domenica 5 dicembre 2010

Claudio Bellavita: Torniamo a parlare di rendite

Nel suo interessante intervento al consiglio del Partito Socialista Europeo, D'Alema ha sottolineato che se l'Internazionale Socialista non elabora una politica sulla globalizzazione, finirà per diventare un movimento eurocentrico e "conservatore", nel senso che il suo principale obiettivo sarà di conservare le conquiste che i lavoratori europei hanno ottenuto in tanti anni di lotte. Senza mettersi in condizione di affrontare la questione che in Europa si stanno eliminando i lavoratori, sostituendoli con precari in patria e sfruttati in altri paesi.
Come elemento fondante per un movimento mondiale di sinistra, D'Alema, che ritiene superati i discorsi neo liberal della "terza via", ha indicato prima di tutto la diffusione concreta della democrazia (a mio sommesso parere, non sarebbe male cominciare a introdurla nel PD, votando i dirigenti a scheda segreta, come usa in tutti i partiti democratici del mondo).
Io aggiungerei la denuncia e la lotta alle rendite, come prioritaria anche rispetto al tradizionale conflitto capitale/ lavoro.
Perché lo sviluppo del terzo mondo si basa su una urbanizzazione epocale, che deruba i salariati facendo aumentare i costi e gli affitti delle case e dei trasporti, che inventa rendite monopolistiche sui servizi e sui beni comuni (mascherate da "liberalizzazioni" dai galoppini dei finanzieri alla ricerca di nuove rendite), che inventa rendite finanziarie sequestrando in follie senza basi concrete la liquidità delle banche per creare strumenti di usura sul credito al consumo e nella gestione monopolistica delle esattorie, mentre per creare compartecipazione popolare alla bolla immobiliare, per i mutui edilizi si praticano tassi bassi e la vanificazione delle garanzie. Alla fine però si chiede che lo stato copra con imposte e tagli all'assistenza e alla scuola i costi delle loro dissipazioni e dei loro calcoli sbagliati.
E il proibizionismo delle droghe, cos'è se non un'occasione per creare e mantenere una rendita monopolistica ai narcotrafficanti e ai loro complici?
Contro queste cose devono combattere i lavoratori di tutto il mondo, ma anche gli imprenditori che non vogliono solo estrarre dall'impresa del capitale da usare nell'acquisto di rendite.
Certo, se il partito comunista cinese non fosse solo concentrato nel mantenimento del potere della casta, potrebbe dare un importante contributo. Ma ho idea che siano i primi a godere della speculazione urbanistica.

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