Il Circolo Carlo Rosselli è una realtà associativa presente a Milano sin dal 1981. http://www.circolorossellimilano.org/
giovedì 12 dicembre 2013
Aldo Penna: Mentre l'Italia si dispera
Nel gennaio 2012 un movimento con precise rivendicazioni corporative mise in
ginocchio la Sicilia impedendo alle merci, in entrata e in uscita, di circolare. Da
allora molto ? cambiato.
Prima di tutto la crisi che sta divenendo cronica, corrodendo la stessa base
produttiva.
Senza i clamori della Grecia il tasso di povert? in Italia ? balzato al 30%, a soli
quattro punti dal disastro greco.
Senza rendersi conto della gravit? della situazione gli inquilini dei Palazzi di
Governo non tagliano i loro stipendi e aumentano le tasse. Senza rendersi conto che
sopravvivere diviene ogni giorno pi? difficile per milioni di persone, si discute di
riforme costituzionali come se i mali dell?Italia si concentrassero sulla nostra
Carta Costituzionale e le sue procedure di revisione. Offuscati dal bagliore delle
luci chi governa non vede il buio che oramai si stende come un nero drappo sulla
vita
e sulle speranze degli adulti di domani.
Proni ai diktat esterni e scambiando misure disastrose per il solo rimedio possibile
un governo indeciso a tutto, tranne che a difendere se stesso, sta disseminando la
societ? di micce che rischiano di prendere fuoco tutte insieme.
Le manifestazioni si stanno accendendo come centinaia di luci sull?albero della
rassegnazione registrando l?adesione di migliaia di cittadini stanchi e frustrati.
Solo in Sicilia
non si va oltre gli aderenti ai Forconi. Forse la memoria dei blocchi del 2012 e dei
disagi subiti ha alimentato la diffidenza dei siciliani.
Eppure queste proteste sono un segnale forte. Fuori dalla ritualit? dei sindacati
ufficiali, troppo attenti a inserire le loro contestazioni nelle liturgie di
governo, la disperazione e l?esasperazione cercano uno sbocco espressivo. Le
rivendicazioni, confuse, non battono pi? il tasto corporativo.
Il ministro Lupi elenca i provvedimenti a favore degli autotrasportatori eppure la
contestazione permane. Perch?? Perch? non basta il ?recupero dell?accisa sul
gasolio, il rifinanziamento del fondo per il sostegno al settore e l?apertura di un
tavolo di confronto per i problemi degli autotrasportatori delle isole?. Non serve
quando l?economia ? in ginocchio e le merci non viaggiano pi? perch? nessuno le
richiede. Non bastano quando la luce in fondo al tunnel appare solo un miraggio,
quando
aziende costate una vita di sacrifici rischiano di evaporare. Siamo alla vigilia di
una proletarizzazione di massa e il governo nazionale cincischia confuse e
incomprensibili parole. La storia insegna che le rivoluzioni iniziano da gesti
all?apparenza insignificanti e marginali. L?Italia ha mandato un grido di dolore gi?
un anno e mezzo fa.
Cosa altro ? l?enorme consenso ai Cinquestelle se non la disperazione di un popolo
che cerca strade per farsi sentire? Come ha risposto, a ranghi serrati, il ceto
politico? Con il dileggio e l?aggressione. Copione che rischia di ripetersi anche
con le proteste di questi giorni che vogliono con ostinazione di mantenersi nel
solco della legalit?.
Tra misure annunciate e non messe in atto, furbizie spacciate per innovazioni,
conferme di privilegi presentate come rivoluzioni, Letta spera di tirare avanti.
Anche se cercheranno di manipolare i dati statici, annunciando riprese inesistenti,
la realt? dura e cruda mostra negozi vuoti e saracinesche chiuse, licenziamenti
record e casse integrazioni per miliardi di ore.
Si pu? uscire da questa spirale? E soprattutto, possono tirare fuori il paese dal
baratro in cui sta precipitando coloro che ve lo hanno condotto a passo di macabra
danza?
Aldo Penna
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