sabato 13 agosto 2011

Franco Astengo: Assurdità e prospettive


ASSURDITA’ E PROSPETTIVA

A sole quarantotto ore da un deludente dibattito parlamentare, nel corso del quale rispetto all’infuriare di una crisi economica globale senza precedenti il governo italiano aveva recitato la vecchia litania del “tutto van ben madama la marchesa” il Presidente del Consiglio e il Ministro dell’Economia hanno convocato in fretta e furia una conferenza stampa (sfuggendo così alla possibilità di una discussione politica in Aula) per affermare che la situazione è gravissima e annunciare nuove iniziative che avrebbero potuto benissimo essere anticipate di qualche giorno.

Andiamo però al merito: l’unica iniziativa concreta è quella dell’anticipo della parte della manovra triennale che doveva essere eseguita nel 2012 al fine di conseguire il pareggio di bilancio già nell’esercizio corrente: sappiamo, in ogni caso, dove va a colpire complessivamente la manovra.

Sono state poi annunciate altre due iniziative, poste però sul piano della riforma costituzionale (quindi a lunga scadenza perché dovranno essere realizzate utilizzando i meccanismi previsti dall’articolo 138): la prima, a nostro giudizio, assolutamente controversa riguarda l’obbligo al pareggio compreso – appunto – nel dettato costituzionale; la seconda, pericolosissima, riguarda la modifica dell’articolo 41 sulla libertà d’impresa, togliendo di mezzo i vincoli sociali e introducendo il presunto principio del laissez-faire : ciò che non è esplicitamente vietato è permesso.

Su questo punto occorre mobilitare da subito una forte opposizione: non si tratta di una liberalizzazione, ma di un’apertura populista – anarchica che tradisce lo spirito della Costituzione proprio in un punto dove meglio si era espresso, e deve continuare a esprimersi, l’apporto delle grandi diversità culturali che hanno formato il dettato della nostra Carta Fondamentale.

Va lanciato subito un segnale d’allarme così come allarma grandemente l’idea (anch’essa proiettata al futuro) di una nuova modifica delle regole del mercato del lavoro e della contrattazione.

Nella sostanza un giudizio di assurdità per il metodo seguito, sfuggendo alle regole parlamentari del confronto, e una valutazione di vero e proprio allarme democratico per gran parte dei contenuti esposti nel corso della conferenza stampa.

Grazie per l’attenzione

Savona, 5 agosto 2011 Franco Astengo

11 commenti:

guido ha detto...

Mi fa molto piacere che si cominci a parlare di sostanza. Il patrimonio immobiliare italiano è abnorme e largamente sopravvalutato, specie quello nelle mani degli speculatori, grandi e piccoli. Inclusi molti che tengono gli immobili sfitti per paura di una patrimoniale che comunque sarebbe inferiore al mancato reddito. Poi ci sono tutti i bilanci falsificati dalla sopravvalutazione dei ptri,moni immobiliari in garanzia delle varie operazioni “Ligresti style”. E’ un intrico che non si può sciogliere con una mazzata, ma oggi ci sono gli strumenti (fiscali, catastali e persino fotografici) pr poter intervenire in modo equo e senza far saltare il banco. A metà degli anni novanta un compagno sindacalista che non voglio nominare mi ha fatto vedere un foglietto che aveva in tasca e che conteneva qualche cifra da cui risultava che facendo pagare un tot al mq si poteva facilmente tagliare il debito pubblico in due. Poi mi ha guardato con aria furba e mi ha detto “io per esempio dovrei pagare**** – non ricordo più bene se 2 o 3 milioni di vecchie lire – non era una cifra tremenda, ma nemmeno pochissimo. Ha ripiegato il foglietto e se l’è messo in tasca “ non si può fare”. Ne abbiamo cominciato a ragionare non molto tempo fa con Giuliano, ma subito si è levato un coro e la cosa è finita lì. U provvedimento anche modesto in quel seno preso sei mesi fa avrebbe ridotto i costi che stiamo pagando ora. E a proposito di Giuliano la destra non fa passare giorno senza un attacco alla rapina in banca famosa. Forbice di XZappimng è un campione nel buttar li la battuta come se fosse verità accertata. Nessuno spiega che se non si fosse fatto quel sacrificio i soldi in banca in vece di un terzo in meno non sarebbero arrivati a vaòere la metà. Questi grandi esperti di denaro che sono gli imprenditori e i commercianti della destra hanno bisogno che Bossi gli spieghi, come a dei bambini che senza titoli di stato non funziona nulla. Si lamentano della “rapina del ‘92” e non si sono resi conto che negli ultimi vent’anni gli hanno messo un prelievo in vena per succhiargli il sangue per l’Alitalia, Bertolaso, i general contractors delle gradi opere mai fatte, i vari Parmalat e gli evasori, per un cumulo tale di refurtiva accumulata dai ladroni, Bossi compreso, che si potrebbero comperare noi i titoli necessari per rimpicciolire lo spread. Parlo da padrone di casa, ma non vedo altra strada che prelevare INTELLIGENTEMENTE dal metro cubo. Se, e sottolineo il se, qualcuno mi facesse vedere conti alla ano che il tot ragionevole ch mi chiedono per ogni metro quadro serve dare una botta seria al debito con ritorno ragionevole in termini di servizi per tutti ed equità sociale sarei d’accrdo. Purtroppo so già che la botta la daranno lo stessa, la più iniqua possibile e denza effettivamente incidere. Questi sono oltretutto inetti GM

felice ha detto...

Demagogia irresponsabile e criminale del nostro governo

In Costituzione c'è già il vincolo della coperturs della spesa, non ha impedito la creazione di importante deficit pubblico. Quella riforma no s'ha da fare. Men che meno toccare l'art. 41 Cost..Con queste premesse costituzioanali(non è un errore perché cercano mi metterlo in quel posto ai soliti noti) va respinto l'appello ad ogni solidarietà istituzionale. La crisi si combatte con una più forte coesione sociale e quindi con una società più giusta.L'evasione fiscale è sempre stata importante, le tase non pagate possono essere state destinate a consumi voluttuari(tipo bunga-bunga, cocaina, etcc.), portati all'estero( ma sono in gran parte rientrati con lo scudo fiscale), ma per lo più si sono tradotti in patrimonio immobiliare e mobiliare. Per recuperare l'evasione fiscale storica s' impone quindi un imposta patrrmoniale straordinaria, che consenta il pareggio nel 2012, imposta patrimoniale che deve diventare ordinaria con aliquote bassissime ma progressive, con esenzione a partire pure da un milione di €uro. Sono esentati i beni ricevuti in eredità, se si sia pagate l'imposta di successione. L'imposta patrimoniale straordinaria viene abbattuta in misura pari alle imposte sul reddito pagate nell'anno precedente e si trasforma in credito d'imposta in misura pari alle imposte sul reddito pagate negli ultimi 5 anni. Le imprese possono cedere i crediti certi, liquidi ed esigibli maturati nei confronti della pubblica amministrazione e di aziende pubbliche a compensazione dei debiti tributari e previdenziali, l'ente cessionario è rimborsaro direttamente dal Tesoro, che li trattiene sui trasferimenti destinati alle PP.AA. cedute. La cessione di beni immobili pubblici può essere fatta solamente in diritto di superfice e a fronte di investimenti in attività produttive o a piani di recupero e ristrutturazione urbanistica previsti nel PGT.I proventi dell'imposta patrimoniale straordinaria sono destinati in via prioritaria alla riduzione del disavanzo per percentuale non inferiore al 50% e alla istituzione di ammortizzatori sociali per chi ne sia privo per far fronte a disoccupazione, gravidanza o malattia e per un reddito minimo di cittadinanza per giovani dalla maggiore età( da abbassare a 16 anni) fino ai 25 anni e per gli ultrasessantacinquenni, per rendere effettivo il diritto allo studio e alla salute. In parole povere, la manovra deve pesare sul 10% delle famiglie che detengono il 45% della ricchezza nazionale o, secondo la proposta del banchiere Modiano, sul 20% più ricco della popolazione: sul restante 80% non può gravre la manovra in misura supriore. Così si ha una vera solidarietà nazionale, in cui tutti contribuiscono al salvataggio dell'Italia, ma proporzionalemente al loro reddito e sostanza. Ciliegina i termini per gli acceramenti tritato son automaticamente prorogati, decorrendo non dalla data della percezione del reddito, ma da quella di ogni autodichiarazione fatta per accedere a benifici di qualsiasi natura collegati al reddito. L'accertamento di falsa dichiarazione di redditi in misura superiore a un X% del reddito( ci sono troppe norme ambigue e di interpretazione dubbia) comporta la decadenza ipso iure del beneficio in atto o la rifusiine di somma equivalente per quellogoduti in passato. Ogni partecipante a concorso o graduataria con punteggio assegnato in base al reddito dicharato è ammesso a provare il reddito effettivo del controinteressato negli stessi limiti delle cause di separazione personale o divorzio

claudio ha detto...

D'accordo, quella di vendere un po' di immobili della Chiesa è una proposta che ben difficilmente potrà passare. però se non se ne comincia a parlare,almeno da quelli che non lo considerano un argomento tabù, restiamo sempre a affogare nella palude.
Intanto, storicamente parlando, tutte le nazioni, anche le più cattoliche, quando erano nell'emergenza ricorrevano al patrimonio della chiesa.
Ci sono anche altre ragioni.
-di igiene del mercato. i beni immobili della chiesa non funzionali al culto costituiscono la cosiddetta manomorta, stanno fuori dal mercato, sono mal gestiti e fonte di corruzione, e fanno aumentare i prezzi di quelli residui, per esempio nel centro storico, l'interesse pubblico non coincide mai con quello dei proprietari di immobile, neanche quando abbiamo un primo ministro impresario.
-di tipo equitativo: quel mafioso del card. Ruini ha ottenuto che questo tipo di immobili siano esenti da imposte. In cambio di cosa, visto che producono solo danni? In cambio del fatto che quando siamo in emergenza lo sta ne può confiscare una parte. diciamo il 20% alla volta. Ma se pagano le tasse no. Decidano le loro cardinalizie signorie.
Pensate che i socialisti perdano voti, se si mettono a dire queste cose? al massimo rischiamo l'inquisizione...

guido ha detto...

Io penso, e non sono il solo, che tra il tassare un po’ gli immobili e il rinunciare a consistenti pezzo di servizi l’opinione pubblica farebbe delle scelte ragionevoli. Ma gli vano proposte e credo che in questo momento i socialisti siano nella posizione di proporre qualche realistica utopia. Occorrerebbe davvero elaborare un programma di emergenza con contenuti e non con boutades come l’art 41 o la costituzionalizzazione del bilancio. Altro che patto di stabilità, patto granitico da mettersi al collo G

felice ha detto...

Una patrimoniale seria deve colpire anche i valori mobiliari: cioè il patrimonio.

guido ha detto...

Assolutamente d’accordo, non volevo escluderlo, ma solo concentrarmi sul patrimonio immobiliare che in Italia è diffuso e anomalo e anche dire qualcosa che coinvolgesse i miei interessi particolari. Come docente universitario di patrimonio mobiliare non ne ho , ma come cittadino italiano di classe media sono proprietario di immobili,di famiglia, prima e seconda casa. Di un seria politica dell’abitazione (con tutti i corollari fiscali, urbanistici e ambientali oltre a quelli sociali) nel nostro paese non si parla da anni, e sarebbe una buona occasione per farlo. In Italia ci sono 2.079.297.509 di mq occupati da 56.522.845 abitanti residenti (36,8mq a testa). Ognuno di questi mq pesa sul nostro sistema in tanti modi solo in parte coperti da fiscalità come la TARSU; non si potrebbe cominciare a ragionare su un contributo sostanzioso da versare in parte una tantum, in parte in modo stabile? Ovviamente con una politica di equità, si potrebbe andare da zero per i 877.096 mq di chi vive in appartamenti meno di 40mq a 10 per i 14.281.695 di mq in unità superiori a 130 (faccio esempi al nasometro): farebbe 29 miliardi. E parlo solo di una frazione del costruito. Poi c’è la parte che sfugge, la parte dei grandi patrimoni non residenziali eccetera. Con l’importante conseguenza che il contributo sul mq lo dovrebbe pagare anche la Mafia. Vogliamo almeno parlarne con qualche dato in mano e qualche ipotesi di sacrificio vs reddito vs impieghi possibili? Molti anni fa, prima della follia “non metteremo le mani in tasca (solo tubi nelle vene)”, ho collaborato a una bellissima ricerca ideata da Giorgio Brosio (Sc.Fin. Unito) intitolata “se io fossi il sindaco”, in cui a un campione di 1000 famiglie veniva sottoposto un bilancio del comune di Torino, semplificato, ma molto realistico, chiedendo agli intervistati di decidere su spese e servizi, ma anche sul modo di pagarli. Il risultato fu che mediamente la popolazione di TO, rappresentata dal nostro campione, era disponibile a un aumento della tassazione del 10%, se era chiaro a cosa serviva.

Lo so che il punto è anche un altro, ci manca la Kate Smith che venga a farci un’offerta di sacrifici accettabile, ma se intanto cominciassimo, per questo o per altri aspetti, a buttare giù uno schema di proposta? G

amelia ha detto...

Mi presento, sono amelia beltramini, caporedattore del mensile di divulgazione scientifica Focus. Da tempo leggo la lista Rosselli in modo parassitario, senza contribuire. Ma non mi sento sufficientemente preparata per azzardare proposte. Ora invece la proposta di Guido Martinotti va su un’idea che ho da tempo, ma mi mancano le competenze economiche per metterla in atto.
Gli italiani di economica capiscono poco: non è una delle materie insegnate a scuola e sui giornali è inavvicinabile per i non addetti ai lavori. Ciò premesso, l’esperimento torinese ideato da Giorgio Brosio secondo me andrebbe approfondito e potrebbe essere una delle carte in mano del circolo Rosselli. E avrebbe sicuramente larga eco nei giornali.

In questo momento si potrebbe presentare un bilancio semplificato dei tagli proposti dai vari capolista (Berlusconi e Bersani per esempio) e alternativi (o consensuali) alle proposte della Bce.

Inoltre, se a ogni elezione si chiedesse ai capolista che si candidano per la presidenza del consiglio di stilare un bilancio semplificato, si consentirebbe alla gente di scegliere in base a dati concreti e si potrebbe dimostrare dati alla mano quando si discosta dal programma.
Allo stesso modo si potrebbe fare per le elezioni comunali. A queste si potrebbero aggiungere le note critiche tecniche ma divulgative di un economista del circolo Rosselli.
So che si tratta di un grande lavoro, ma penso che servirebbe a far crescere competenze e conoscenze.

scusate l’intromissione se non pertinente e buon proseguimento della discussione
amelia

pierpaolo ha detto...

Decisamente puntuale l'intervento di Amelia Beltrami.

Purtroppo in Italia l'ultima moda è quella di fare le campagne elettorali radunando "cittadini attivi" più o meno sprovveduti, e invitandoli a scrivere quelli che all'atto pratico sono veri e propri "libri dei sogni".
Con il risultato che poi anche sindaci promettenti, e probabilmente capaci, sono costretti a scrivere "lettere aperte alla cittadinanza" in cui, tornati alla dura realtà delle ristrettezze e dei vincoli posti dalla miserabile situazione della finanza locale,
ammettono di non poter realizzare molto del loro programma elettorale.
Ogni riferimento alla situazione milanese è, come è ovvio, assolutamente voluto e non casuale.

Fare politica oggi significa anche e soprattutto scegliere dove reperire e come impiegare risorse scarse. Scarse per definizione, e scarse per l'attuale congiuntura.
Dimenticare questa realtà significa prendere strade scivolosissime. Non è un caso che le frange più infantili e rumorose dell'elettorato che ha determinato il successo di Giuliano Pisapia abbiano cominciato a mugugnare, subito dopo l'aumento dei biglietti dei mezzi di trasporto pubblici e l'introduzione dell'addizionale IRPEF da parte della nuova amministrazione.

Decidere come reperire e impiegare risorse scarse è "politica" nel vero senso del termine, perché è chiaro che se non ci si vuole limitare al ragionieristico metodo dei "tagli lineari" della spesa e degli aumenti indifferenziati di tasse, imposte e accise si tratta soprattutto di avere ben chiara nella propria testa quelle che sono le priorità da perseguire e le classi, i ceti, le categorie e gli interessi da promuovere e tutelare.
Purtroppo questa chiarezza di idee discende da un'attività di acquisizione di informazioni, analisi ed elaborazione politica che poco ha a che fare con l'organizzazione di biciclettate o di feste a base di torte salate.
Una volta questa attività era svolta - le rare volte in cui funzionavano - dai partiti. Oggi si vorrebbe che fosse appannaggio dei comitati elettorali di questo o quel candidato, cosa che mi pare poco credibile e pratica.

Ben vengano proposte come queste, che finalmente ci riportano con i piedi per terra, e ci libererebbero dal fastidio di campagne elettorali fatte su temi come Zingaropoli, i magistrati komunisti, "noi non mettiamo le mani in tasca agli Italiani", e simili amenità.

Per inciso, da tempo mi sono convinto che il livello infimo del dibattito pubblico italiano sia dovuto, almeno in parte, all'insipienza del maggiore partito della sinistra italiana e al fatto che questo sia estraneo e distante dal PSE, che invece su questi temi sta proponendo elaborazioni interessanti e potenzialmente dirompenti (vedi,a d esempio, la campagna "Europeans for Financial Reforms")
Ma questa è un'altra storia.

Pierpaolo Pecchiari

edmondo ha detto...

Anch'io trovo pertinente l'intervento di Amelia Beltramini e concordo sul fatto che, come Circolo Rosselli, dovremmo organizzare un incontro (o un seminario?) su questi temi a settembre, dopo la nostra assemblea che se non ricordo male è già stata fissata per lunedì 12.

Alla questione della patrimoniale sollevata da Guido Martinotti, che condivido, ne aggiungerei un'altra: ve la pongo con le parole, a mio avviso illuminanti, di un grande pensatore del nostro tempo, ‘‘La globalizzazione detesta i vincoli, un po’ come la malavita. Il problema centrale di questa crisi è che c’è un potere, quello finanziario, totalmente fuori controllo. Non esiste un sistema politico internazionale in grado di limitarlo’’. (Zygmunt Bauman)

Vi mando un caro saluto dalla Grecia che, almeno vedendo l'isola di Santorini, non sembra poi così più malmessa rispetto a noi... Ciao a tutti

Edmondo Rho

paola ha detto...

E' che siamo tramortiti ... diciamocelo, tramortiti e tramortite. Incapaci di opposizione, diciamocelo forte e chiaro. In Parlamento, Bersani che dice "al Governo non tremino i polsi ...". Ma per fare che? Il polso fermo, per fare che? ostaggi di agenzie di rating - chi li ha eletti? chi rappresentano? in quale meccanismo democratico si insediano? in nessuno, of course. E, allora, non sta lì, uno dei problemi nostri, d'Europa, del mondo? - vittime di politiche azzardate, incongrue, demenziali, inique, fallimentari .. la finanza creativa, ce la ricordiamo? "non so dar torto a chi evade le tasse", ce lo ricordiamo? ma chi, chi di noi diceva che erano discorsi e prassi eversive era un pazzo o peggio, e il Pd era in prima fila a sostenerlo. Mi ricordo la menzogna di Craxi, "e la nave va", ma oggi, forse, è peggio. Ho 53 anni, un discreto impiego in una Provincia, perchè, caspita, ho vinto circa 4 o 5 concorsi, continuo pervicacemente e forse insensatamente ad aggiornarmi ed a studiare, ho una figlia di 21 che sta facendo l'Università, pago ovviamente da sempre fino all'ultimo spicciolo di tasse, fin da quando, a 24 anni, diventai dipendente di un'IPAB e lavoravo all'assistenza diretta di anziani non autosufficineti ... direte, che ce ne frega della tua autobiografia? ma perché ce ne sono migliaia, decine di migliaia, centinaia di migliaia come me, persone perbene che non chiedono altro che di vivere e lavorare, lavorare con impegno e interesse e desiderare un po' di bene pubblico e privato, un po' di equità e giustizia e libertà di pensare il futuro, nostro e dei figli e delle figlie ... ... e stiamo qui, a gingillarci con le manovre straordinarie e le richieste di responsabilità eccetera, mentre la magistratura rinvia a giudizio per la P3 e indaga alla grande per la P4 . Sì, sono anch'io tramortita, tesa, nervosa, forse perché ho vissuto le notizie degli utlimi giorni in una quiete bucolica, assolutamente in contrasto siderale con le notizie fredde e dure che giungevano ... . ma che teatrino e'? e che attori di quart'ordine, siamo noi? ma vogliamo provare ad essere protagonisti, a "rubare" la scena, visto che abbiamo subito e rischiamo di subire al ruberia peggiore, quella dell'anima incarnata nel corpo?
PM

claudio ha detto...

Cara Paola, ci restano da vedere ancora altre cose. Intanto se la potenza mediatica di Berlusconi riuscirà a convincere che la manovra è necessaria e equa. In fondo riesce a convincere le casalinghe che i detersivi reclamizzati sono meglio di quelli dei discount.

Poi vedremo subito se avrà il coraggio di bloccare i trasferimenti alla regione Sicilia che in nome della sua autonomia non eliminerà la provincia di Enna, non ridurrà numero e stipendio dei consiglieri regionali (90, pagati come i deputati),dei consiglieri comunali e circoscrizionali. A Palermo e Catania hanno l'auto blu anche i coordinatori (miniassessori) di circoscrizione.
Sarebbe un giusta battaglia di emendamenti per l'opposizione, che tanto peggio di così in Sicilia non può andare. Ma non ne avrà il coraggio, sperano sempre di far maggioranza con Lombardo o Miccichè o tutti e due a Roma