martedì 20 marzo 2012

Pierpaolo Pecchiari: Sea e la trappola della disinformazione

SEA e la trappola della disinformazione.


pubblicata da Pierpaolo Pecchiari il giorno martedì 20 marzo 2012 alle ore 14.07 ·
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Un interessante e ben costruito articolo su SEA, pubblicato oggi nelle pagine milanesi di Repubblica, consente di fare il punto su una serie di questioni. L'articolo tende a dare di SEA l'immagine di un'azienda appannata e in difficoltà. In realtà siamo di fronte ad un capolavoro di disinformazione. Analizziamo le diverse questioni, punto per punto.
1.Prospettive, calo di traffico e dualismo Linate-Malpensa.Le prospettive di SEA sono legate al rilancio di Malpensa. La cosa è talmente evidente che discutere di altro non ha senso. E non ha senso evidenziare risultati meno brillanti per SEA negli ultimi anni, quando le vicende di Alitalia hanno determinato la scomparsa di più di 600 voli da Malpensa, di punto in bianco, in un sol giorno.Città europee paragonabili a Milano - per dimensione e per la loro funzione di "nodo di reti globali" hanno due o addirittura tre aeroporti. Spacciare come irrisolvibile la questione della convivenza tra Malpensa e Linate è un esercizio di fumisteria e di sofismo.
2.Contratto di programma: "una paccata di soldi" (dello Stato) per investimentiIl CdP sbloccherebbe 1.5 miliardi di Euro per investimenti. L'iter burocratico è stato completato nel Settembre scorso. Mancano le firme di Monti (due, in qualità di Presidente del Consiglio e di Ministro dell'Economia) e di Corrado Passera (Ministro delle infrastrutture e dei trasporti).Si tratta risorse finanziarie provenienti dalle casse dello Stato: per i futuri investimenti il Comune non dovrà sborsare una Lira, un altro esempio di disinformazione circolato abbondantemente negli ultimi mesi. E ill CdP non è stato bloccato per incongruenze rispetto alla normativa comunitaria che, come è stato più volte dimostrato, non sussitono; ma per l'intervento, tutto politico, del ministro delle infrastrutture e trasporti, Corrado Passera. Che guarda caso è stato il regista finanziario dell'operazione CAI/Alitalia. E al cui soccorso è inopinatamente intervenuto l'assessore al Bilancio Bruno Tabacci. Strana scelta quella di chi, dovendo cedere un'azienda, anziché dare battaglia per valorizzarla al massimo, si schiera con chi ne ostacola lo sviluppo. Ma questo è un altro discorso...
3.Il piano di rilancio di Malpensa e i suoi nemiciLe condizioni per rilanciare SEA ci sono tutte. Purtroppo tutte le manovre che vengono fatte su SEA hanno il solo scopo di impedire che Malpensa diventi la base delle operazioni europee di qualche grande vettore internazionale. Bonomi ci ha provato - e ci sarebbe anche riuscito se non fosse stato per le interferenze "romane": con Singapore Airlines e, prima ancora, con Emirates. Per bloccare Singapore Airlines - che già ipotizzava di poter spostare le sue operazioni europee da Francoforte a Malpensa - Corrado Passera ha citato non meglio precisati "ostacoli burocratici" derivanti dalla normativa comunitaria. Una colossale panzana, come molti hanno dimostrato.Purtroppo per SEA, CAI/Alitalia e i suoi sodali e protettori hanno ben chiaro quale è lo scenario da incubo che si potrebbe realizzare in un contesto in cui lacci e lacciuoli sono fatti saltare, SEA può muoversi liberamente e il mercato del trasporto aereo diventa concorrenziale. Un vettore internazionale insediato a Malpensa, e la contestuale liberalizzazione della rotta Milano-Roma da Linate (Antitrust ha già aperto un dossier contro CAI/Alitalia per abuso di posizione dominante, con riferimento soprattutto a Linate) segnerebbero la condanna a morte di CAI/Alitalia, con ingenti perdite per la banche "amiche" e per i sedicenti "capitani coraggiosi", determinando una situazione decisamente imbarazzante per i registi politici, finanziari e industriali di quella scellerata operazione...Da notare, infatti, che nella sua breve ma intensa storia CAI/Alitalia, benché ridotta al rango di compagnia regionale relativamente asfittica, ha già accumulato, in soli tre anni, un indebitamento di 900 milioni e dimezzato il proprio patrimonio netto.
4.F2I: "al servizio del Re di Prussia"? F2I avrà anche ottimi piani per altri settori industriali, ma per quanto riguarda gli aeroporti la cosa è tutta da dimostrare.Un giorno Gamberale immagina "sinergie" tra il sistema aeroportuale milanese, Torino-Caselle e Napoli-Capodichino; il giorno dopo vagheggia di fare di Genova l'hub aeroportuale del Mediterraneo (Malpensa sarebbe forse quello Padano?). Che razza di piano industriale è mai questo?Da notare che nell'azione di F2I in campo aeroportuale una costante c'è sempre. Sia su Milano che su Genova (gara fatta saltare all'ultimo momento con accuse stravaganti alla proprietà pubblica) che su Torino (lite con i Benetton, convinti di avere una prelazione) F2I è riuscita a creare pasticci e confusione.Il timore che F2I sia interessata, più che al riassetto del sistema aeroportuale del Nord Italia, a tenere buoni rapporti con i potenti che non vedono l'ora di mettere una pietra tombale su Malpensa, pur di assicurare una stentata sopravvivenza a CAI/Alitalia, mettendosi al loro servizio, è più che giustificato. La redditività dell'investimento sarebbe comunque assicurata (SEA nonostante tutto continua a fare profitti), soprattutto se fosse possibile terziarizzare o precarizzare i lavoratori non qualificati di SEA Handling, sulla falsariga di quanto già accaduto in altre situazioni (Roma e Napoli). In quest'ottica, il fatto che il Comune di Milano sembri aver accettato la nomina dell'ex direttore finanziario di Piaggio, Pallottini, proposto da F2I per l'analoga posizione in SEA, appare una scelta suicida; ed è incredibile che la giunta non abbia colto l'enormità insita nel dare quella posizione a una persona legata a filo doppio a Colaninno, il regista industriale dell'operazione CAI/Alitalia, "eroe" negativo di tante "privatizzazioni all'Italiana" (Telecom e Alitalia per tutte).
5.A che gioco giochiamo? Quella su SEA è una partita politica nazionale, che ha per posta il riassetto del sistema aeroportuale e il blocco della liberalizzazione del mercato del trasporto aereo. Ed è una partita in cui entrano in gioco interessi miliardari. Una partita che è essenziale giocare al meglio, sapendo che le forze politiche milanesi ed il sindacato dovranno andare ad uno scontro durissimo. Il bilancio del Comune di Milano e la necessità di reperire risorse per gli "investimenti" sono, invece, tutta fumisteria. Ed è un peccato che in consiglio comunale e in giunta ben pochi sembrino essersene accorti.

Pierpaolo Pecchiari



SEA: il 2011 chiude in crescita ma adesso la strada è in salita (Repubblica, 21 Marzo 2012)

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