giovedì 16 dicembre 2010

Felice Besostri: Auguri, Italia

AUGURI ITALIA

di Felice Besostri, della Direzione Nazionale PSI



Il governo Berlusconi-Bossi-Razzi ha la fiducia del Parlamento, con 314 voti su 630: non è la maggioranza assoluta, ma poco ci manca. Il barometro della maggioranza volge al bello, perché ben tre deputate senza fiducia nel Governo più prima che poi dovranno partorire portando gli oppositori a 308 e alcuni astenuti come Moffa sono in pole position per rientrare nei ranghi, per non parlare delle 12 posizioni tra ministri, vice-ministri e sottosegretari a disposizione e dei posti di sottogoverno, non ancora tutti censiti. I posti di Governo sono un'arma a doppio taglio, però, perché se i nominati saranno scelti tra i deputati, questi non potranno partecipare assiduamente alle votazioni. Tuttavia, parliamoci chiaro!, i deputati oppositori, alla loro età non potranno essere mobilitati permanentemente per più di una giornata, parafrasando la Bretecher. Inoltre il Governo ha già avuto preventive assicurazioni da Fli, che voterà la contro-riforma Gelmini: uno dei tanti segni di distonia tra le stanze della istituzioni, opposizione compresa, e l'opinione pubblica. Un altro zuccherino il commento positivo d'oltre Tevere, che ha apprezzato la procedura democratica: la gerarchia cattolica non si fa condizionare da giudizi morali sulla sospetta compravendita di parlamentari. Finché saranno conservati privilegi fiscali sulle attività economiche sotto paravento religioso, si daranno finanziamenti non previsti dalla Costituzione alle scuole private cattoliche e si assicura fermezza su fecondazione assistita e sacralità del matrimonio tra uomo e donna, i problemi morali e di coscienza possono passare in secondo piano. Le future mosse dell'opposizione non sono ancora chiare, perché nasce un terzo Polo, ma su posizioni politicamente differenziate dal PD e quest'ultimo non ha definito prima a se stesso, che ai suoi elettori potenziali, quali siano la sua mission e la sua leadership effettiva (inglishe pliis). Di segnali positivi abbiamo bisogno, perché i regali, falcidiati dalla crisi, di Babbo Natale non ci potranno consolare dalle preoccupazioni delle notizie OCSE. L' organizzazione economica internazionale, che raggruppa i paesi più industrializzati ci ha comunicato che siamo il terzo paese europeo per pressione fiscale dopo Danimarca e Svezia (che dio stramaledica gli scandinavi!) ed il penultimo per occupazione giovanile appena prima dell'Ungheria. In Danimarca e Svezia si pagano più tasse che da noi, ma almeno i giovani senza lavoro hanno un minimo vitale, gli studenti borse di studio decenti ed un futuro previdenziale ed in generale tutti servizi pubblici di ottimo livello, mentre i nostri sono progressivamente ridotti grazie ai tagli indiscriminati del Governo.

Se si vota, si voterà con la legge elettorale in vigore, malgrado i sospetti di costituzionalità del premio di maggioranza senza un quorum minimo di voti o seggi avanzati dalla Corte costituzionale dall'inizio del 2008, senza che si trovasse un giudice (dove sono le toghe rosse? Al massimo ci sono giudici con calzini rossi in scarpe nere) che le rimettesse la questione. La legge elettorale è uno dei punti dolenti e deludenti dell'attuale opposizione: in tutti questi mesi non è riuscita ad elaborare un progetto di riforma condiviso. Ha notificato all'opinione pubblica la sua incapacità progettuale minando dalle fondamenta il progetto di un governo di transizione, che doveva gestire una sfiducia data per certa. Nei talk show dopo la vittoria di Berlusconi (Pirro non era in gioco) abbiamo assistito a balbettii o isterie dell'opposizione, ma non risposte chiare e convincenti su chi sarebbe stato il primo ministro in caso di vittoria e con quale programma minimo. Stupefacente sentire un Bocchino dire che era in dissenso dal Governo perché non coerentemente liberista e di destra, Bondi rivendicare la linea laburista della politica governativa e la Bindi prendersela con Craxi e i socialisti, come i responsabili morali e politici della situazione attuale. Non consola l'esistenza di un movimento ampio di opposizione sociale, perché in assenza di uno sbocco politico può, come è successo il 14/12 a Roma, degenerare in una violenta jaquerie urbana, terreno di cultura di gruppi violenti e di reazioni securitarie dell'opinione pubblica moderata, spingendola a destra, quando l'impoverimento e la mancanza di sicurezza economica dei ceti medi avrebbe dovuto portarli verso sinistra, se ci fosse una forza politica in grado di rappresentarli. I sondaggi di opinione danno il PdL in ripresa, sia pure erodendo la base di consenso della Lega e della Destra storaciana e l'opposizione stazionaria (PD) o in calo (IdV). La sinistra fuori dal Parlamento non sta meglio il PSI non è nemmeno rilevato, la Federazione della Sinistra è sotto il 2% e SEL è sopra la soglia di accesso del 4%, ma l'effetto di trascinamento è tutto sulle spalle di Vendola, che dovrà pure governare la Puglia e dirigere il partito per poter essere sempre presente negli studi e salotti televisivi.

In questa situazione le elezioni anticipate, a meno che il popolo non voti guardando al peggioramento delle proprie condizioni e al degrado delle istituzioni, saranno una nuova vittoria di Berlusconi, perché meno colpito dalle crescenti astensioni o dal voto di sterile protesta di grillini e compagnia cantando. Una rondine non fa primavera e perciò non basta la vittoria di Pisapia alle primarie milanesi, ma non ancora alle amministrative, ma per guardare l'unica rondine almeno si devono alzare gli occhi verso il cielo e gettare lo sguardo oltre l'orizzonte.

Nessun commento: