venerdì 8 giugno 2012

Grecia, intesa da rivedere - micromega-online - micromega

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1 commento:

roel ha detto...

A proposito dell'appello del "Sole" richiamato da "Micromega", mi permetto di
ricordare quanto appresso:

Le radici della cultura occidentale hanno come matrice la Grecia, faro di
civiltà e di emancipazione del modo di pensare nel mondo. Dopo i secoli
dell'oscurantismo, e delle superstizioni, fu possibile anche agli uomini del
Rinascimento prima e dell'Illuminismo poi, trovare nuova linfa di riscatto
proprio rriportando in auge gli insegnamenti dell'antica Grecia, che aveva
saputo indicare per prima un modello di partecipazione e di emancipazione
democratica, che rendeva il popolo protagonista e responsabile. Gli spiriti più
illuminati d'Europa hanno sempre dovuto fare i conti con la cultura dell'antica
Grecia, e chi non si è abbeverato in quella fonte si è privato di una grande
occasione di sviluppo della propria attività intellettiva e civile. Senza la
Grecia l'Unione europea risulterebbe zoppa.Personalmente sono convimnto che per
far fronte alle sfide di un mondo globalizzato, bisogna costruire l'EUROPA
DEI POPOLI che abbia convinzioni solidaristiche e come vessillo "L'UNIONE FA LA
FORZA". Non bisogna dimenticare che L'Europa possiede un patrimonio culturale,
poliitico ed economico molto consistente, quindi con tutte le potenzialità per
fronteggiare gli attacchi finanziari ed economici esterni, attraverso un
confronto che non la trovi in condizioni subalterne e di debolezza. Bisogna
però che i criteri di costruzione si ispirino al perseguimento di una maggiore
equità e giustizia sociale, senza il disdegno dell'etica nell'attività
politica, ricordando quanto avvertiva un vecchio saggio (guarda caso ateniese),
che solo chi conosce il "BENE" può operare secondo "Giustizia".
Ed il bene di cui si parla è il "BENE COMUNE".
Dopo i fallimenti e i danni del liberismo selvaggio e del totalitarismo
burocratico, personalmente resto convinto che la via maestra per il futuro del
mondo è quella del Socialismo libertario e umanitario. Lo si chiami come si
vuole, purchè al centro vi sia l'uomo con i suoi diritti e valori individuali,
sociali e umani. Se così sarà, riusciremo anche a superare l'attuale crisi,
ricordando che ai giovani senza lavoro bisogna assicurare il minimo vitale e
comportamenti di massima trasparenza, ponendo fine al clientelismo e a
parentopoli, fenomeni deleteri questi che hanno minato la credibilità della
Repubblica, lasciando "al palo" sempre quanti sono risultati senza padrini e
padroni, per cui l'operato politico ha costruito i mostri sociali dei
privilegi, delle caste, delle supercaste, delle devianze, dei poveri diventati
sempre più poveri e viceversa,delle disuguaglianze insostenibili, degli
sperperi, delle opere incompiute, della distruzione selvaggia del paesaggio,
ec., ecc., Coloro che ipocritamente versano lacrime di coccodrillo quando si
arriva poi a "momenti di rottura", meriterebbero forse se non la fustigazione,
quanto meno il pubblico disprezzo e la radiazione dai luoghi decisionali.
Poichè l'attaccamento al potere rende difficile il rinnovamento del ceto
politico, è necessario introdurre il correttivo (anche questo inventato dalla
democrazia greca)del parziale sorteggio(20-30%), dopo aver selezionato le
condidature in base a prerequisiti stabiliti rigorosamente con legge o statuto.
Dalla sponda del Socialismo ereticale,un saluto. Roel