venerdì 3 maggio 2013

Felice Besostri: Il PD non implode né esplode

Lelio basso che non è sospettabile di inciucismo diceva che se le condizioni lo impongono ci si può alleare con tutti, anche col diavolo, basta che tu abbia chiari i tuoi obiettivi e perciò una forte identità. Le elezioni non hanno dato la maggioranza nei due rami del Parlamento alla coalizione Italia Bene Comune, neppure in alleanza con Monti, fatto che di per sé era sufficiente a snaturarne il programma. Il porcellum è stato definito infame perché non ha dato la maggioranza alla coalizione più forte anche al Senato, se non ci fosse una degenerazione parlamentarista devastante doveva essere chiaro per tutti che l'infamia del porcellum era la maggioranza del 54% dei seggi alla Camera con il 29,3%% dei voti validi, che è un misero 22,5% degli aventi diritto al voto.In nessun paese neppure con il più feroce maggioritario, quello inglese(first past the post) con una tale percentuale si ha la maggioranza del Parlamento. Non avesse avuto quella maggioranza drogata e politicamente fasulla ala Camera Bersani e il PD si sarebbero comportati più razionalmente. Rivotare era ed è impossibile a meno che si decida di compromettere per sempre ( fuer ewig) la democrazia e la Costituzione Repubblicana.Quella legge elettorale è INCOSTITUZIONALE anche se la magistratura ha trovato il modo di salvarla stabilendo, senza indignazione di chi ora grida al golpe, che le leggi elettorali sono sottratte alla giurisdizione una volta indette e che dopo la competenza è delle Camere elette con la legge incostituzionale!!!!. Altro che giudici nemici dei politici. Il disinteresse è tale che nessuno si è accorto né prima né dopo la Conferenza del Presidente della Corte Costituzionale, Gallo, che per iniziativa individuale di un pugno di avvocati democratici dal 21 marzo la Prima Sezione della Cassazione e dal 4 aprile la Sezione 2 bis del Tar Lazio devono decidere sulle eccezioni di costituzionalità della legge elettorale vigente. Un parlamento di 945 parlamentari, esclusi i senatori a vita, nominato a dir tanto da un centinaio scarso di persone, invece che eletti da 44 milioni di cittadini italiani, è il vulnus più grave fatto alla nostra costituzione perché la centralità del Parlamento è scomparsa: il ruolo attivo di Napolitano, la nomina di saggi e l'avallo al Letta, il governicchissimo, soni quisquilie. E' la solita storia della trave e del fuscello. Un Parlamento composto da rappresentanti del popolo e non espressione di oligarchie e nomenklature non si sarebbe fatto commissariare nel novembre 2011 e nell'aprile 2013. Dunque se non si può rivotare un governo andava fatto con chi ci stava, se non altro per fare subito una nuova legge elettorale, cosa che nessun vuole perché la mancanza di una legge elettorale decente è l'assicurazione sulla durata del governo. Infatti hanno fatto la furbata, tra gli applausi del popolino e la benedizione degli opinionisti di legare la riforma della legge elettorale al dimezzamento dei parlamentari, l'immonda "casta". Per almeno un anno sono tranquilli, se poi l'argomento va trattato nel Convenzione sono assicurati 2 anni. Sarà per questo che si vocifera di pressioni sui giudici finché non inviino la legge alla Consulta: chissà se ci sarà almeno un'interrogazione parlamentare sul punto? Prevedo di no, perché le opposizioni di destra e di sinistra, SEL e Fratelli d'Italia, e quella né di destra, né di sinistra, M5S, o i pesci in barile della Lega Nord, hanno paura di nuove elezioni. Il PD non imploderà né esploderà, perché ciascuna delle sue anime avrebbe comunque meno posti, se si dividono e senza premio di maggioranza, mentre ora tra governo, viceministri, sottosegretari presidenze, vicepresidenze di commissioni permanenti e bicamerali hanno ben 12 posti da distribuire e con l'occasione risolvere anche qualche problema di assetto del partito fino al Congresso. Questo governicchissimo non è una Grosse Koalition, ne ha in comune soltanto lo stato di necessità, ma non è composta dai soli 2 partiti maggiori come ogni Grande Coalizione che si rispetti ma da almeno 5, di cui uno Scelta Civica è una federazione di Partiti. Soprattutto per la fretta con cui si è costituita non ha nulla in comune dal punto di vista programmatico con i dettagliati programmi di una Grosse Koalition che richiedono settimane di trattative persino sulle virgole, altro che improvvisazioni come sull'IMU. Quando imitiamo i tedeschi si vede che non disponiamo di buoni interpreti, così abbiamo introdotto le soglie di accesso ma combinandolo con un premio di maggioranza , quando sono due istituti incompatibili. Chi ha il premio di maggioranza non ha nessun interesse ad avere un'opposizione coesa piuttosto che frammentata. Inoltre la soglia si accesso non fa uscire il sistema elettorale dalla categoria dei sistemi proporzionali, mentre il premio di maggioranza sì. Altro fattore di stabilizzazione del PD è che alla sua sinistra si avanza una riedizione della sinistra arcobaleno, comunque non una sinistra di governo, in Italia ci sono sinistre al governo anche quando non sono di governo, esempio il Prodi 2006-2008.Altro fattore di stabilità è che la divisione sulle formule di Governo, pro o contro Letta lo rafforza finché non si sia in grado don proporre un'altra maggioranza, mentre si dovrebbe organizzare una mobilitazione politica, sindacale e sociale come strumento di pressione permanente sul governo per farne esplodere le contraddizioni. Ma per far questo bisognerebbe avere proposte chiare, efficaci e realistiche, perciò credibili, per uscire dalla crisi: non ce ne è traccia Felice Besostri

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