2008 del PdL si è sciolta per le contraddizioni interne ed incapacità di affrontare la crisi. Nel 2013 sono stati i franchi tiratori presidenziali del PD a portare il Paese sull’orlo di una crisi istituzionale irreversibile.
Sono tutti elementi che ci fanno dire che la Democrazia Parlamentare, architrave su cui si regge la Costituzione Repubblicana, è in grave pericolo, pensiamo di poterlo affermare perché nel quinquennio passato abbiamo avuto il coraggio di fare e sostenere, in solitudine, un ricorso contro il porcellum legittimato non più di due mesi fa da una sentenza storica che il segretario del PD e Berlusconi intendono ignorare: la prima opposizione all’abnorme premio di maggioranza ha avuto tra i suoi protagonisti in Corte Costituzionale lo SDI e il Comitato Promotore della Costituente Socialista come evidenziato dalle sentenze n. 15 e 16 del 2008, basi della sentenza n. 1 del 2014.
Oggi chiediamo a voi che ancora ritenete di rappresentare in Parlamento la storia dei socialisti, di farvi carico dell’onore e dell’onere di sostenere una chiara e netta opposizione alla legge Renzi/Berlusconi, di rialzare la testa e di agire con l’orgoglio di chi sa di rappresentare un piccolo partito ma che è consapevole della sua grande Storia: dinnanzi alla Corte Costituzionale sono risuonate le parole del compagno Pietro Nenni, con le quali si oppose in Parlamento alla legge truffa del 1953.
Con i nostri più fraterni saluti
Felice Besostri (presidente di Rete Socialista), Patrizia Viviani (vice Presidente)
Firenze, 1° febbraio 2014
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4 commenti:
Caro Bresostri,
è vero che sul piano ideale il sistema proporzionale che dà voce anche alle mimnoranze, è il più democratico dei sistemi. Anche perchè, spesso proprio il contributo culturale e politico dei pochi, ha prodotto l'arricchimento dei molti. Ma, il fatto che al Nord solo il 10% esprime il voto di preferenza alle regionali, mentre nel Sud è il 70% ad utilizzarlo, ci costringe a riflettere e a nutrire fondate riserve sul voto di preferenza. Qui in Calabria, dove io vivo, si assiste a fenomeni distorsivi e devianti che destano grande preoccupazione, tanto da auspicarne l'annullamento. Nè c'è da sperare in un cambiamento sicuro con la legge sul "voto di scambio", che risulterà di difficile osservanza, di fronte a più scaltriti maneggi e scambi. Un saluto, Roel.
Chi è contro le prefenze di solito li vuol sostituire con primarie: le liste bloccate integralmente decisie dai partiti sono state dichiarate incostituzionali. Le oprimarie coe olte regioni non solo del Sud sono manipolabli e si dfà l preferenza. Costa meno influire su primarie che sulle elezioni. Poi ci sono sistemi alternativi alle liste bloccate diversi dal voto di preferenza, Svizzera e Svazia ne sono un esempio. Se ci fossero partiti politici regolati dalla legge si potrebbero fare anche liste bloccate. La lotta alle preferenze non ha diminuito la corruzione politica e le liste bloccate , ripeto, violano gli astt. 48 e 51 Cost.: ad un certo punto si scelga il male minore. Il Bisporcellum è uno schifo anche se le liste bloccate sono corte
Felice C. Besostri
Liste corte o liste lunghe (a parte che le necessità delle correnti dei partiti alla fine anche con le liste corte, quindi con candidati "più conosciuti" - sic - dagli elettori, porteranno inevitabilmente ai "paracadutati" com'è anche con i collegi uninominali) il prodotto non cambia:; alla fine avremo 630 deputati tutti nominati e nessuno eletto. Grazie per l'attenzione Franco Astengo
con i partiti regolati per legge (un sogno per l’Italia, una realtà in vari paesi europei), magari anche in via facoltativa (quelli che si regolano come da legge accedono a dei finanziamenti pubblici, gli altri no: bisogna vedere se è la costituzione tutela di più l’ordinamento democratico dei partiti, o la libera scelta del cittadino di mettersi al servizio di un plutocrate, o di sognare ingenuamente di far parte di una coop autogestita: un tema su cui si potrebbe fare un seminario coi grillini, sempre che il capo lo consenta e che non si mettano improvvisamente a insultare e picchiare..) si potrebbero anche fare le primarie per la scelta dell’ordine dei candidati, ma solo in base agli iscritti nell’anno precedente quello di indizione delle elezioni
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