Il Circolo Carlo Rosselli è una realtà associativa presente a Milano sin dal 1981. http://www.circolorossellimilano.org/
lunedì 3 dicembre 2012
Franco D'Alfonso: Renzi
Ho votato al primo turno per Bruno Tabacci per solidarietà personale ( Bruno conosce uno per uno i suoi quattro elettori..) ed al secondo ho votato Renzi che non conosco personalmente e con il quale non ho avuto alcun contatto sulla base di una valutazione politica relativa al ballottaggio . In buona sostanza ho avuto lo stesso comportamento di Stefano Boeri che lo ha votato dicendo che non lo fa impazzire di simpatia ma che ritiene, fra le altre cose, importante la sua carica di energia per tutto il centrosinistra.
Opinioni che come tali dovrebbero essere discusse, magari confutate e come tali vissute . Ma in troppi prevale ancora una visione niente affatto laica della politica, dove tutto è ridotto ad una successione di ordalie e il problema è dimostrare che il noi del Gott mitt uns non sono gli altri. Posizioni e certezze indiscutibili, coazioni a ripetere che hanno portato a decenni di sconfitte politiche e personali che risorgono inesorabilmente e mandano in niente qualsiasi ragionamento.
Il gran dibattito sulle "regole" di queste primarie è stato l'ennesima prova di come chi si crede avanguardia è sempre la retroguardia cui non hanno spiegato il primo tempo è finito e tornando in campo per la ripresa si cambia campo. Lo svolgimento del dibattito su Rai 1 tra Bersani e Renzi con 6,6 milioni di spettatori medi e più di dieci milioni di contatti ha rappresentato un cambio sostanziale della contesa : fino ad allora essa riguardava il mondo dei "militants" del centrosinistra ed i suoi elettori più avvertiti ed informati che, grazie anche ad una campagna condotta fra cinque candidati concentrati sul farsi conoscere, affermare, ascoltare , ha prodotto una straordinaria ondata di entusiasmo gentile, con una sostanziale irrilevanza degli ultra' della curva. Nei seggi il clima che si respirava era simile a quello dell'ultimo congresso del Labour Party che ha visto la scelta fra il blairiano david Milliband ed il sociale Ed Milliband , cui ha partecipato anche la madre dei due fratelli concorrenti che ha dichiarato di non aver votato per nessuno dei due "fucked" socialdemocratici, ma per la candidata troskijsta e comunque ha accolto le due famiglie per il pranzo domenicale senza arrabbiarsi ( in realtà penso che la pena per i poveretti fosse già pesante, la signora ha l'aria di essere una delle pessime cuoche inglesi che infliggono zuppa di cavoli nei giorni di festa..) .
Ma con il passaggio televisivo , che seguiva il magnifico spot per il centrosinistra costituito dal dibattito a cinque su Sky della settimana precedente, l'interesse si è allargato a dismisura , molti elettori si sono interessati alla scelta , ritenendo a questo punto "eleggibile" come premier il vincitore di queste strane elezioni di cui in stragrande maggioranza conoscevano poco , ritenendole un fatto di partito , ma che adesso sono assurte a vero strumento di democrazia, soprattutto dopo che per anni si è sentito giustamente dire che il Parlamento dei nominati è un furto di democrazia a danno del singolo elettore . Questa nuova ed importante energia politica , misurabile in decine di migliaia di nuovi interessati alle primarie , si è incanalata verso il centrosinistra anche e soprattutto per la disintegrazione politica e morale del centrodestra, che per la prima volta dopo quasi venti anni è chiaramente additato come la "casta" politica deteriore, mentre la speranza più o meno alta e forte ritorna ad essere incarnata dal centrosinistra e da queste sue strane pratiche democratiche , non da un uomo o men che meno una donna sola al comando .
Le premesse per un travaso politico di voti , per la conquista di consensi che sono stati per anni dall'altra parte ci sono tutte : per la prima volta le elezioni si vinceranno o si perderanno non tanto perchè si portano a votare i "nostri" più o meno delusi che si erano rifugiati nel non voto o nella protesta , ma anche e forse soprattutto nell'intercettare i consensi lasciati in libertà dal disfacimento del Pdl e del centrodestra , contendendoli a Grillo ed al non voto . Al di là dei meriti del centrosinistra ( che pure ci sono , perchè niente nasce per caso) si è palesata una formibadibile occasione di consolidare un consenso importante , dando ascolto e ricezione a questa nuova domanda di partecipazione e condivisione.
Rispondere come si è fatto che "le regole sono regole" è stato un clamoroso errore politico . Ma come, di fronte ad una ventata di nuova linfa di partecipazione democratica, si risponde con un comitato di garanti presieduto da Luigi Berlinguer, che abbiamo scoperto essere ancora politicamente e fisicamente in vita in questa occasione , mentre tutti lo immaginavamo alle prese con nipotini e cagnolino ai giardinetti del Pincio , che si indigna perchè qualche renziano vuole "scatenare l'inferno" con espressione che non sa da che parte arrivi, proprio perchè si ostina a far danni occupandosi di politica e rifiuta di andare ad accompagnare i nipotini al cinema e non ha visto "Il Gladiatore", che ovviamente non gli sarebbe piaciuto perchè filologicamente e storicamente scorretto ?
Le primarie per scegliere il candidato sono cosa ben diversa dalle elezioni per il segretario di un partito ( erroneamente chiamate primarie dal Pd) , come non deve essere nemmeno spiegato . Il candidato è scelto per ricoprire una funzione concorrenziale possibilmente vincente, non per coprire una carica istituzionale monocratica e quindi è importante che sia "votabile" dal maggior numero possibile di elettori e quelli che hanno manifestato l'interesse a partecipare "fuori dalle regole" sono tali : è intelligente tenerli lontani , dire loro che devono venire dopo o devono portare la "giustifica" ?
Le regole andavano cambiate perchè è cambiato il contesto : si poteva portare al voto , all'interesse, al legame con il centrosinistra un altro milione di persone senza fare come si è fatto ai tempi di Prodi , moltiplicando per due ( o forse per quattro, non so) i numeri effettivi , come dimostra il fatto che tutti i voti e le preferenze di tutti i seggi di tutta Italia allora furono espressi incredibilmente in numero pari ovunque per tutti !
Ha prevalso, come sempre, la paura di non controllare i processi . Ci si è convinti che i nuovi elettori potenziali fossero orientati in modo diverso rispetto ai "primari" , rischiando di ribaltare la maggioranza in favore di Renzi , che le truppe cammellate di La Russa e co sarebbero intervenute a fare che ? A scegliere un candidato per loro più ostile ? A bloccare la gioiosa macchina da guerra ? A parte il fatto che gente che fa politica da anni dovrebbe sapere distinguere le forzature dai fenomeni politici, ma di quali truppe cammellate andiamo cianciando , se il centrodestra non riesce a cammellare i voti per sè ? Suvvia !
La verità è che è prevalso nel gruppo dirigente post comunista, tuttora al vertice del Pd, ancora una volta la paura di combattere una battaglia politica a viso aperto , di rischiare in proprio fino all'ultimo . Il timore di vedere sconfitto il segretario del Pd ha portato ad un atteggiamento di chiusura burocratica che ha frenato, spero non respinto , i nuovi entusiasmi.
Si tratta oltretutto di un timore immotivato : se , come credo e come confermano tutti gli studiosi di comportamenti elettorali , i tre milioni di elettori del primo turno sono un campione più che rappresentativo degli orientamenti dell'elettorato potenziale del centro sinistra , anche nell'ulteriore eventuale milione di votanti potenziali che avrebbero potuto avvicinarsi alle urne i trend di fondo e le preferenze si sarebbero distribuite grosso modo come al primo turno , confermando una prevalenza di Bersani . E' il fenomeno che i sondaggisti conoscono bene che fa sì che gli indecisi a ridosso del voto si distribuiscono , se vanno a votare, con le stesse percentuali del campione e difficilmente alterano le tendenze rilevate .
Certo, poteva darsi il caso teorico che la maggioranza degli elettori "nuovi" fossero per il sindaco di Firenze. Si tratta di un caso statistico pressocchè impossibile, con i numeri di cui parliamo , ma che se fosse reale indicherebbe una situazione che in passato si è già verificata , vale a dire che il campione rappresentato dalla realtà di partito è disallineato con il proprio elettorato potenziale . La reazione tipica dei gruppi oligarchici dei partiti della sinistra è sempre stata quella espressa dalla Cc dellaa Ddr di Ulbricht dopo i disordini di Potsdam degli anni Cinquanta : poichè c'è diversità tra Partito e popolo, è necessario intensificare l'azione per cambiare il popolo..
La paura degli Stumpo, della Bindi e dei cataplasmi alla Berlinguer ha stoppato o "stumpato" ed appannato anche quella pur ancora timida carica di rinnovamento che il buon Bersani ha certamente messo in campo negli ultimi mesi , correndo il rischio delle primarie e finalmente facendo fuori almeno una parte del politburo di fatto che governa la sinistra via Fgci-Pci-Pds-Ds-Pd e che, non fosse altro che per ragioni di età, dovrebbe comunque essere all'ultimo od al penultimo urrah . Il passaggio del testimone fra il furbissimo D'Alema , lo stratega che azzecca tutte le mosse tranne l'ultima , ed i vari Stumpo e polli di batteria giovani di età ma vecchi di mentalità , è ancora possibile. Nel Pd ci sono ancora molti che pensano che si possa arrivare al governo con una legge elettorale truffa che da' la maggioranza avendo il 30% dei voti e che poi si governi con gli accordi con i centristi, con gli editori che hanno meno lettori che negli anni sessanta, con i poteri deboli che si credono forti e che credono che sia ancora eludibile un serio discorso di rapporto con i partiti ed i popoli dell'Europa, coprendosi dietro un qualche accordo con grand commis come Monti o Draghi , che sono membri di una comunità e di una cultura diversa , già internazionalizzata .
Questa oligarchia apparentemente "light" che governa il Pd , che controlla il finanziamento pubblico di quasi 300 milioni di euro, che nomina parlamentari , che stabilisce carriere , non è adeguata a guidare una politica di governo di centrosinistra, perchè antepone la propria sopravvivenza alla bontà ed alla liceità delle scelte . La pallida imitazione di burocrazia partitica che i quaranta-cinquanta aspiranti parlamentari "rientranti" di SeL hanno realizzato in questo ultimo anno ha già ridotto Nichi Vendola da possibile leader a triste comparsa ridotto a fare il pasdaran antirenziano alla ventritreesima ora .
E' per questo che ho votato il non simpatico Renzi . E' grazie a lui che nemmeno questa volta riusciranno a dire che la politica è "cosa loro" .
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
4 commenti:
Caro Franco, fammi dire che la tua dichiarazione di voto a favore di Renzi conferma la battuta;chi lo conosce non lo vota!
Ma e' solo una battuta e niente altro;io poi sono stato spettatore delle primarie in quanto altro rispetto al pd.
Credimi con amicizia e stima
Paolo Bagnoli
Caro Franco,
scrivi, come al solito, delle cose intelligenti. Però, permettimi di dirti, in estrema sintesi:
1) molti di noi hanno votato al primo turno per vendola e al secondo per Bersani proprio nell'ottica di un confronto tra un blairiano e un socialdemocratico (o che almeno così ci pare). Avendo un giudizio nettamente critico sul blairismo, la scelta è stata facile e direi quasi immediata
2) la polemica sulle regole. Anche a me sono sembrate piuttosto cervellotiche. Ma quando sono state scritte io non c'ero, i rappresentanti di Renzi invece sì. Se sono convinto che i miei avversari sono degli imbroglioni, non partecipo alla gara sin dall'inizio. Il tentativo di far saltare il tavolo tra i due turni, quando si profilava la sua sconfitta, mi è sembrato molto scorretto e alla fine anche controproducente. Renzi (che è arrogante, ma non stupido) mi sembra averlo capito
3) Infine, una piccola notazione milanese. Tra i molti giovani leoni riformatori e renziani milanesi, ne vedo diversi che, finché c'era Penati, stavano con Bersani (e Visco). Più che leoni, mi sembrano piccoli gattopardi rampanti che si mettono la camicia bianca come il loro mentore per rifarsi una verginità che non hanno. E avere come chioccia l'ex craxiano ed ex berlusconiano Giorgio Gori disegna un quadretto ancora meno gradevole (almeno per i miei gusti...)
Un caro saluto
Giovanni
Caro franco io ho votato come Giovanni e con le stesse motivazioni.
Leggo nelle tue parole una ostilità irriducibile verso l'asse pci
,pds, ds, pd che ti impedisce di cogliere cosa c'è sotto il nuovismo
di renzi. Oppure sto sbagliando? E oltre a quella tua evidente
ostilità, c'è un sentimento simpatetico con quelle posizioni
"blairiane " ? Il che spiegherebbe anche il modo con cui hai
teorizzato la insindacabile candidatura di Ambrosoli.
Caro Lanfranco, anche io ho notato, in tutto l'accalorato dibattito di
questi giorni, un sottofondo di anti-PCI, vecchia maniera, mi permetto di
aggiungere, che mi ha infastidito. Non mi nascondo che in parte è la
reazione a un antisocialismo o forse solo anticraxismo che ha fatto molto
male alla sinistra per anni, ma in parte è quasi un riflesso condizionato.
Io non sono mai stato PCI, e forse per certi aspetti potrei anche accampare
una vittimizzazione da catto-comunismo. Ma tutte queste storie mi fanno male
perché indeboliscono una sinistra, che poi in fondo invece ha molti e
irrinunciabili punti in comune e che, come dice Bersani differisce dalla
destra. Io credo che alcuni degli argomenti usati da Renzi siano speciosi, e
dovrebbero essere tolti dalla discussione. A partire dallo spauracchio del
PCI che mi ricorda un'altra storiella zen. Monaco vecchio e monaco giovane
arrivano a un crocevia dove una bella signora indugia per non bagnarsi le
scarpine nella pozzanghera. Il monaco vecchio, contravvenendo a un preciso
divieto dell'ordine, la prende in braccio e la deposita dall'altra parte,
poi i due proseguono per la loro strada. La sera durante la parca cena il
monaco giovane con un certo imbarazzo si rivolge al vecchio e gli chiede
"Maestro, il nostro ordine proibisce di toccare le donne, ma voi oggi ne
avete presa in braccio una" "Figliolo, risponde il vecchio monaco, io ho
preso quella signora, ma l'ho lasciata su quell'angolo, tu te la sei portata
dietro". Io credo che dobbiamo smetterla di portarci dietro gli stracci di
vecchie categorie, e guardare davvero al nuovo, ma c'è anche una destra
nuova. Io ho sospetti su Renzi non perché assomiglia Malagodi, ma perché mi
ricorda Cameron, anche come stile, e il peggior Veltroni. Detto questo se
c'è una parte importante del PD, a partire da Parisi, che lo vuole, nel PD
ci deve stare con la posizione che si guadagnerà come in tutti i partiti o
movimenti raccogliendo consensi e sostegno da parte dei membri del partito.
Se ci sono Renziani in giro, si iscrivano. Però per favore non mi vengano a
dire che loro sono i liberals. Su questo tema mi sembra che Scalfari sia
stato ben chiaro i socialisti liberali ci sono già e siamo noi, il posto è
moderatamente occupato e il distintivo anche. Gm
PS Io sostego Ambrosoli, ma non certo per anticomunismo:solo perché penso
che possa aiutarci a vincere e condivido le sue premesse di valore
Guido Martinotti
Posta un commento