Il Circolo Carlo Rosselli è una realtà associativa presente a Milano sin dal 1981. http://www.circolorossellimilano.org/
mercoledì 13 luglio 2016
Claudio Bellavita: Mamma, mi sono perso il partito!
Lo abbiamo scoperto a Torino, quando Fassino passava in rassegna le truppe nel momento del bisogno, e il PD locale ha detto, alzando la celata “ma io non esisto , sire”..Ma che il PD e in genere i partiti della seconda repubblica fossero dei cavalieri inesistenti, non è una novità, ma una ovvietà. Se anzichè perdere tempo con quel disgustoso personaggio di Vespa i leader politici avessero approfondito l’esame delle elezioni locali, quelle dove si vota con le preferenze e quindi ci sono tanti candidati che corrono, ci sarebbero arrivati da anni.
Con la seconda repubblica abbiamo abolito le preferenze nelle elezioni politiche, i parlamentari sono i cortigiani che vengono nominati dal sire del partito o da una riunione collegiale di 5 o 6 segretari in coalizione: e infatti sono pochi i parlamentari che si occupano dei rapporti col collegio e col partito di origine. Han fatto un deserto e lo han chiamato democrazia elettorale...
E anche gli eletti locali non trovano più un partito in cui crescere e aspirare a designazioni superiori, che sono sottoposte all’imperscrutabile arbitrio del capo. E quindi non perdono tempo coi pochi volenterosi che nelle sezioni o nelle commissioni di lavoro delle federazioni cercano di costruire una politica condivisa e elettoralmente spendibile. Si riuniscono coi “tecnici della società civile”, una versione aggiornata dei “lorsignori” di Fortebraccio, che spesso sembrano tecnici soprattutto nel fare i loro interessi.
Nella federazione di Torino, che è anche un’area metropolitana, gli iscritti si aggirano sui 3000, meno che più, per aumentare quasi al doppio negli anni di congresso: 3000 sono una % modesta di quanti, in 23 anni di giunte di sinistra in comune e 8 in Regione, sono stati collocati negli enti locali o nelle partecipate a perdere. Non so quante firme siano state raccolte per il referendum sulle riforme costituzionali e forse è meglio che non si sappia. Sicuramente molte meno degli iscritti: nella federazione di Torino è considerato di cattivo gusto parlare di firme.. Ma a Genova, Roma, Napoli e in Sicilia la situazione è anche peggiore, e nessuno si è preoccupato del fatto che nella mitica Emilia rossa alle ultime regionali la maggioranza degli elettori non è andata a votare. Il rimedio del partito liquido(senza tappo al lavandino), quello di far votare i passanti nella scelta degli organi di partito è solo squallido, oltre a essere demotivante per i pochissimi militanti, i quali non possono dire la lor sulla formazione degli organi dirigenti locali e nazionali.
La politica italiana non si rende conto che ogni anno che passa aumentano i giovani acculturati, che conoscono bene almeno un’altra lingua e un altro paese, e che ogni anno aumenta vertiginosamente la possibilità di comunicazione e di informazione, che non passano assolutamente per gli squallidi teatrini dei tanti Vespa petulanti e fermi a un altro secolo di fare informazione. E non passano neanche per l’ascolto di analisi che risalgono al giurassico, quando in occidente c’erano molti analfabeti e la maggior parte dei lavoratori erano contadini. E non passano neanche per la frequentazione di sezioni , che ormai aprono sempre di più a caso e ti fanno perdere una serata a aspettare che si cominci. E quando si finisce ci si rende conto che a nessuno dei vertici del partito locale interessano queste discussioni: loro hanno i tecnici...
Ai tempi di Veltroni, che fortunatamente adesso si occupa di cinema, abbiamo passato molto tempo a discutere di “forma-partito”: tempo assolutamente perso, mentre i grillini han perso poco tempo per creare una rete che dà il senso di partecipare alle decisioni e di scambiarsi le idee. Che poi la rete venga manipolata dal centro è irrilevante, certo si tratta di una manipolazione inferiore a quella dei partiti tradizionali, che pensano di avere il diritto divino al consenso, mentre i grillini se lo devono cercare.
Ma l’idea di imparare qualcosa dal successo dei grillini non sfiora i tecnici di fiducia dei nostri saccenti capi: sfiora solo i giovani..
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento