mercoledì 8 dicembre 2010

Franco D'Alfonso: CACCIARI E BRAMBILLA | Arcipelago Milano

CACCIARI E BRAMBILLA | Arcipelago Milano

2 commenti:

guido ha detto...

Ho letto il post di Franco e lo condivido. Ma credo sia inutile sottoporre dati a Cacciari che è uno di quegli intellettuali italici che, come dice Franco Rositi,sanno già tutto prima. La proposta di Albertini la può fare Scalpelli che è stato suo assessore con buon profitto. Ma noi (e il PD non mi ricordopiùcome si chiamasse allora) eravamo contro Albertini e credo con buone ragioni. Certo dopo la Moratti si crea un errore di prospettiva e si può prendere un abbaglio, ovviamente se dovessi scegliere tra Moratti e Albertini non avrei dubbi. Ma noi (e chissà, pensavo anche Cacciari: ma ormai si è creata una agglutinazione attorno a un supposto centro, dove si incontrano strani bedfellows) stiamo da un’altra parte e guardiamo alla possibile candidatura di un Albertini (meglio ancora Serra o altri) non come a una alternativa, ma come a una benvenuta fissione del blocco berlusconiano. gm

felice ha detto...

La candidatura di Albertini o altro del Terzo Polo in grado di sottrarre voti alla Moratti è la benvenuta ed è il segno dello sgretolamento del berlusconismo anche a Milano, uno dei suoi principali centri di potere insieme con Mosca e Tripoli. La candidatura Albertini contro Moratti non esiste come candidatura unitaria. Abbiamo dimenticato le performance amministrative di Albertini come Sindaco e Commissario Straordinario al traffico dai parcheggi sotterranei, alla gronda nord alla privatizzazione della AEM e agli svntagiosi accordi con Scaglia per fastweb e metroweb. Sarà un caso che siano finiti nella società di Scaglia un assesore della Giunta Albertini e un Direttore generale del Comune di Milano? La differenza tra i sindaci di centro-destra e i candidati del centro-sinistra hanno oscillaton tra i 13.000 e i 40.000 voti, un candidato di sinistra rispettato anche da settori della buona borghesia, come Pisapia può colmare il divario, Albertini mai perché gli mancherebbero molti voti di sinustra a cominciare dal mio. Tuttavia occorre vigilare perché la tentazione di fare una operazione centrista c'è. La candidatura di Pisapia non è stata del tutto digerita da tutti. La sinistra che l'ha sostenuta credo che non abbia imparato la lezione di rinnovarsi e di presentarsi con una immagine rinnovata, piuttosto che rinchiuderi in autoreferenzialità identitarie vecchie o nuove, che siano. Bisogna ora dare concretezza alle idee che hanno vinto le primarie con un proigramma di riscatto della <città dopo 17 anni di sgoverno della destra. L'area socialista è stata riportata al centro del dibattito, ma se non si riorganizza con una proposta forte di sostegno alla novità di Pisapia sarà emarginata anche nella prossima tornata elettorale.