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venerdì 29 luglio 2016
Lo sbarco dei giovani socialisti
Lo sbarco dei giovani socialisti: "Come Garibaldi"
In mille da 41 paesi diversi. In Sicilia il raduno più grande: tutti in piedi a cantare l'Internazionale e Bella ciao
TULLIO FILIPPONE la repubblica
Per un attimo, quando si sono alzati e hanno intonato in tante lingue "L'Internazionale" sembrava quasi di essere tornati nella Seconda Internazionale del secolo scorso. Tra di loro si chiamano compagni e sono arrivati martedì scorso a Città del Mare (Terrasini) in un migliaio da 41 paesi per discutere insieme di immigrazione, lavoro giovanile, diritti civili e socialismo nel tredicesimo Yes Summer Camp, il più grande raduno di sempre dei giovani socialisti europei. «Oggi sbarcate in Sicilia per cambiare l'Europa come fecero le mille camicie rosse di Garibaldi», dice Carlo Vizzini, presidente del consiglio nazionale del Psi e tra i fondatori nel 1992 del Partito Socialista Europeo. Prima di lui nell'anfiteatro del resort, dove è stata inaugurata la manifestazione, erano intervenuti l'ospite d'onore Massimo D'Alema, la presidente dei Yes laura Slimani e i segretari generali Marije Laffeber e Javier Sanchez Moreno. Sugli spalti sventolano le bandiere dei Jeunes Socialistes francesi, dei Giovani Socialisti (Fgs), gli organizzatori che insieme ai Giovani Democratici rappresentano l'Italia. E poi i simboli degli Jungsozialistinnen tedeschi della Spd e i Sozialistische Jugend Österreich austriaci, le delegazioni più numerose con oltre 100 partecipanti a testa. O ancora i belgi divisi tra fiamminghi e francofoni, il giovane come Rob Declerck, fiammingo che indossa la maglietta dei cugini valloni con la faccia dell'ex premier Elio Di Rupo.
«Per noi giovani socialisti è un premio di vent'anni di lavoro per uscire dalle catacombe », dice il palermitano Roberto Sajeva, presidente degli Fgs, «per me è un onore che questo camp sia in Sicilia». I più entusiasti però sono gli ultimi arrivati in Europa, i giovani croati della Sdp. «Vogliamo scambiare delle idee per salvare l'Europa, ma anche per socializzare in questa isola fantastica», dicono Marin e Frano. Con una cinquantina di compagni cantano "Bella Ciao" e sul retro delle loro magliette rosse è stampato il testo di "Insieme" di Totò Cutugno, brano che nel 1990 vinse il contest europeo Eurovision nella loro Zagabria. Dall'altra parte dell'emiciclo ci sono una ventina di britannici che, nonostante Brexit, non hanno rinunciato a incontrare con i cugini europei: «Siamo qui con una delegazione dei giovani del Labour e della Fabian Society perché ci sentiamo europei», dice la 22enne Zarah Sultana nata e cresciuta a Birmingham da una famiglia originaria del Kashmir. «È la prima volta che vengo in Sicilia, un posto incantevole», prosegue. «Ho seguito workshop sulla disoccupazione giovanile, il tema centrale della nostra Europa, ma adesso mi godo il blu profondo del mare siciliano », gli fa eco Patrick, austriaco di origini ghanesi che a 12 anni si è trasferito a Vienna.
La ventenne tedesca Laura seguirà i workshop sul femminismo nell'aula dedicata alla poetessa e scrittrice statunitense Audre Lorde e come la finlandese Tuulia è molto «spaventata dalla crescita dei partiti xenofobi di estrema destra in tutta Europa». Temi caldi che i giovani affronteranno sino a lunedì con ospiti d'eccezione nelle aule che portano nomi dell'attualità e della storia, dai fondatori del Psi Filippo Turati e Anna Kuliscioff al cancelliere Willy Brandt, sino a Jo Cox, deputata laburista uccisa da un fanatico prima del referendum di Brexit, sino al "migrante ignoto". Tema del quale i giovani socialisti parleranno molto e motivo per cui il più grande meeting della classe dirigente del futuro si svolge proprio in Sicilia, porta d'ingresso dell'Europa che sognano di cambiare.
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Vogliamo scambiare delle idee per salvare l'Europa Il lavoro è un tema centrale
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